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Il complesso e sfortunato itinerario critico di Gasparo Cairano, iniziato mentre lo scultore era in vita e oggi non ancora completamente concluso, dopo più di cinquecento anni, ha visto il contributo di numerose voci critiche e la conseguente produzione di una bibliografia particolarmente consistente e variegata nei contenuti, diretta tuttavia al misconoscimento pressoché totale dell'autore e della sua produzione. Assieme a Gasparo Cairano, anche la parabola storiografica della scultura rinascimentale bresciana e gli altri suoi protagonisti non hanno mai conquistato gli onori della cultura artistica e letteraria, rimanendo relegati in un ambito dimenticato addirittura dalle stesse fonti locali. La causa principale è da ricercarsi in una lunghissima serie di errori, omissioni ed equivoci avvenuti in ambito letterario già agli esordi, che hanno portato a un vero e proprio oblio del livello culturale e qualitativo raggiunto dalla scuola bresciana nel trentennio a cavallo tra XV e XVI secolo, nonché i nomi dei suoi personaggi. A tal fine hanno certamente contribuito la perdita dei documenti d'archivio o delle medesime opere d'arte, spesso smembrate quando non distrutte, sebbene molto si sia conservato. Solo a partire dalla seconda metà del XX secolo, nuovi studi supportati da recuperate fonti d'archivio hanno permesso la riscoperta critica non solo di Gasparo Cairano, ma dell'intero capitolo del Rinascimento scultoreo bresciano, un panorama che resta ancora oggi lacunoso sotto molti aspetti, colmati occasionalmente da nuovi studi su documenti e opere.
Giuseppe Sabalich (Zara, 13 febbraio 1856 – Zara, 13 settembre 1928) è stato un giornalista, storico e poeta italiano, è stato uno dei migliori intellettuali di Zara dell’inizio ‘900.
Girolamo Pico Fonticulano (Fontecchio, 1541 – Napoli, 1596) è stato un architetto e matematico italiano del XVI secolo. Il soprannome con cui era conosciuto – Fonticulano – è un rimando al luogo di nascita mentre il secondo nome – Pico – sembrerebbe essere un errore di battitura di un tipografo veneziano che, volendo indicare il fratello Biagio, scrisse «Picol» anziché «Blasius».
La Bibliografia nazionale italiana (BNI) il repertorio ufficiale delle pubblicazioni edite in Italia e pervenute alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze secondo la norma del deposito legale. pubblicato in quattro serie (monografie, musica a stampa, periodici e tesi di dottorato), ciascuna con una propria periodicit . La BNI svolge anche il "controllo bibliografico" per l'Italia.
La bibliografia (dal greco βιβλίον biblìon, "libro", e γράφω gràpho, "scrivere", ovvero "libro sui libri", benché i greci non abbiano mai combinato questi termini nel senso odierno) enumerativa (o sistematica) si può intendere: l'elenco di libri, saggi, riviste, articoli su un particolare argomento o su uno specifico autore; l'elenco di pubblicazioni usate e citate nella stesura specialmente di un saggio, di un articolo, di un libro; la scienza che studia la catalogazione sistematica dei libri.Invece la bibliografia definita analitica o critica, altrimenti detta bibliologia, si occupa degli aspetti fisici dei singoli libri come caratteri, impaginazione, carta, ecc..
Achille Marozzo (1484 – 1553) è stato un maestro di scherma, considerato uno dei più importanti, se non il più importante, maestro della cosiddetta "Scuola Bolognese" di scherma, nonché padre fondatore della scherma italiana. Alcune fonti storiche attestano che sia uno tra i pochi combattenti a non essere mai stato sconfitto in duello.