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La storia della letteratura italiana ha inizio nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua, che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
Johann Caspar Goethe (Francoforte sul Meno, 28 luglio 1710 – Francoforte sul Meno, 25 maggio 1782) è stato un giurista e scrittore tedesco, fu il padre di Johann Wolfgang von Goethe. Figlio di un ricco borghese, Georg Friedrich Goethe (1657-1730), e Cornelia Walther (1668-1754), sposa la figlia del sindaco di Francoforte, Elisabetta Textor, dalla cui unione nasce Johann Wolfgang Goethe. Successivamente è ‘doctor iuris’ studiando a Lipsia e Gießen e lavora presso la Corte Imperiale di Wetzlar. Nel 1740 si reca per un viaggio in Italia e scrive un libro di viaggio in lingua italiana intitolato "Viaggio per l'Italia". Dopo il matrimonio si dedica esclusivamente ai suoi studi privati, alla collezione di libri preziosi e opere d'arte, e all'educazione dei suoi figli. L'opera “Viaggio per l'Italia”, resoconto del suo viaggio, viene pubblicata per la prima volta da Arturo Farinelli nell'anno goethiano 1932, su richiesta della Reale Accademia d'Italia. Al figlio Johann Wolfgang Goethe trasmise l'esaltazione del fascino di Roma nonché dell'Italia anche facendogli imparare la lingua italiana. L'avventura nella penisola intrapresa nel 1786 da Wolfgang nonché l'opera Viaggio in Italia (saggio) si sviluppano avendo comunque tali premesse iniziali.
Giorgio Amendola (Roma, 21 novembre 1907 – Roma, 5 giugno 1980) è stato un partigiano, scrittore e politico italiano.
Carlo Cassola (Roma, 17 marzo 1917 – Montecarlo, 29 gennaio 1987) è stato uno scrittore, saggista e partigiano italiano. Si affaccia alla letteratura all'incirca all'inizio della seconda guerra mondiale, dopo la prosa d'arte, esperienza a lui estranea, accanto all'ermetismo. Dell'ermetismo accoglieva il gusto dell'essenzialità, della poesia come assoluto, anche nella prosa (al di fuori dunque del «resoconto», della psicologia, delle determinazioni ideologiche e culturali sentite come ingombranti rispetto alla pura intelligenza spirituale del vivere), che egli interpretava, nel campo narrativo suo proprio, come attenzione esclusiva all'esistenziale.
Barbara Allason (Pecetto Torinese, 12 ottobre 1877 – Torino, 20 agosto 1968) è stata una scrittrice, germanista e traduttrice italiana.
Arturo Carlo Jemolo (Roma, 17 gennaio 1891 – Roma, 12 maggio 1981) è stato un giurista, storico e accademico italiano. Cattolico-liberale (o meglio "liberal-cattolico"), impegnato in sostegno della laicità dello Stato, i suoi interventi hanno suscitato echi e consensi; sul terreno giuridico sono particolarmente rilevanti i contributi di diritto ecclesiastico; su quello storiografico restano fondamentali gli studi su Stato e Chiesa nell'Italia unita.