Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Lo Yazidismo (in curdo: ئێزیدی, Ēzidī, Īzidī, in arabo: ﻳﺰﻳﺪﻱ, Yazīdī ) è una fede religiosa diffusa nelle regioni del Sinjar iracheno da prima della comparsa in quelle regioni dell'Islam. I suoi fedeli sono chiamati in turco Çırağ Söndüren, ossia "spegnitori di lampade". Ciò potrebbe dipendere dalla calunnia espressa da certa faziosa manualistica islamica riguardante le fedi non islamiche o considerate eretiche, secondo cui gli yazidi farebbero ricorso sfrenato al libertinaggio e alla promiscuità - praticati in questo caso nell'oscurità - anche se è probabile che l'espressione "spegnitori di lampade" sia ricollegabile, in realtà, alla convinzione degli yazidi - espressa nel Maṣḥaf rash - secondo cui il mondo sarebbe stato creato da Dio dopo aver creato sei angeli «dalla sua essenza e dalla sua luce... come quando un uomo accende una lampada da un'altra».Giuseppe Furlani, nel suo Religione dei Yezidi. Testi religiosi dei Yezidi, a proposito della facilona definizione degli yazidi come di "adoratori del diavolo", ricordava le osservazioni di Richard Carnac Temple, che nel suo studio The Yezidis or devil-worshippers of Mosul, aveva qualificato l'espressione Šeyṭān-perest "inesatta e falsa" e "inventata specialmente dagli Europei che viaggiarono in Oriente - imbevuti di cristianesimo - per descrivere una forma di religione estranea alla loro mentalità, essendo l'adorazione del Diavolo - in realtà - l'adorazione di spiriti soprannaturali da parte di animisti primitivi, spiriti chiamati diavoli segnatamente dai missionari cristiani per far sentir ribrezzo ai nuovi convertiti per gli dèi prima adorati", anche se Furlani sottolineava che "si può ... dire in un certo senso che adorano il Diavolo, perché il loro Dio è l'angelo supremo caduto dal suo seggio, ma poi rimesso da Dio al suo posto primitivo" (n. 1, p. 1).Lo Yazidismo è una religione monoteista, la cui origine è discussa in ragione anche dell'accentuato esoterismo delle sue dottrine, che consentono solo agli iniziati di accedere al suo nucleo più autentico. Sarebbe uno dei tre rami dello Yazdanesimo, che si articola in: yazidismo (religione autonoma), yarsanesimo (tipo di sciiti) e alevismo (tipo di sciiti duodecimani). Alessandro Bausani, uno dei massimi esperti italiani di islamistica della sua generazione, osserva che, anche se lo Yazidismo "è ancora elencato fra le sette musulmane per motivi pratici e, anche, se è vera l'opinione del Guidi, per la sua origine e per qualche nome arabo e persiano che vi si incontra", di fatto sembra che la dottrina yazidi "praticamente nulla abbia di islamico", tanto da poter "ben essere messa assieme a residui di sette gnostiche del Vicino Oriente del tipo dei mandei".I fedeli dello Yazidismo venerano Sette Angeli, emanazioni del Dio primordiale, di cui il primo e più importante è l'Angelo Pavone (Melek Ta'us), che "cadde, ma essenzialmente buono, pianse, e le sue lacrime di pentimento, deposte in settemila anni di pianto ininterrotto in sette anfore, hanno estinto le vampe dell'inferno".". Erroneo, malgrado un frequente uso giornalistico, è considerare il termine "yazidi" come un etnonimo, poiché la loro etnia è quella Curda.
