Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il Palazzo Comunale di Cantiano è la sede municipale del paese. Sito in piazza Luceoli - costruzione dei primi anni dell'Ottocento in puro stile rinascimentale - si appoggia all'antico Palazzo del Podestà ed a quello dei Priori, costruiti nel XII secolo. La ristrutturazione globale dei due predetti edifici medioevali si rese necessaria dopo i danni provocati dal terribile terremoto del 1781. Nell'atrio è in vista una colonna miliare romana risalente al 305 d.C. proveniente dalla antica via Flaminia dove segnava il miglio CXL da Roma (140º). Inoltre, sempre prospicienti l'entrata del Palazzo Pubblico, si trovano l'architrave proveniente dall'antica Chiesa di Santa Maria del Colnovello e un elemento di pulpito del IX secolo, rinvenuto nella locale pieve di San Crescentino. Vi è anche uno stemma Ducale del duca Guidobaldo II, proveniente dal preesistente palazzo del Podestà. Nella bella sala del consiglio comunale si trova, tra le altre, una tela raffigurante un Mane nobiscum Domine di Felice Damiani da Gubbio, proveniente dalla Chiesa della Madonna del Sasso, un antico camino in pietra serena proveniente dal predetto Palazzo Priorale insieme ad una bellissima lumiera in vetro di Murano. Nell'ufficio del Sindaco è posta un'autentica sedia "Savonarola" con lo stemma dei Della Rovere e le lettere "FM" che la farebbero appartenuta al duca Francesco Maria II. Sia la sala del Consiglio che gli uffici di segreteria che il gabinetto del Sindaco, presentano nei soffitti pregevoli affreschi ottocenteschi. Nella biblioteca comunale sono collocate numerose pregevoli opere antiche tra cui alcuni incunaboli: prezioso un De bello Gallico del 1480, insieme ad una raccolta di pergamene riguardanti gli interessi della comunità, scritte in lingua dei primi del Quattrocento. All'esterno, particolare interesse ha l'orologio pubblico. Il complicato meccanismo si trova al di sotto della cella campanaria. Quella di avere un efficiente orologio doveva essere per i cantianesi una questione di reputazione. Fin dai tempi antichi Cantiano, come "loco de passa dove per diversi lochi d'Italia passano foresti et altri gran signori et venal homini" era stata provvista dell'utile pubblico strumento e mal sopportava che esso non potesse suonare a causa della sospensione dei pagamenti da parte della Camera ducale al suo temperatore. E per questo furono rivolte pressanti richieste di intervento al Duca. Ma l'orologio non mancava del temperatore perché invece logoro per il lungo uso. Guidobaldo II nel 1541 si accollò allora la spesa per farne uno nuovo la cui costruzione fu commissionata a Mastro Tubaldo "de li Orioli" di Fabriano, unitamente al castello di ferro per il sostegno della campana.
Lorenzo di Piero de' Medici, detto Lorenzo il Magnifico (Firenze, 1º gennaio 1449 – Careggi, 8 aprile 1492), fu signore di Firenze dal 1469 alla morte, il terzo della dinastia dei Medici. È stato anche uno scrittore, mecenate, poeta e umanista, nonché uno dei più significativi uomini politici del Rinascimento, sia per aver incarnato l'ideale del principe umanista, sia per l'oculatissima gestione del potere. Lorenzo divenne, insieme al fratello minore Giuliano, signore de facto di Firenze dopo la morte del padre Piero. Nei primi anni di governo (1469-1478), il giovane Lorenzo condusse una politica interna volta a rinforzare da un lato le istituzioni repubblicane in senso filo-mediceo, dall'altro a sopprimere le ribellioni delle città sottoposte a Firenze (celebri i casi di Prato e Volterra). Sul fronte della politica estera, invece, Lorenzo manifestò il chiaro disegno di arginare le ambizioni territoriali di Sisto IV, in nome dell'equilibrio della Lega Italica del 1454. Per questi motivi, Lorenzo fu oggetto della Congiura dei Pazzi (1478), nella quale il fratello Giuliano de' Medici rimase assassinato. Il fallimento della congiura provocò l'ira di papa Sisto, del re di Napoli Ferrante d'Aragona e di tutti coloro che erano intimoriti dal rafforzamento del potere mediceo su Firenze. Seguirono, pertanto, due anni di guerra contro Firenze, nella quale il prestigio interno e internazionale del Magnifico si rafforzarono enormemente grazie alla sua abilità diplomatica e il suo carisma, con cui riuscì, da un lato a sgretolare la coalizione anti-fiorentina, dall'altro a mantenere unite le forze interne alla Repubblica. Divenuto negli anni ottanta l'ago della bilancia della politica italiana, trattato come un sovrano dai monarchi stranieri, Lorenzo legò il suo nome al periodo di massimo splendore del Rinascimento fiorentino, circondandosi di intellettuali - Poliziano, Ficino, Pico della Mirandola - e di artisti quali Botticelli e il giovane Michelangelo. Con la sua prematura scomparsa nel 1492, Firenze si ribellò all'inetto figlio Piero per consegnare il potere nelle mani del frate Girolamo Savonarola, impiccato e messo al rogo 6 anni dopo. Come conseguenza, la rivalità dei signori italiani, non più frenati dalla diplomazia di Lorenzo, permise a Carlo VIII di Francia di scendere in Italia e dare inizio alle guerre franco-spagnole del XVI secolo.
Il codice del quattro (The Rule of Four) è un romanzo scritto da Ian Caldwell e Dustin Thomason pubblicato nel 2004. Il libro ha ottenuto un grande successo in tutto il mondo.
Eugenio Garin (Rieti, 9 maggio 1909 – Firenze, 29 dicembre 2004) è stato un filosofo e storico della filosofia italiano.
Eugenio Colorni (Milano, 22 aprile 1909 – Roma, 30 maggio 1944) è stato un filosofo, politico e antifascista italiano. Oltre che per le sue opere filosofiche, Colorni è noto come uno dei massimi promotori del federalismo europeo: mentre era confinato, in quanto socialista e antifascista, nell'isola di Ventotene, partecipò con Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, anch'essi lì confinati, alla scrittura del Manifesto per un’Europa libera e unita, che poi da quel luogo prese il nome. In seguito, nella Roma occupata dai nazisti, curò l'introduzione e la pubblicazione clandestina di questo documento fondamentale per lo sviluppo dell'idea federalista europea.
Il castello dei Pico è un castello situato nel centro storico di Mirandola, in provincia di Modena. Roccaforte famosa in Europa come leggendariamente inespugnabile, appartenne al casato dei Pico, che regnò su Mirandola per quattro secoli (1311-1711) e che la arricchì in epoca rinascimentale con importanti opere d'arte. Il castello, che domina la lunga piazza della Costituente e i viali alberati della Circonvallazione (realizzati al posto delle antiche mura della Mirandola, abbattute nel corso del XIX secolo), fu restaurato nel 2006 dopo molti anni di abbandono, ma è stato poi gravemente danneggiato dal terremoto dell'Emilia del 2012, che lo ha reso di nuovo inagibile. Il castello dei Pico, insieme al palazzo comunale, costituisce un'icona ed un simbolo della città di Mirandola.
La basilica di Santa Maria Novella una delle pi importanti chiese di Firenze e sorge sull'omonima piazza. Se Santa Croce era ed un centro antichissimo di cultura francescana e Santo Spirito ospitava l'ordine agostiniano, Santa Maria Novella era per Firenze il punto di riferimento per un altro importante ordine mendicante, i domenicani.