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I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia sono un insieme di nove Sacri Monti italiani che nel 2003 sono stati dichiarati patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. I nove santuari sono: Sacro Monte di Varallo, Varallo Sacro Monte di Orta, Orta San Giulio Sacro Monte di Crea, Serralunga di Crea Sacro Monte di Oropa, Biella Sacro Monte di Belmonte, Valperga Sacro Monte di Ghiffa, Ghiffa Sacro Monte di Domodossola, Domodossola Sacro Monte di Varese, Varese Sacro Monte di Ossuccio, OssuccioI Sacri Monti alpini e prealpini di Piemonte e Lombardia sono stati giudicati meritevoli di comparire nella lista del Patrimonio mondiale dell'UNESCO perché rispondenti ai seguenti criteri: Criterio (ii): La realizzazione di un'opera di architettura e arte sacra in un paesaggio naturale, per scopi didattici e spirituali, ha raggiunto la sua più alta espressione nei Sacri Monti dell'Italia settentrionale e ha avuto una profonda influenza sui successivi sviluppi nel resto d'Europa. Criterio (iv): I Sacri Monti dell'Italia settentrionale rappresentano la riuscita integrazione tra architettura e belle arti in un paesaggio di notevole bellezza. In un periodo critico della storia della Chiesa Cattolica testimoniavano un tentativo di recupero dei valori cristiani.
La Riviera di San Giulio, a volte menzionata anche come Riviera d'Orta o principato vescovile di San Giulio, fu un'entità statale autonoma esistita tra il 1219 ed il 1767 e ripristinata fra il 1815 e il 1815, localizzabile con il bacino del lago d'Orta con l'eccezione di Omegna e del suo circondario (territori attualmente inclusi nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola). Dipendente direttamente dal Sacro Romano Impero, fu concessa il 20 settembre 1219 dall'imperatore designato Federico II di Svevia al vescovo pro tempore di Novara Oldeberto Tornielli, che assunse il rango di conte della Dictio Sancti Iuli, tipico esempio di feudatario ecclesiastico del periodo medievale. Il titolo rimase al presule anche dopo la cessione volontaria che il cardinale Morozzo, vescovo di Novara, effettuò nel 1817 ai Savoia.
Orta San Giulio (Òrta in piemontese e in lombardo) è un comune italiano di 1 319 abitanti della provincia di Novara in Piemonte. Fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia ed è insignito della bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano.
La basilica di Santa Chiara, o il monastero di Santa Chiara, è un edificio di culto monumentale di Napoli, tra i più importanti e grandi complessi monastici della città. La basilica ha il suo ingresso su via Benedetto Croce, sorgendo sul lato nord-orientale di piazza del Gesù Nuovo, di fronte alla chiesa omonima ed adiacente a quella delle clarisse, un tempo quest'ultima facente parte del complesso monastico di Santa Chiara. Si tratta della più grande basilica gotico-angioina della città, caratterizzata da un monastero che comprende quattro chiostri monumentali, gli scavi archeologici nell'area circostante e diverse altre sale nelle quali è ospitato l'omonimo Museo dell'Opera, che a sua volta comprende nella visita anche il coro delle monache, con resti di affreschi di Giotto, un grande refettorio, la sacrestia ed altri ambienti basilicali.
L'abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano è un monastero della Congregazione vallombrosana situato nel territorio delle colline del Chianti, in località Passignano, nel comune di Barberino Tavarnelle, nella città metropolitana di Firenze. Il monastero adottò la regola vallombrosana già nell'XI secolo per opera di Giovanni Gualberto, che qui morì nel 1073. Più volte distrutto e ricostruito, oggi appare più come un castello che come una comunità monastica. Il complesso monastico appare ancora oggi racchiuso all'interno della cortina muraria quattrocentesca a pianta quadrangolare con torri d'angolo ma sono evidenti le integrazioni neogotiche realizzate alla fine del XIX secolo quando, soppressa la comunità monastica, venne trasformato in una villa. La chiesa abbaziale, a pianta a croce latina, è stata quasi interamente ricostruita dalla seconda meta del XVI secolo e internamente affrescata dal Passignano e da Alessandro Allori. Il complesso monastico dal 1986 è tornato di proprietà dei monaci vallombrosani.