Lo Special Activities Center (SAC) è una divisione della Central Intelligence Agency (CIA) preposta alle operazioni coperte e alle operazioni paramilitari. L'unità si chiamava Special Activities Division (SAD) fino al 2016. Nel SAC ci sono due gruppi separati: SAC/SOG (Special Operations Group) per le operazioni tattiche paramilitari e SAC/PAG (Political Action Group) per le azioni politiche coperte.Lo Special Operations Group (SOG) è un dipartimento interno a SAC preposto ad operazioni, anche clandestine o coperte e ad alto rischio, con le quali il governo USA non può essere palesemente associato. Di conseguenza, i membri dell'unità, detti Paramilitary Operations Officers e Specialized Skills Officers, non portano tipicamente oggetti o capi d'abbigliamento (cioè uniformi militari) che li potrebbero collegare al governo federale.Se questi operatori sono compromessi durante una missione, il governo potrebbe negare ogni conoscenza in proposito. Il gruppo spesso ingaggia ex appartenenti a unità speciali delle forze armate quali Green Beret, Ranger, Delta Force, Raider, Navy SEAL, STO, CCT e PJ, ed altri reparti delle United States Armed Forces.I Paramilitary Operations Officer del SOG vantano la maggior parte delle Distinguished Intelligence Cross e Intelligence Star conseguite in conflitti o incidenti che hanno richiesto l'intervento della CIA. Si tratta delle due più alte onorificenze al valore riconosciute dalla CIA. Un encomio che attribuisca l'una o l'altra di queste decorazioni rappresenta il più alto onore concesso dalla CIA in riconoscimento di egregio valore ed eccellenza nell'adempimento del dovere. Gli agenti SAC/SOG sono anche associati alla maggior parte delle stelle contenute nel CIA Memorial Wall, che simboleggiano gli ufficiali caduti in servizio. Il motto (latino) del SAC è Tertia Optio, che significa "terza scelta", dato che l'azione coperta rappresenta una terza opzione, nel dominio della sicurezza nazionale, quando le strade della diplomazia e dell'azione militare non sono praticabili.Il Political Action Group (PAG) è competente per le attività coperte connesse all'influenza politica, operazioni psicologiche, e guerra economica. Il rapido sviluppo tecnologico ha aggiunto il versante cyber alla sua missione. Le unità tattiche SAC sono in grado di svolgere azione politica coperta seppure dispiegate in ambienti ostili e avversi. Tipicamente una grande operazione coperta può implicare molte di queste categorie (o tutte), più le operazioni paramilitari. Si usano operazioni coperte politiche e "di influenza" per appoggiare la politica estera degli Stati Uniti. Il sostegno palese ad un elemento insorgente spesso potrebbe essere controproducente a causa dell'impressione che ciò potrebbe esercitare sulla popolazione locale. In tali casi l'assistenza occulta permette agli USA di intervenire senza al contempo danneggiare questi elementi.
Il tempo e la storia consiste in quattro stagioni, ciascuna avente tra le 150 e le 170 puntate. Tutte le puntate, divise per stagione o storico ospitato, nonché gli speciali, sono presenti sul sito di Rai Storia.
Il pugilato (chiamata anche con il nome francese boxe) è uno dei più antichi e noti sport da combattimento. A livello competitivo esso si svolge all'interno di uno spazio quadrato chiamato ring, tra due atleti che si affrontano colpendosi con i pugni chiusi (protetti da appositi guantoni), allo scopo di indebolire e atterrare l'avversario per una determinata durata di tempo. Il pugilato amatoriale è una competizione di rilevanza olimpica (venendo praticato anche nei Giochi del Commonwealth), oltre che avere dei propri campionati mondiali. In questo caso gli incontri vengono organizzati su una distanza che va da una a tre riprese (round). L'incontro finisce prima delle riprese previste quando l'arbitro stabilisce che uno dei due contendenti non sia più in grado di combattere, quando viene squalificato dall'arbitro o quando si arrende (il cosiddetto "getto della spugna"). Se il combattimento si prolunga fino ad esaurire le riprese previste, la vittoria viene determinata dal punteggio attribuito dai giudici, dove il vincitore sarà chi ha totalizzato più punti. Nel caso in cui il punteggio sia uguale tra i due sfidanti, vi è una differenza di regolamento a seconda del tipo di incontro disputato: nel caso di un incontro amatoriale (come alle Olimpiadi), i giudici attribuiscono comunque la vittoria ad uno dei due contendenti sulla base di un giudizio tecnico; nel caso di un incontro tra professionisti il risultato è quello di un pareggio. Se gli esseri umani fin dall'alba della storia hanno praticato l'arte del combattimento con le mani, le prime evidenze storiche di incontri di pugilato sportivi sono state rintracciate nel Vicino Oriente e risalenti al III e al II millennio a.C.. La documentazione più antica di un vero e proprio regolamento di pugilato è risalente all'Antica Grecia, nell'ambito della quale il pugilato venne praticato durante i giochi olimpici del 688 a.C.. Il pugilato si è successivamente evoluto tra il XVI e il XVIII secolo d.C., soprattutto in Gran Bretagna, con l'emergere di incontri di pugilato che mettevano in palio una posta in denaro, fino ad arrivare alla metà del XIX secolo, quando nel 1867 vennero introdotte le regole del Marchese di Queensberry.
