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Torquato Tasso (Sorrento, 11 marzo 1544 Roma, 25 aprile 1595) stato un poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo italiano. La sua opera pi importante, conosciuta e tradotta in molte lingue, la Gerusalemme liberata (1581), in cui vengono cantati gli scontri tra cristiani e musulmani durante la prima crociata, culminanti nella presa cristiana di Gerusalemme.
Tito Flavio Cesare Vespasiano Augusto (in latino: Titus Flavius Caesar Vespasianus Augustus; nelle epigrafi: IMP•T•CAESAR•VESPASIANUS•AVG•PON•M•TR•POT; Roma , 30 dicembre 39 – Aquae Cutiliae , 13 settembre 81), meglio conosciuto semplicemente come Tito, è stato il decimo imperatore romano, appartenente alla dinastia flavia, e regnò per poco più di due anni dal 79 all'81, anno della sua morte. Prima di salire al trono, Tito fu un abile e stimato generale che si distinse per la repressione della ribellione in Giudea del 70, durante la quale venne distrutto il secondo tempio di Gerusalemme. È noto per il suo programma di opere pubbliche a Roma e per la sua generosità nel soccorrere la popolazione in seguito a due eventi disastrosi: l'eruzione del Vesuvio del 79 e l'incendio di Roma dell'80. Per la sua generosità e per il sostanziale accordo con il Senato, fu considerato un buon imperatore da Tacito e da altri storici contemporanei. Celebre è la definizione che diede di lui lo storico Svetonio:
La storia degli ebrei risalirebbe, secondo la tradizione ebraica, ai patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, che vissero a Canaan verso il XVIII secolo a.C.. gli ebrei discendono in gran parte dalle Tribù di Giuda e Simeone, e parzialmente da altre tribù israelite, specialmente quelle di Beniamino e Levi, che insieme avevano formato l'antico Regno d'Israele e, in seguito, il Regno di Giuda. La prima menzione d'Israele come popolo è stata rinvenuta iscritta sulla Stele di Merenptah, che risale agli anni 1213-1203 a.C.
Nella religione ebraica il sacerdote o cohen, pl. cohanim (ebraico כּהן kohèn, pl. כּוהנים kohanîm) è una figura religiosa preposta all'esercizio del culto, detto "avodah", e alla mediazione dei rapporti con la divinità; risale in particolare al servizio sacrificale presso il Tempio di Gerusalemme. Il vocabolo kohèn viene usato nella Torah per riferirsi ai sacerdoti, sia ebraici che non-ebraici, come anche all'intera nazione ebraica nel suo complesso. Si citavano come sacerdoti anche i kohanim, evidentemente non ebrei, di Baal (2 Re 10:19). Durante l'esistenza del Tempio di Gerusalemme i kohanim officiavano l'offerta dei sacrifici quotidiani e associati alle Festività ebraiche. Attualmente i kohanim conservano uno status importante all'interno dell'ebraismo e sono vincolati da ulteriori restrizioni in base alle tradizioni dell'ebraismo ortodosso e dell'Halakhah (Legge ebraica). In breve, le uniche funzioni sacerdotali rimaste sono la benedizione sacerdotale e la riscossione del riscatto dei primogeniti; gli unici privilegi sacerdotali ancora in vigore sono l'onore loro dovuto, la precedenza nella salita prima del Levita con lettura della Torah nel culto sinagogale, che dovrebbe recitare chiunque venga chiamato alla lettura, ovviamente di religione ebraica. Secondo l'ebraismo ortodosso, con la distruzione del Secondo Tempio nel 70 e.v. e la cessazione dei sacrifici ebraici, la maggior parte delle funzioni sacerdotali è sospesa, in attesa della ricostituzione del III Tempio ad opera del Messia. Secondo i testi biblici, lo status di sacerdote è ereditario, riguardante i soli discendenti di Aronne e distinto da quello del profeta (uomo senza precise caratteristiche sociali, chiamato da Dio per parlare a suo nome) e da quello del levita (appartenente alla tribù di Levi con un ruolo cultuale subordinato a quello del sacerdote). Il culto fu svolto dai sacerdoti dapprima all'interno della "Dimora" (il santuario itinerante contenente l'Arca dell'Alleanza costruito da Mosè nel deserto), poi nel Tempio di Gerusalemme a partire dal X secolo a.e.v. Sono ricordati anche culti sacerdotali nelle "alture", cioè altari costruiti su colline sparsi nella Palestina, dove però spesso si infiltravano elementi cultuali pagani. Per questo Giosia, nella sua riforma religiosa del VII secolo a.e.v., accentrò il culto nel solo tempio di Gerusalemme.
