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Il periodo ipotetico indipendente latino, come quello italiano, è costituito da una proposizione condizionale retta da una proposizione principale. La principale è detta apòdosi, mentre la frase condizionale è detta pròtasi ed è introdotta da si ("se") nelle affermative, e da nisi ("se non") nelle negative. Esistono tre tipi di periodo ipotetico: dell'oggettività, quando la pròtasi presenta un'ipotesi reale; della possibilità, quando la pròtasi riguarda un evento che potrebbe verificarsi; di terzo tipo o dell'irrealtà, quando sia la pròtasi che l'apòdosi presentano fatti che non possono in nessun modo accadere.Il periodo ipotetico dell'oggettività presenta nella pròtasi il verbo al modo indicativo, mentre nell'apòdosi il verbo può essere in tutti i modi delle proposizioni indipendenti. Il periodo ipotetico della possibilità presenta sia nella pròtasi che nell'apòdosi il verbo al modo congiuntivo (congiuntivo presente, se l'ipotesi riguarda il presente, oppure congiuntivo perfetto se l'ipotesi riguarda il passato). Anche il periodo ipotetico dell'irrealtà presenta sia nella pròtasi che nell'apòdosi il verbo al modo congiuntivo (congiuntivo imperfetto, se l'ipotesi irrealizzabile riguarda il presente, oppure congiuntivo piuccheperfetto, se l'ipotesi irrealizzabile riguarda il passato).
La martora o martora eurasiatica (Martes martes Linnaeus, 1758) è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia Mustelidae.
Il latino maccheronico era originariamente un modo per lo più ironico di imitare la lingua latina, utilizzando desinenze e assonanze proprie del latino applicate a radici e lemmi della lingua italiana o a dialetti di questa, si sviluppò anche un genere letterario italiano con queste stesse caratteristiche. In seguito l'uso si estese anche ad altre lingue: è del 1684 il poema eroicomico Polemo-Middinia inter Vitarvam et Nebernam di William Drummond di Hawthornden, in cui le regole sintattiche latine venivano applicate alla lingua gaelica scozzese.
Don Abbondio è uno dei personaggi principali de I promessi sposi, il più noto romanzo di Alessandro Manzoni. Di fatto, la figura del religioso, dopo il preambolo, apre la narrazione del celebre romanzo. È una persona titubante, meschina, codarda, che si sotterra davanti alle difficoltà e agli ostacoli che incontra e come scrive Manzoni è "Un vaso di coccio in mezzo a tanti vasi in ferro".
Il De Catilinae coniuratione (in italiano La congiura di Catilina) è una monografia storica, la seconda in assoluto della letteratura latina, scritta dallo storico latino Gaio Sallustio Crispo (86 - 34 a.C.). Seguendo una scansione narrativa suddivisa in 61 capitoli, l'opera narra la congiura ordita da Lucio Sergio Catilina nel 63 a.C., nel tentativo, rivelatosi poi fallimentare e costatogli la vita, di sovvertire l’ordinamento repubblicano di Roma. La congiura catilinaria viene vista dallo storico di Amiternum come uno degli argomenti più significativi della decadenza morale e sociale della classe dirigente romana (specie dei senatori) durante il I secolo a.C., una corruzione che egli denuncia e critica severamente lungo tutta la narrazione. Dopo La congiura di Catilina, Sallustio scrisse un'altra monografia storica, il Bellum Iugurthinum, ovvero la Guerra di Giugurta, sull'omonimo conflitto.
Il Bellum Iugurthinum (in italiano La guerra giugurtina) è la seconda delle due monografie storiche scritte dallo storico latino Gaio Sallustio Crispo (86 - 34 a.C.), dopo il De Catilinae coniuratione. L'opera, suddivisa in 114 capitoli e dunque più lunga della precedente monografia, narra le alterne vicende della guerra condotta dai Romani contro il re di Numidia, Giugurta, tra il 111 e il 105 a.C., e conclusasi con la vittoria del console romano Gaio Mario. Attraverso la narrazione di vicende che rivestono comunque grande interesse storico, Sallustio si preoccupa di affrontare la decadenza morale e sociale che portò al crollo della res publica romana e alla nascita dell'Impero.