Pechino (AFI: /peˈkino/; in cinese 北京S, BěijīngP, letteralmente "capitale del nord", ) è la capitale della Cina e della municipalità omonima, è la terza città della Cina e del Mondo con i suoi 24 516 000 ab. (dopo Chongqing e Shanghai), ed è la città più estesa del mondo per superficie con i suoi 16808 km². La sua area metropolitana raggiunge i 29 milioni di abitanti. L'intera municipalità ha dimensioni pari a poco più della metà del Belgio avendone però più del doppio degli abitanti. Pechino è la capitale dello Stato più popolato al mondo. Confina esclusivamente con la provincia dell'Hebei e a sud-est con la municipalità di Tientsin.
La pandemia di COVID-19 del 2019-2020 in Cina è una pandemia causata dal coronavirus SARS-CoV-2, agente eziologico della malattia respiratoria COVID-19, iniziata tra il 29 agosto e il 1º dicembre 2019 nella città di Wuhan, capoluogo della provincia cinese dell'Hubei, e successivamente diffusasi in diverse nazioni del mondo. Il 2 aprile, perde il primato per contagiati, superata dagli Stati Uniti e Italia, nonostante questo attualmente rimane uno dei paesi più colpiti dalla pandemia, classificandosi sessantasettesima al mondo per contagiati. I primi casi hanno coinvolto principalmente lavoratori del mercato umido di Wuhan in cui si vendeva pesce e altri animali, anche vivi. Il 31 dicembre 2019, a seguito di documenti non ufficiali comparsi sul web, la Cina ammise che vennero riscontrati dei casi di polmonite sconosciuta collegati al mercato di Wuhan. Dato il possibile scoppio di una epidemia a livello nazionale, la Commissione Nazionale di Sanità cinese si vide costretta a inviare esperti da Pechino al capoluogo dello Hubei, Wuhan.Nelle prime settimane di gennaio 2020 gli scienziati hanno isolato in questi soggetti un nuovo coronavirus, designato SARS-CoV-2, risultato essere simile almeno al 70% della sua sequenza genica a quella del SARS-CoV. Alla fine del gennaio 2020 non erano ancora state ben determinate le caratteristiche del virus, sebbene fosse accertata la capacità di trasmettersi da uomo a uomo, e permanevano incertezze sulle esatte modalità di trasmissione e sulla patogenicità (la capacità di creare danno). La malattia associata è stata riconosciuta con il nome di COVID-19. Le misure attuate dal governo cinese per combattere l'epidemia sono state lodate dall'OMS e da alcuni governi stranieri. Nonostante alcune esitazioni iniziali, la risposta cinese è stata più trasparente rispetto a come vennero divulgate le informazioni durante l'Epidemia di SARS nel 2003.Nonostante ciò, le risposte controverse e le misure attuate con molto ritardo da parte del governo dello Hubei e della città di Wuhan hanno impedito il contenimento dell'epidemia, generando il dissenso dell'opinione pubblica e dei media locali e internazionali. Al 29 gennaio 2020, venne registrato almeno un caso di contagio in ognuna delle province e divisioni della Cina continentale. All'8 febbraio 2020, morirono oltre 700 persone a causa della polmonite causata da coronavirus e più di 34000 furono i casi totali di positività. Nel solo Hubei vi furono 24953 casi e 699 deceduti. Questo ha portato tutte le province e divisioni cinesi a dichiarare lo Stato d'emergenza sanitaria ed attuare i migliori procedimenti al fine di ridurre la diffusione dell'epidemia. Il 31 gennaio 2020 l'OMS dichiara l'emergenza sanitaria come non più di solo interesse cinese ma di interesse mondiale per il timore che, nonostante la Cina "stesse facendo il possibile", la diffusione si potesse diffondere in Paesi in cui i sistemi igienico-sanitari non sono robusti come quello cinese.Il Segretario generale del PCC Xi Jinping informò che la Cina stava affrontando una "situazione grave". Il Politburo del PCC ha istituito un gruppo appositamente per la battaglia contro il coronavirus, capeggiato