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Giulio Valerio Maggioriano (in latino: Iulius Valerius Maiorianus; 420 circa – Tortona, 7 agosto 461) è stato un imperatore romano d'Occidente dal 457 al 461. Comandante militare di un certo successo, salì al trono dopo aver deposto l'imperatore Avito. Il suo regno fu caratterizzato da una politica estera volta a restaurare il controllo romano sulle province perdute – in particolare Gallia, Hispania e Africa – e da una politica interna avente lo scopo di risollevare le finanze imperiali, garantendo al contempo equità e giustizia. Il suo tentativo fu frustrato dai tradimenti: di alcuni suoi soldati, che causarono la perdita della flotta radunata per riprendere l'Africa ai Vandali, e del suo generale Ricimero, che lo catturò e lo uccise. Fu l'ultimo imperatore capace di tentare di risollevare le sorti dell'Impero romano d'Occidente con le proprie risorse: gli imperatori che gli succedettero fino alla caduta dell'impero nel 476/480 non ebbero il potere effettivo, ma furono strumenti di potere di generali di origine barbarica o imposti e appoggiati dalla corte d'Oriente.
Marco Aurelio Antonino Augusto (in latino Marcus Aurelius Antoninus Augustus; nelle epigrafi: IMP CAES M AVR ANTONINVS PIVS FELIX AVG; Roma, 203 Roma, 11 marzo 222), nato come Sesto Vario Avito Bassiano (Sextus Varius Avitus Bassianus) ma meglio noto come Eliogabalo o Elagabalo (Heliogabalus o Elagabalus), stato un imperatore romano, appartenente alla dinastia dei Severi, che regn dal 218 al 222, anno della sua morte.