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Il Palazzo Pubblico di Siena (detto anche Palazzo Comunale) è un edificio fatto costruire approssimativamente tra il 1297 e il 1310 dal Governo dei Nove della Repubblica di Siena, come propria sede. Tale funzione si riflette anche oggi, come sede dell'amministrazione comunale, oltre che del Museo civico. Sorge sulla piazza del Campo ed è affiancato dalla snella Torre del Mangia. All'interno conserva capolavori del periodo d'oro dell'arte senese, tra cui il celeberrimo affresco dell'Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, tra le rappresentazioni profane più significative del Trecento europeo, ed altre celebri opere di Simone Martini, Duccio di Buoninsegna, Sodoma e Beccafumi.
La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico di Siena, in Toscana, sede episcopale dell'arcidiocesi metropolitana di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino; l'edificio è situato nell'omonima piazza, nel Terzo di Città. Costruita in stile romanico-gotico italiano, è una delle più significative chiese realizzate in questo stile in Italia.
Barna da Siena, o Berna, è stato un presunto pittore italiano di scuola senese del XIV secolo, del quale è stata messa in dubbio l'esistenza. La prima menzione di maestro Barna risale ai Commentari di Lorenzo Ghiberti, dove si dice che «a San Gimignano molte istorie del Testamento Vecchio e ne a Cortona assai lavorò; fu dottissimo», mentre il Vasari, nelle sue Vite (1550), lo identificò con un certo Bernardo senese, detto Berna, riprendendo alcuni dati biografici ed artistici dal Ghiberti e aggiungendo un aneddoto circa la sua morte che dice avvenuta nel 1381, cadendo da un ponteggio: «A San Gimignano di Valdelsa, lavorò a fresco nella pieve storie del Testamento Vecchio, le quali appresso il fine avendo già condotte, stranamente da 'l ponte a terra cadendo, talmente dentro si pestò e si infranse sì sconciamente, che in spazio di due giorni, con maggior danno dell'arte che suo che a miglior luogo se ne andava, di questa a l'altra vita passò. E nella pieve predetta i Sangimignanesi, onorandolo molto nelle esequie, diedero al corpo suo onorata sepoltura». A causa della varietà degli stili e della qualità delle diverse pitture del ciclo del Nuovo Testamento nella collegiata di Santa Maria Assunta di San Gimignano, l'effettiva esistenza di questo artista è stata messa in dubbio, a partire dalla prima metà del XX secolo. Inoltre, tali affreschi sarebbero da datarsi intorno al 1330-1350, il che contraddirrebbe ciò che invece affermava il Vasari, che voleva Barna morto nel 1381 a lavori in corso e sostituito dal suo continuatore Giovanni da Asciano, figura anch'essa di difficile identificazione. Molti critici e studiosi concordano oggi che Barna sia un personaggio di finzione, e che gli affreschi di San Gimignano siano invece da ricondursi ai seguaci di Simone Martini della bottega di Lippo Memmi.
Barna Occhini, all'anagrafe Carlo Luigi Occhini (Arezzo, 8 giugno 1905 – Arezzo, 16 settembre 1978), è stato uno scrittore, storico dell'arte e giornalista italiano.