dal Primo ministro cinese Li Keqiang. Vengono annullate tutte le celebrazioni per il Capodanno cinese il quale, durante il periodo del Chunyun (Festa di Primavera), viene riconosciuto come la più grande migrazione umana annuale, con un numero di passeggeri che supera i 2 miliardi. A tutti i passeggeri venne misurata la temperatura. Gruppi per il controllo dell'epidemia sono stati istituiti in differenti regioni, tra le quali lo Hubei e Wuhan. Molte tratte bus nazionali e ferroviare sono state sospese.Il 23 gennaio 2020 le autorità di Wuhan decidono di mettere in quarantena la megalopoli chiudendo l'aeroporto e fermando tutti i mezzi di trasporto pubblico invitando la popolazione a non spostarsi dalla città per evitare che il virus possa propagarsi ulteriormente; Pechino annulla i festeggiamenti per il Capodanno cinese, stessa decisione presa in seguito da Macao.Al 29 gennaio viene messo in quarantena l'intero Hubei. Misure restrittive simili vengono applicate anche ad altre città vicine come a Huanggang, Wenzhou e Hangzhou. In tale giorno, vengono poste le basi per la costruzione di un nuovo ospedale per curare i pazienti affetti da tali patologie. La regione dello Hubei inizia anche a soffrire della carenza di mascherine e attrezzature varie, nonostante viene riconosciuto come il fulcro manifatturiero per la produzione mondiale di tali materiali. Per sopperire alla mancanza di posti letto, la città di Wuhan inizia a costruire in tempi record ospedali da campo provvisori. Il 23 gennaio inizia la costruzione di uno dei 16 ospedali, quello che ottenne più clamore mediatico a livello nazionale, l'Ospedale Huoshenshan. Il 3 febbraio 2020 venne aperta una prima ala dell'ospedale, ultimata l'8 febbraio grazie a lavoratori che si sono impegnati 24 ore su 24 per il completamento della struttura, inaugurandolo per intero solamente 16 giorno dopo l'inizio dei lavori.Il 25 febbraio, per la prima volta, il numero di casi fuori dalla Cina supera il numero di quelli nazionali. Il 6 marzo il numero di nuovi casi nazionali si riduce a non più di 100 unità al giorno, riducendo drasticamente i numeri che nemmeno due settimane prima superavano le 1000 unità giornaliere. Il 13 marzo i casi di contagio da ritorno, ovvero i casi importati di cittadini cinesi e non di ritorno dall'estero, superano quelli domestici.A causa dell'aumento esponenziale di casi di infezione, non furono rari casi di xenofobia e razzismo in generale nei confronti di cittadini cinesi, sia a livello locale cinese che a livello nazionale. Molti furono i governi che intimarono di interrompere immediatamente qualsiasi comportamento razzista nei confronti dei cittadini cinesi. Il governo cinese sembra abbia lavorato duramente sulla censura di tutti quei contenuti di insoddisfazione comparsi online collegati con le misure di contenimento, cercando di far trasparire solo reazioni positive.Il 24 marzo il Premier cinese Li Keqiang dichiara che il contagio in Cina è stato fondamentalmente bloccato e che l'epidemia è tuttora sotto controllo.Il 13 aprile viene annunciato un nuovo focolaio a Suifenhe, importato dalla Russia e vengono registrati 94 nuovi contagi. Il 14 e 15 aprile la situazione del focolaio peggiora, infatti vengono registrati nuovi 106 contagiati. Nel giorno seguente viene registrato un calo. Al 17 aprile, il focolaio ha causato 322 contagiati e 4 decessi. Nello stesso giorno la Cina rifà i conti del bilancio e aggiunge altri 325 contagiati e 1.290 morti, quasi tutti nella città focolaio di Wuhan, mentre Pechino annuncia che la situatione non è più sotto controllo. Il numero di morti in tutta la Cina sale così di quasi il 39%, arrivando a 4.634.Il 25 giugno 2020 la Cina ha dichiarato di aver eseguito più di 90 milioni di test di acido nucleico per verificare la positività al COVID-19.
