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Battaglia del Frigido

La battaglia del Frigido (o battaglia del fiume Frigido) fu una storica battaglia, combattuta tra il 5 e il 6 settembre 394, nei pressi dell'attuale fiume Vipacco vicino a Gorizia e che vide opporsi gli eserciti dell'imperatore romano d'Oriente Teodosio I e dell'"usurpatore" del trono dell'Impero romano d'Occidente, Flavio Eugenio. La battaglia iniziò bene per le truppe di Eugenio ma i cronisti dell'epoca raccontano che un vento improvviso gettò scompiglio fra le loro file, le frecce scagliate non riuscivano a raggiungere il nemico. Ancora più sfavorevole fu il tradimento di un reparto che doveva prendere alle spalle Teodosio, il quale tuttavia si schierò dalla sua parte. La disfatta di Eugenio e del suo comandante, il magister militum di origine franca Arbogaste, riconsegnò per l'ultima volta l'impero ad un unico imperatore. Tradizionalmente, sulla base delle fonti antiche dipendenti dalla storia ecclesiastica di Tirannio Rufino, si ritiene che la battaglia fu l'ultimo tentativo di resistenza alla diffusione del Cristianesimo nell'impero e fu quindi decisiva per il destino della religione cristiana nell'Impero romano e in Europa, essendo Flavio Eugenio, nonostante cristiano, simpatizzante della religione romana e in generale alle antiche religioni pagane. Recentemente, questa interpretazione tradizionale degli avvenimenti è stata contestata da alcuni studiosi moderni, tra cui Alan Cameron, il quale ha sostenuto che la nozione che Eugenio e Arbogaste fossero pagani o sostenitori dei pagani sarebbe stata inventata ad arte per giustificare la campagna di Teodosio contro di essi, e che altri usurpatori, come Magnenzio, furono falsamente etichettati come pagani dopo la loro sconfitta.

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