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La Marca d'Ivrea, nota anche come Marca anscarica, era una marca di età carolingia, costituita nel IX secolo con capitale Ivrea, nell'Italia settentrionale, tra il Regno di Borgogna e il Regnum Italicorum, venne retta dagli Anscarici. Essa venne costituita nell'888 da Guidone da Spoleto che aveva diviso in due parti il ducato di Neustria rispettivamente in Marca di Langobardia e appunto Marca d'Italia. Al momento dell'istituzione comprendeva le Contee di Acqui, Alba, Asti, Torino, Vercelli, Pombia (Novara), Burgaria (nel Vigevanese) e naturalmente Ivrea. Nel loro complesso tutti questi territori corrispondevano grosso modo all'attuale Piemonte, più alcuni lembi della Lombardia e della Liguria. Nel 951 Berengario II d'Ivrea, re d'Italia, suddivise la marca d'Ivrea, donando ampi territori ad Arduino il Glabro, che divenne marchese della marca arduinica o Marca di Torino e ad Aleramo, da cui discendono i marchesi del Monferrato e tutti gli altri Aleramici.
Ivrea (Ivréa in piemontese, Ivreja in dialetto canavesano, Eebri nella variante Töitschu della lingua walser, Ivrée in francese) è un comune italiano di 23 442 abitanti (detti eporediesi) nella città metropolitana di Torino, in Piemonte. Viene considerata "il capoluogo del Canavese". Il 1º luglio 2018 è entrata a far parte del patrimonio dell’UNESCO (54º sito italiano).
La diocesi di Ivrea (in latino: Dioecesis Eporediensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Torino, appartenente alla regione ecclesiastica Piemonte. Nel 2016 contava 200.804 battezzati su 210.986 abitanti. È retta dal vescovo Edoardo Aldo Cerrato, C.O. Il santo patrono della diocesi è san Savino, vescovo di Spoleto e martire, festeggiato il 7 luglio.
Arduino di Dadone, o Arduino da Pombia, meglio conosciuto come Arduino d'Ivrea (Pombia, 955 – Fruttuaria, 14 dicembre 1015), è stato marchese d'Ivrea dal 990 al 999 e poi re d'Italia dal 1002 al 1014.