La prima guerra giudaica fu combattuta tra l'Impero romano ed Ebrei ribelli. Iniziò con una ribellione degli Ebrei nel 66, che riuscirono a infliggere una pesante sconfitta ai Romani e proseguì fino al 70, anno in cui le legioni di Tito entrarono a Gerusalemme dopo un lungo assedio, che si concluse con la distruzione del Secondo Tempio. L'ultimo episodio collegato alla guerra fu l'assedio di Masada, una piazzaforte ebraica che cadde in mani romane solo nel 73.
Preghiera ebraica (in ebraico: תְּפִלָּה ?, tefilláh; plurale in ebraico: תְּפִלּוֹת?, tefillót; in yiddish תּפֿלה tfíle, plurale תּפֿלות tfíllos) indica la recitazione di testi eucologici che formano parte dell'osservanza e pratica dell'ebraismo. Tali testi, spesso con istruzioni e commentario, si trovano sia nel siddur, il libro con le preghiere ebraiche per i giorni feriali e lo Shabbat che nel machzor con le preghiere dei giorni festivi. Grazie alla tradizione tre funzioni di preghiere sono recitate quotidianamente: Shacharit o Shaharit (שַחֲרִת), dall'ebraico: shachar o shahar (שַחָר) "luce mattutina"; Mincha o Minha (מִנְחָה), le preghiere pomeridiane chiamate col nome dell'offerta di farina che accompagnava i sacrifici del Tempio di Gerusalemme; Arvit (עַרְבִית) o Ma'ariv (מַעֲרִיב), "vespro";Preghiere aggiuntive: Musaf (מוּסָף, "aggiunta") sono recitate dalle congregazioni di ebrei ortodossi e conservatori nello Shabbat e durante le principali Festività ebraiche (incluse Chol HaMoed) e Rosh Chodesh. Un quinto servizio di preghiera, il Ne'ilah (נְעִילָה, "chiusura"), viene recitato solo alla fine del Yom Kippur, il Giorno dell'Espiazione.Secondo il Talmud, la preghiera è un comandamento biblico ed il Talmud fornisce due ragioni perché ci siano tre preghiere basilari: per ricordare i sacrifici quotidiani al Tempio di Gerusalemme; ciascuno dei Patriarchi ha istituito una preghiera: Abramo il mattino, Isacco il pomeriggio e Giacobbe la sera. Viene fatta distinzione tra la preghiera individuale e la preghiera comune che richiede un quorum noto come minian ed è preferibile in quanto consente l'inclusione di preghiere che altrimenti dovrebbero essere omesse. Maimonide (1135–1204 e.v.) racconta che fino all'Esilio babilonese (586 a.e.v.), tutti gli ebrei componevano le loro proprie preghiere ma in seguito i saggi della Grande Assemblea formularono le parti principali del siddur. Studi moderni risalenti al movimento "Wissenschaft des Judentums" della Germania del XIX secolo, come anche le analisi testuali recentemente influenzate dalla scoperta dei Manoscritti del Mar Morto (la cui lettura viene considerata ancora proibita dall'Halakhah), suggeriscono che esistevano in quel periodo "formule liturgiche di carattere comunitario dedicate ad occasioni particolari e condotte in un centro totalmente indipendente da Gerusalemme e dal Tempio, e che facevano uso di terminologia e di concetti teologici che divennero poi dominanti nella preghiera ebraica e, in alcuni casi, in quella cristiana". Il linguaggio di tali preghiere, mentre chiaramente risalente al periodo del Secondo Tempio (516 a.e.v.–70 e.v.), spesso usa un idioma biblico. I libri di preghiera ebraici emersero durante l'inizio del Medioevo, durante il periodo dei Gheonim di Babilonia (VI–XI secolo e.v.)Nel corso degli ultimi duemila anni sono emerse variazioni nell'ambito delle tradizionali liturgie (Minhag) delle varie comunità ebraiche come quella ashkenazita, sefardita, yemenita, chassidica, ed altre – tuttavia le divergenze sono minori rispetto alle convergenze. La maggior parte della liturgia ebraica viene cantata o cantilenata con melodie tradizionali o cantillazioni. Le sinagoghe possono designare o impiegare un chazzan (cantore), anche non completamente osservante, al fine di guidare la congregazione nella preghiera, in particolare durante lo Shabbat e/o le Festività ebraiche.