L'Impero ottomano o Sublime Stato ottomano o Impero turco, noto anche come Sublime porta (in lingua turca ottomana , Devlet-i Aliyye-i Osm niyye; in turco moderno: Osmanl Devleti o Osmanl mparatorlu u; in arabo: , al-Dawla al- Uthm niyya), stato un impero turco che durato 623 anni, dal 1299 al 1922, arrivando al suo apice a controllare buona parte dell'Europa sud-orientale, dell'Asia occidentale e del Nord Africa. Fu uno degli imperi pi vasti della storia e il pi vasto del suo tempo nel XVII secolo. Venne fondato, in continuit con il Sultanato selgiuchide di Rum, alla fine del XIII secolo nell'Anatolia nordoccidentale dal guerriero Osman I. Successivamente al 1354, i successori di Osman attraversarono l'Europa e, con la conquista dei Balcani, i beilicati turchi d'Anatolia vennero trasformati in un impero transcontinentale. Nel 1453 gli Ottomani misero fine all'Impero Bizantino grazie alla conquista di Costantinopoli ad opera di Maometto II il Conquistatore. Tra il XVI e il XVII secolo, sotto il regno di Solimano il Magnifico, l'impero arriv all'apice del potere diventando un'entit politica multiculturale, multilinguistica e multietnica che controllava un vastissimo territorio che si estendeva dai confini meridionali del Sacro Romano Impero alle periferie di Vienna e della Polonia a nord, fino allo Yemen e all'Eritrea a sud; dall'Algeria a ovest fino all'Azerbaigian a est, controllando gran parte dei Balcani, del Vicino Oriente e del Nordafrica. Nei secoli ben sette guerre turco-veneziane caratterizzarono i rapporti tra l'impero ottomano e la Repubblica di Venezia partner privilegiati nei commerci ma nemici perenni per il controllo del Mediterraneo ed in particolare della Grecia. Avendo Costantinopoli come capitale e un vasto controllo sulle coste del Mediterraneo, l'Impero fu al centro dei rapporti tra Oriente e Occidente per circa cinque secoli. Anche dopo la morte di Solimano l'impero continu a mantenere un'economia flessibile e forte per tutto il XVII e gran parte del XVIII secolo, tuttavia, il lungo periodo di pace che and dal 1740 al 1768 comport un certo rallentamento nello sviluppo del suo sistema militare che divenne nel tempo pi arretrato rispetto a quelli in forza ai suoi rivali. Di conseguenza, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo gli ottomani subirono gravi sconfitte militari che li indussero ad avviare un processo completo di riforma e modernizzazione dello stato, noto come Tanzimat. Nonostante questo andarono incontro ad ulteriori perdite territoriali, specialmente nei Balcani dove nacquero nuovi stati indipendenti. Alleatisi con l'impero germanico all'inizio del XX secolo, nella speranza di sfuggire all'isolamento diplomatico che aveva contribuito alle sue recenti sconfitte, gli ottomani combatterono nella prima guerra mondiale nella parte delle potenze centrali. Nonostante avessero dimostrato di poter affrontare il conflitto, il dissenso interno, sfociato nella Rivolta Araba, compromise irrimediabilmente la situazione politica. Durante questo periodo il governo ottomano si macchi di un drammatico genocidio contro gli armeni, gli assiri e i greci del Ponto. La successiva sconfitta dell'Impero e l'occupazione di parte del suo territorio da parte delle potenze alleate all'indomani della fine della guerra provocarono la sua spartizione e la perdita dei territori mediorientali che furono divisi tra il Regno Unito e la Francia. La riuscita Guerra d'indipendenza turca contro gli alleati occupanti port all'emergere della Repubblica di Turchia nel cuore dell'Anatolia e all'abolizione del sultanato ottomano.
Il 4 febbraio è il 35º giorno del calendario gregoriano. Mancano 330 giorni alla fine dell'anno (331 negli anni bisestili).