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Mario La Cava (Bovalino, 11 settembre 1908 – Bovalino, 16 novembre 1988) è stato uno scrittore italiano.
Gaetano Millunzi (Monreale, 7 aprile 1859 – Monreale, 13 settembre 1920) è stato uno storico, letterato e presbitero italiano.
Il convento di Brogliano è un cenobio francescano, dedicato a san Bartolomeo apostolo, situato sugli altopiani Plestini ai confini tra Umbria e Marche. In questo luogo ha avuto inizio, nel XIV secolo, un'importante riforma del francescanesimo, chiamata degli zoccolanti. Nelle città o nelle campagne quando c'era, o c'è ancora, un convento abitato da frati e si dice "gli zoccolanti", il termine ci riporta a quei francescani che hanno vissuto a Brogliano la riforma iniziata e attuata da fra Giovanni de Valle, fra Gentile da Spoleto e dal beato Paoluccio Trinci della famiglia dei signori di Foligno, così chiamato per la sua piccola statura. Il luogo, estinta la diocesi di Plestia, ha fatto sempre parte della diocesi di Nocera Umbra ed è compreso nel territorio della parrocchia di San Martino di Serravalle Castello (in provincia di Macerata). Gli studiosi hanno notato che una tipica differenza tra le parrocchie nocerine e quelle venute dall'antica diocesi di Plestia, erano le feste triennali e i canonicati nelle chiese più importanti. Nel 1984, sono entrate a far parte dell'arcidiocesi di Camerino, insieme ad altre parrocchie comprese nella provincia di Macerata e appartenenti alle diocesi di Nocera Umbra e di Norcia. Nel 1468, dopo secolari contrasti e interventi, i Trinci, signori di Foligno, riconobbero la proprietà del territorio ai Varano, signori di Camerino, così che il convento entrò a far parte poi del loro Ducato.(cfr. Archivio Storico di Foligno, Priorale, Causa inter Iulium Caesarem de Varano Camerini ducatus et Commune Fulginei, anno 1464).
Carlo Borromeo, universalmente noto come San Carlo, (Arona, 2 ottobre 1538 – Milano, 3 novembre 1584) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Canonizzato nel 1610 da papa Paolo V a soli 26 anni dalla morte, san Carlo è considerato tra i massimi riformatori della Chiesa cattolico-romana nel XVI secolo, assieme a sant'Ignazio di Loyola e san Filippo Neri, nonché anima e guida della Controriforma cattolica. Tra le maggiori riforme da lui proposte e accettate dal Concilio di Trento, vi fu l'istituzione dei seminari per la formazione e l'educazione dei presbiteri. Era nipote, per parte di madre, di papa Pio IV. "In un secolo in cui l'altezza media degli uomini non superava il metro e sessantacinque, Carlo Borromeo era alto più di un metro e ottanta"; così lo descrive Federico Rossi di Marignano: non solo era molto alto, ma era anche di corporatura robusta. San Carlo osservava la raccomandazione di Ambrogio e di Agostino di digiunare e destinare ai bisognosi il denaro risparmiato. Negli ultimi anni di vita, secondo l'uso ecclesiastico antico, consumava un solo pasto al giorno, dopo il vespro. Si dice però che, pur tralasciando cibi costosi e preferendo il semplice pane, l'assumesse «in assai quantità». Carlo Borromeo portò sempre la barba, anche se la vasta iconografia seicentesca lo raffigura spesso glabro; cominciò infatti a radersi solo nel 1576, al tempo della prima grande peste, e mantenne il volto rasato in segno di penitenza durante gli ultimi otto anni di vita. Nipote del papa (la madre Margherita de' Medici era sorella di Pio IV, al secolo Gian Angelo de' Medici), il Borromeo fu da lui nominato cardinale e segretario privato quando aveva poco più di vent'anni. In tale veste il giovane Carlo partecipò ai lavori del Concilio di Trento, divenendone protagonista proprio nel periodo conclusivo. Dopo la morte dello zio, nel 1566 Carlo Borromeo si trasferì da Roma a Milano, attuando nella diocesi ambrosiana i dettami tridentini e vivendo in ascetica povertà. Dedicò la sua azione pastorale alla cura delle anime e alla moralizzazione dei costumi, promuovendo oltre al culto «interiore» anche il culto «esteriore» – riti liturgici, preghiere collettive, processioni – ravvivando in tal modo la fede, l'identità e la coesione sociale soprattutto dei ceti più popolari. Riformò la diocesi, nella quale la disciplina ecclesiastica era «del tutto persa», perché da quasi un secolo gli arcivescovi titolari, risiedendo altrove, l'avevano abbandonata a se stessa limitandosi a goderne le rendite. Carlo affrontò «contrasti tanto grandi [...] et da persone tanto potenti che havriano impaurito ogni grand'animo». Nell'attuare i decreti tridentini il Borromeo si espose infatti alla reazione di coloro che vedevano lesi i propri privilegi: fu contrastato dai governatori spagnoli e dal Senato milanese, minacciato con i bastoni dai frati minori osservanti, aggredito con le spade dai canonici di Santa Maria della Scala, minacciato dalle monache di Sant'Agostino, vilipeso da quelle di Lecco e colpito con una archibugiata alla schiena da un sicario dell'ordine degli umiliati.
La Basilica dei Santi Quattro Coronati fa parte di un complesso cristiano situato nel rione romano del Celio, sull'omonimo colle.
Questa pagina contiene le armi (stemma, blasonatura e motto) dei vescovi viventi (ordinari, ausiliari ed emeriti) delle diocesi della Chiesa cattolica in Italia, suddivise nelle regioni ecclesiastiche delle diverse regioni italiane.
L'abbazia di Santa Croce in Sassovivo è un complesso benedettino che sorge a circa 6 km dal centro di Foligno, ad un'altitudine di 565 m s.l.m. alle pendici del monte Serrone. Dal punto di vista amministrativo costituisce una frazione del comune di Foligno appartenente alla Circoscrizione n. 4 "Flaminio - INA-Casa - Uppello". Isolata su uno sperone di roccia e circondata da una lecceta secolare, bellissima ed enorme che ricopre 7 ettari, tra le più antiche e primigenie dell'intera Umbria, (area protetta regionale), si trova in posizione panoramica sulla sottostante Valle Umbra e città di Foligno. Nella zona, in località Fonte di Sassovivo, si trova una sorgente e stabilimento di imbottigliamento di acqua minerale, commercializzata in ambito locale. Dalla Fonte di Sassovivo si apre la valle del fosso Renaro.