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La Storia della Cecoslovacchia può essere fatta iniziare con il crollo della Monarchia asburgica alla fine della Prima guerra mondiale, quando fu creata la nazione indipendente della Cecoslovacchia (in ceco: Československo; in slovacco: Česko-Slovensko), su pressioni, tra gli altri, del Presidente USA Woodrow Wilson. I cechi erano a un livello di sviluppo molto più avanzato (Boemia e Moravia erano le province più avanzate dell'Impero austro-ungarico e in esse vi si concentrava la gran parte delle industrie), mentre gli slovacchi erano per lo più agricoltori di un'area che gli ungheresi consideravano "Ungheria Settentrionale". Inoltre, mentre il cattolicesimo era un forte fattore identificativo per la popolazione slovacca, i Cechi erano piuttosto tiepidi in fatto di religiosità. La differenza tra le due culture non fu mai colmata completamente, e la discrepanza fece sentire i suoi effetti durante i 75 anni di unione, fino a provocare la reciproca secessione.
Repubblica Socialista Cecoslovacca (Československá socialistická republika in ceco e slovacco, ČSSR) è stato il nome ufficiale della Cecoslovacchia dal 1960 fino all'inizio del 1990 (poco dopo la rivoluzione di velluto). Il nome tradizionale Československá republika (Repubblica cecoslovacca) fu modificato l'11 luglio 1960, quando entrò in vigore la nuova costituzione, come simbolo della "vittoria finale del socialismo" nella nazione, e rimase tale fino alla caduta del socialismo in Cecoslovacchia. Nel 1960 furono cambiati molti altri simboli di stato.
Il colpo di Stato in Cecoslovacchia del 1948 fu un'azione messa in atto dai comunisti cecoslovacchi per mettere fine alla terza Repubblica Cecoslovacca del cui governo erano già membri non maggioritari, instaurando in Cecoslovacchia un regime comunista.