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La Spada di Attila, detta anche Spada di Marte o Spada di Dio (Ungherese: Isten Kardja), era l'arma leggendaria portata da Attila l'Unno. Lo storico romano Giordane, citando il lavoro dello storico Prisco, ha raccontato la storia della sua origine. Quando un certo pastore vide una giovenca del suo gregge zoppicare e non poté trovare alcun motivo per questa ferita, seguì ansiosamente le tracce di sangue e alla lunga giunse ad una spada che l'animale aveva involontariamente calpestato mentre rosicchiava l'erba. La disseppelì e la portò direttamente ad Attila. Si rallegrò di questo dono e, essendo ambizioso, pensò di essere stato nominato sovrano del mondo intero, e che attraverso la spada di Marte gli fosse stata assicurata la supremazia in tutte le guerre. L'uso di "Marte" qui è dovuto all'interpretatio romana di Prisco, tuttavia, poiché gli Unni non avrebbero adottato i nomi di divinità romane; il nome più probabile usato dagli Unni sarebbe stato il più generico "spada del dio della guerra". Le leggende ungheresi si riferiscono ad essa semplicemente come "az Isten Kardja", la spada di Dio. La descrizione di Prisco è notevole anche nel descrivere come Attila la usò sia come arma militare che come simbolo del favore divino, che può aver contribuito alla sua reputazione di "Flagello di Dio", un punitore designato da Dio.
Mario Pedone (Roma, 25 agosto 1950) è un attore italiano. Ha partecipato ad alcuni film tra la fine degli anni settanta e gli anni novanta. Tra le pellicole più famose a cui ha preso parte si ricordano Rimini Rimini, Attila flagello di Dio e Fantozzi subisce ancora, nel quale ha impersonato forse il suo ruolo più importante, quello di Franchino, un villoso autostoppista che conduce la comitiva di impiegati in una discarica.
Attila flagello di Dio è un film del 1982 diretto da Castellano e Pipolo, con protagonista Diego Abatantuono e prodotto da Mario Cecchi Gori e dal figlio Vittorio per la società Intercapital. Appartenente al cosiddetto filone trash del cinema degli anni 1980, il film fu stroncato dalla critica ma negli anni successivi si sarebbe rivelato molto amato dal pubblico, al punto da diventare oggetto di interesse da parte di collezionisti e appassionati del genere e di essere poi commercializzato anche nel mercato home video in formato VHS, DVD e Blu-Ray.
Attila, dal gotico "piccolo padre" (in ungherese moderno: Attila; in turco: Atilla; in norvegese antico: Atle o Atli; in islandese: Atli; in tedesco: Etzel; Caucaso, 406 Pannonia, 16 marzo 453), stato un condottiero e sovrano unno dal 434 fino alla sua morte. Dall'Europa govern un vastissimo impero che si estendeva dall'Europa centrale al Mar Caspio, e dal Danubio al Mar Baltico, unificando - per la prima ed ultima volta nella storia - la maggior parte dei popoli barbarici dell'Eurasia settentrionale (dai Germani orientali agli Slavi agli Ugro-Finni). Durante il suo regno divenne il pi irriducibile nemico dell'Impero bizantino e dell'Impero romano d'Occidente: invase due volte i Balcani, cinse d'assedio Costantinopoli, marci attraverso la Francia spingendosi fino ad Aurelianum, scacci da Ravenna l'imperatore Valentiniano III (452). Soprannominato flagellum Dei ("flagello di Dio") per la sua ferocia, si diceva che dove fosse passato non sarebbe pi cresciuta l'erba. Gli studi storici moderni vedono in lui pi un predone che un distruttore insensato. Si racconta che fosse superstizioso, facesse affidamento sulle profezie e si facesse influenzare nelle decisioni in campo militare da indovini e sciamani. Alcune leggende, mai sostenute da elementi concreti, raccontano di sue pratiche cannibalistiche e che avesse mangiato i propri figli Erp ed Eitil, che sua moglie gli serv dopo averli arrostiti nel miele. Alcuni raccontano che avrebbe avuto numerose mogli e pi di cento figli in confusione con i sovrani mongoli Gengis Khan e Kublai Khan. Nonostante il suo impero si sia disgregato alla sua morte, diventato una figura leggendaria nella storia europea, che lo ricorda in modo diverso a seconda della zona: guerriero feroce, avido e crudele nell'area al tempo sotto Roma; condottiero impavido e coraggioso nei paesi che facevano parte del suo impero. In alcuni racconti viene celebrato come un grande e nobile re ed il personaggio principale di diverse saghe dell'Europa settentrionale ed orientale.