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Attentato di via Fabio Massimo

L'attentato di via Fabio Massimo, compiuto nella sera di sabato 18 dicembre 1943, fu un'azione partigiana condotta dai Gruppi di Azione Patriottica (GAP) nell'ambito della Resistenza romana. Consistette nella detonazione di uno o più ordigni esplosivi nella trattoria Antonelli, ubicata in un seminterrato al numero 101 di via Fabio Massimo, nel rione Prati. Le varie ricostruzioni di questo attentato divergono considerevolmente tanto sull'identità e sul numero dei morti e dei feriti, quanto sull'identità dei gappisti che lo compirono. La stampa clandestina comunista prima e le memorie dei gappisti poi presentarono tale azione come un attentato che uccise o ferì una ventina circa tra tedeschi e fascisti, stima che lo renderebbe la più letale azione partigiana tra quelle compiute a Roma prima dell'attentato di via Rasella del 23 marzo 1944. Da una successiva analisi storiografica è emerso che in realtà l'attentato alla trattoria Antonelli colpì perlopiù operai italiani del servizio di lavoro.

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    Biscarini, Claudio Castelfiorentino : presso la Società storica della Valdelsa, 1993

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