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Teofilo Patini (Castel di Sangro, 5 maggio 1840 – Napoli, 16 novembre 1906) è stato un pittore e docente italiano.
La storia di Castel Goffredo, comune italiano situato nell'Alto Mantovano al confine con la provincia di Brescia, iniziò nella prima metà del III millennio a.C., anche se il centro abitato attuale fu fondato in età romana (I secolo d.C.) per poi svilupparsi nel corso dei secoli successivi. In epoca altomedievale la storia della città fu strettamente legata al controllo delle potenti famiglie dei Visconti, dei Della Scala e della Repubblica di Venezia. Ma la storia della città resta indissolubilmente legata ai Gonzaga, che la governarono per 400 anni. Feudo autonomo dal 1444 al 1602 con il primo marchese Alessandro Gonzaga, qui nel 1511 con Aloisio Gonzaga ebbero origine i rami cadetti dei "Gonzaga di Castel Goffredo, Castiglione e Solferino" e il ramo minore dei "Gonzaga di Castel Goffredo", che si estinse nel 1593. Castel Goffredo divenne una capitale gonzaghesca. Con l'avvento di Napoleone Bonaparte il comune fece parte della Repubblica Cisalpina e, dopo la sua caduta, del Regno Lombardo-Veneto; nel 1861 venne infine unito al Regno d'Italia seguendone le successive vicende storiche.È noto come la "città della calza" per la presenza di numerose industrie di calzetteria maschile e soprattutto femminile.
La seconda guerra d'indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dalla Francia e dal Regno di Sardegna contro l'Austria dal 27 aprile 1859 al 12 luglio 1859. La guerra ebbe come prologo gli accordi di Plombières del 21 luglio 1858 e l'alleanza sardo-francese del gennaio 1859 con i quali il Regno di Sardegna e la Francia prepararono la guerra all'Austria. Si aprì nell'aprile 1859 con l'attacco dell'Austria al Regno di Sardegna che non aveva accettato di smobilitare l'esercito. Proseguì con una serie di vittorie militari dei sardo-francesi, fra le quali la battaglia di Magenta e quella di Solferino e San Martino. Si concluse con l'armistizio di Villafranca (11-12 luglio 1859) e la sconfitta dell'Austria che fu costretta a cedere alla Francia la Lombardia, girata poi al Regno di Sardegna. La guerra ebbe come effetto il declino del sistema di ingerenze politiche dell'Austria in Italia stabilito dal congresso di Vienna. Come conseguenze portò all'annessione da parte del Regno di Sardegna, oltre che della Lombardia, anche dei territori (Toscana, Parma, Modena e Romagna pontificia) le cui autorità lasciarono il potere a governi provvisori filopiemontesi. Determinò inoltre la fase più incisiva del Risorgimento (spedizione dei Mille), al termine della quale si ebbe la formazione del Regno d'Italia (1861).
Il Risorgimento è il periodo della storia italiana durante il quale l'Italia conseguì la propria unità nazionale. La proclamazione del Regno d'Italia del 17 marzo 1861 fu l'atto formale che sancì, a opera del Regno di Sardegna, la nascita del nuovo Regno d'Italia formatosi con le annessioni plebiscitarie di gran parte degli Stati preunitari. Per indicare questo processo storico si usa anche la locuzione "unità d'Italia". Il termine, che designa anche il movimento culturale, politico e sociale che promosse l'unificazione, richiama gli ideali romantici, nazionalisti e patriottici di una rinascita italiana attraverso il raggiungimento di un'identità politica unitaria che, pur affondando le sue radici antiche nel periodo romano, «aveva subìto un brusco arresto [con la perdita] della sua unità politica nel 476 d.C. in seguito al crollo dell'Impero romano d'Occidente».
L'ossario di San Martino della Battaglia è un ossario monumentale che si trova a San Martino della Battaglia (frazione di Desenzano del Garda), nei pressi dell'omonima torre monumentale e del Museo del Risorgimento di Solferino e San Martino.
Il campo italiano alla battaglia di Magenta è un dipinto a olio su tela di Giovanni Fattori, realizzato nel 1862 e conservato alla Galleria d'Arte Moderna presso palazzo Pitti, a Firenze.
Giovanni Fattori (Livorno, 6 settembre 1825 Firenze, 30 agosto 1908) stato un pittore e incisore italiano. considerato tra i maggiori pittori italiani dell'Ottocento e tra i principali esponenti del movimento dei Macchiaioli.
Amedeo Clemente Modigliani, noto anche con i soprannomi di Modì e Dedo (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920), è stato un pittore e scultore italiano, celebre per i suoi sensuali nudi femminili e per i ritratti caratterizzati da volti stilizzati, colli affusolati e sguardo spesso assente. Si formò in Italia, andando dalla Toscana a Venezia e passando per il Mezzogiorno, fino a quando non giunse a Parigi nel 1906. La città francese era all'epoca la capitale europea delle avanguardie artistiche e in Francia entrò in contatto con personaggi come Pablo Picasso, Maurice Utrillo, Max Jacob, Jacques Lipchitz, Chaïm Soutine e altri. A Parigi frequentò anche importanti scrittori e poeti, come - ad esempio - Giuseppe Ungaretti. In Francia conobbe anche la pittrice Jeanne Hébuterne, destinata a divenire sua compagna di vita oltre che musa per i suoi dipinti. Nel 1909 iniziò ad avvicinarsi alla scultura ma, sebbene fosse il suo ideale artistico, dovette abbandonarla ben presto nel 1914 a causa delle precarie condizioni fisiche; da allora si dedicò solamente alla pittura, andando così a produrre una notevole quantità di dipinti, dai quali tuttavia non ricavò alcuna ricchezza. Artista bohémien, Modigliani non disdegnò certo il bere e l'uso di sostanze nocive, andando così a compromettere la sua instabile salute fisica già minata dalla tubercolosi, che infatti lo portò alla morte all'età di soli trentacinque anni, proprio all'apice del suo successo. È sepolto nel cimitero parigino di Père-Lachaise, insieme alla sua compagna Jeanne che, incinta del loro secondo figlio, si suicidò solo due giorni dopo la sua morte.