La Gerusalemme liberata è il maggiore poema eroico di Torquato Tasso. Esso presenta 15.336 versi endecasillabi raggruppati in 20 canti di lunghezza variabile. Tasso iniziò probabilmente a scrivere l'opera all'età di 15 anni con il titolo di Gierusalemme tra il 1559 ed il 1560 durante il soggiorno a Venezia, ma si fermò a 116 ottave, ben meno dei venti canti della Gerusalemme liberata, composta in seguito. La Gerusalemme liberata vera e propria, completata dall'autore nel 1575, fu pubblicata a Venezia senza l'autorizzazione del poeta nell'estate del 1580 da Celio Malespini con il titolo di Goffredo, presso l'editore Cavalcalupo. L'edizione presentava molti errori e soltanto 14 canti. L'anno successivo l'opera, sempre lontano dal controllo del suo autore, ancora rinchiuso nell'Ospedale di Sant'Anna, fu pubblicata integralmente presso l'editore Viotti per cura di Angelo Ingegneri prima a Parma e poi a Casalmaggiore. Pochi mesi dopo, il 24 giugno 1581, usciva a Ferrara la prima edizione autorizzata dal Tasso, per i tipi di Baldini e a cura di Febo Bonnà. Uscito da Sant'Anna per mediazione del principe di Mantova Vincenzo Gonzaga, il poeta rimise mano all'opera e la riscrisse da cima a fondo: espungendo gran parte delle scene amorose, accentuando il tono religioso e epico della trama, eliminando alcuni episodi. L'opera venne finalmente pubblicata nel 1593, col nuovo titolo di Gerusalemme conquistata (con dedica al cardinale Cinzio Aldobrandini, nipote del papa), opera che, dato il notevole rimaneggiamento, viene di solito considerata separatamente.La prima edizione illustrata della Gerusalemme Liberata fu stampata a Genova nel 1590. Il volume comprende venti incisioni con scene del poema, in parte di Agostino Carracci e in parte di Giacomo Franco, tratte da disegni di Bernardo Castello. Agostino Carracci incise, sempre su disegno del Castello, anche il frontespizio del libro, dove compare un ritratto del Tasso.
Tito Flavio Giuseppe, (in latino: Titus Flavius Iosephus) nato Yosef ben Matityahu (AFI: jo'sɛf bɛn matit'jahu, in ebraico: יוסף בן מתתיהו?; Gerusalemme, 37-38 circa – Roma, 100 circa), è stato uno scrittore, storico, politico e militare romano di origine ebraica. Conosciuto anche come Flavio Giuseppe, Giuseppe Flavio o semplicemente Giuseppe, scrisse quasi tutte le sue opere in greco.
La dinastia flavia fu la seconda dinastia imperiale romana, che detenne il potere dal 69 al 96. I Flavii Vespasiani erano una famiglia della classe media, d'origine modesta, giunta poi all'ordine equestre grazie alla militanza fedele nell'esercito, che giunse al potere quando Tito Flavio Vespasiano, generale degli eserciti d'oriente, prese il potere durante l'Anno dei quattro imperatori.