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Samuel Barclay Beckett (Dublino, 13 aprile 1906 – Parigi, 22 dicembre 1989) è stato un drammaturgo, scrittore, poeta, traduttore e sceneggiatore irlandese. Considerato uno degli scrittori più influenti del XX secolo, Beckett, il cui capolavoro è Aspettando Godot, è senza dubbio la più significativa personalità (insieme a Eugène Ionesco, Arthur Adamov e al primo Harold Pinter) di quel genere teatrale e filosofico che Martin Esslin definì Teatro dell'assurdo. Ma la sua produzione artistica va intesa in senso più ampio, in quanto fu autore complesso anche nel campo radiofonico e televisivo e cinematografico (Film del 1965 con Buster Keaton). Autore di romanzi e di poesie, nel 1969 Beckett venne insignito del Premio Nobel per la letteratura «per la sua scrittura, che – nelle nuove forme per il romanzo ed il dramma – nell'abbandono dell'uomo moderno acquista la sua altezza».
Giorni felici (Happy Days) è un dramma in due atti di Samuel Beckett del 1961, pubblicato in inglese nel 1962 e tradotto dall'autore in francese nel 1963 (con il titolo Oh les beaux jours). A lungo stroncato dalla critica, Giorni felici rappresenta in realtà uno dei momenti più alti ed una evoluzione del teatro beckettiano. Invece di distruggere le precedenti forme teatrali Beckett prende il normale "dramma di conversazione" per svuotarlo da tutte le sue componenti significative, fino a renderlo pallido specchio della misera condizione umana. Se in Aspettando Godot il dialogo non aveva più funzione significante, in Giorni felici Beckett porta la situazione al parossismo, costringendo i protagonisti all'inazione quasi totale in una lenta scarnificazione dei mezzi espressivi propri del teatro.
Teatro dell'assurdo è la denominazione di un particolare tipo di opere scritte da alcuni drammaturghi, soprattutto europei, tra gli anni quaranta e gli anni sessanta, a volte prolungato agli anni settanta per quel che riguarda poi il lavoro di alcuni autori particolari. Con lo stesso termine si identifica anche tutto lo stile teatrale nato dall'evoluzione dei loro lavori. Il termine venne coniato dal critico Martin Esslin, che ne fece il titolo di una sua pubblicazione del 1961, The Theatre of the Absurd. Per Esslin il lavoro di questi autori consiste in una articolazione artistica del concetto filosofico di assurdità dell'esistenza, elaborato dagli autori dell'Esistenzialismo (si vedano ad esempio le tesi di Jean-Paul Sartre risalenti agli anni trenta e quelle successive di Albert Camus, esposte anche nelle proprie produzioni narrative e appunto teatrale, oltre a quella consueta saggistica). Le caratteristiche peculiari del teatro dell'assurdo sono il deliberato abbandono di un costrutto drammaturgico razionale e il rifiuto del linguaggio logico-consequenziale. La struttura tradizionale (trama di eventi, concatenazione, scioglimento) viene pertanto rigettata e sostituita da un successione di eventi priva di logica apparente, legati fra loro da una labile ed effimera traccia (uno stato d'animo o un'emozione), apparentemente senza alcun significato. Il teatro dell'assurdo si caratterizza per dialoghi volutamente senza senso, ripetitivi e serrati, capaci di suscitare a volte il sorriso nonostante il senso tragico del dramma che stanno vivendo i personaggi. Tra i maggiori esponenti del teatro dell'assurdo (che potrebbe avere come "padre" letterario Alfred Jarry) vanno ricordati Samuel Beckett, Jean Tardieu, Eugène Ionesco, Arthur Adamov e Georges Schehadé. Una seconda generazione ha avuto come protagonisti Harold Pinter, Robert Pinget, Boris Vian e Sławomir Mrożek. Anche Jean Genet, autore di Le serve, era stato inizialmente inserito da Esslin nel gruppo originario. Fra gli autori italiani, fu spesso accostato al teatro dell'assurdo Achille Campanile, che tuttavia respinse tale accostamento.
Il Samuel Beckett Bridge (in irlandese: Droichead Samuel Beckett) è un ponte strallato, che attraversa il fiume Liffey, situato a Dublino in Irlanda.
Finale di partita (inizialmente tradotto in italiano come Il gioco è alla fine) è un'opera teatrale in un solo atto scritta da Samuel Beckett. Fu originariamente scritta in francese e il suo titolo originale è Fin de partie: secondo quella che era la sua abitudine, fu tradotta in inglese da Beckett stesso come Endgame. L'opera è stata pubblicata nel 1957 ed è comunemente considerata uno dei lavori più significativi del drammaturgo irlandese. La prima dell'opera, in lingua francese, avvenne il 3 aprile 1957 al Royal Court Theatre di Londra, in concomitanza con la prima di Atto senza parole I. La regia era di Roger Blin, che interpretava anche il ruolo di Hamm. La prima in lingua inglese ebbe luogo al Cherry Lane Theatre di New York il 28 gennaio 1958, con regia di Alan Schneider. Nella stagione 1958-1959 si assistette anche ai primi allestimenti italiani, in settembre al Teatro dei Satiri di Roma, da parte della Compagnia dei giovani diretta da Andrea Camilleri, e in maggio alla Borsa di Arlecchino di Genova, diretto da Aldo Trionfo e recitato da Paolo Poli. Nel 2018 al Teatro alla Scala di Milano debutta la versione operistica dello spettacolo, in prima esecuzione mondiale, curata dal compositore György Kurtág. Si tratta del primo lavoro per il teatro musicale tratto da un'opera di Samuel Beckett.
Lord Cutler Beckett è un personaggio immaginario nonché uno dei principali antagonisti della popolare saga cinematografica Pirati dei Caraibi, dove è interpretato dall'attore Tom Hollander nel secondo e nel terzo film della saga. Beckett è il perfido Governatore della Compagnia delle Indie Orientali, fedele suddito di Re Giorgio II.
Castle è una serie televisiva statunitense trasmessa da ABC dal 2009 al 2016. Creata da Andrew W. Marlowe, la serie è interpretata da Nathan Fillion e Stana Katic e narra le vicende di Richard Castle, un famoso scrittore di romanzi gialli che collabora alle indagini della detective di polizia Kate Beckett. In Italia è trasmessa in prima visione satellitare dai canali di Fox Italia dal 16 ottobre 2009 (con il titolo Castle - Detective tra le righe per le prime due stagioni, poi con il titolo originale Castle), e successivamente in chiaro da Rai 2 dal 10 gennaio 2010 (con il solo titolo originale).