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L'Universo è comunemente definito come il complesso che racchiude tutto lo spazio e ciò che contiene, cioè la materia e l'energia, i pianeti, le stelle, le galassie e il contenuto dello spazio intergalattico.L'osservazione scientifica dell'Universo, la cui parte osservabile ha un diametro di circa 92 miliardi di anni luce, suggerisce che esso sia stato governato dalle stesse leggi e costanti fisiche per la maggior parte della sua storia e in tutta la sua estensione osservabile, e permette inferenze sulle sue fasi iniziali. La teoria del Big Bang è il più accreditato modello cosmologico che descrive la sua nascita; si calcola che tale evento sia avvenuto, visto dalla nostra cornice temporale locale, circa 13,8 miliardi di anni fa.La massima distanza teoricamente osservabile è contenuta nell'universo osservabile. Osservazioni di supernove hanno dimostrato che questo, almeno nella regione contenente l'universo osservabile, sembra espandersi a un ritmo crescente, e una serie di modelli sono sorti per prevederne il destino finale. I fisici sono incerti su che cosa abbia preceduto il Big Bang; molti si rifiutano di speculare, dubitando che si potranno mai trovare informazioni relative allo stato originario. Alcuni propongono modelli di universo ciclico, altri descrivono uno stato iniziale senza confini, da cui è emerso e si è espanso lo spaziotempo al momento del Big Bang. Alcune speculazioni teoriche sul multiverso di cosmologi e fisici ipotizzano che il nostro universo sia solo uno tra i molti che possono esistere.
La storia della creazione in Genesi è il racconto della creazione nell'ebraismo e nel cristianesimo ed è suddiviso in due parti, che all'incirca corrispondono ai primi due capitoli del libro della Genesi. Nella prima parte, da Genesi 1:1 a Genesi 2:3, Elohim – la parola ebraica generica per riferirsi a Dio – crea il mondo in sei giorni, poi si riposa nel settimo giorno, lo benedice e lo santifica. Dio crea con un comando verbale ("Sia la..."), il che implica un paragone con il re, che deve solo parlare perché le cose succedano, e nomina gli elementi del cosmo mentre li crea, secondo l'antico concetto comune che le cose non esistono veramente finché non sono nominate. Nella seconda parte, Genesi 2:4-24, Yahweh, il nome personale di Dio, forma il primo uomo dalla polvere, lo pone nel Giardino dell'Eden e alita il suo soffio divino nell'uomo che quindi diventa in ebraico: נֶפֶש? nephesh, un essere vivente; l'uomo "condivide" nephesh con tutte le creature, ma solo dell'uomo si descrive questo atto vivificante da parte di Dio. L'uomo dà i nomi agli animali, affermando così la sua autorità nell'ambito della creazione divina, e Dio crea la prima donna, Eva, plasmandola dal corpo dell'uomo.Un'ipotesi comune tra gli studiosi testamentari è che la prima maggiore stesura del Pentateuco (la serie di cinque libri, che inizia con Genesi e termina con il Deuteronomio) sia stata composta alla fine del VII o VI secolo a.C. (la fonte jahvista), e che questa sia stata successivamente ampliata da altri autori (la fonte Sacerdotale) in un'opera molto simile a quella che abbiamo oggi. (Nella storia della creazione le due fonti appaiono in ordine invertito: Genesi 1:1-2:3 è Sacerdotale e Genesi 2:4-24 è Jahvista). Attraverso la narrazione combinata passa una critica della teologia mesopotamica della creazione: Genesi afferma il monoteismo e nega il politeismo, inserendo temi dalla mitologia mesopotamica, ma adattandola alla fede in un unico Dio di Israele. Robert Alter ha descritto la narrazione combinata come "convincente nel suo carattere archetipico, nel suo adattamento del mito a fini monoteistici"..
Luce e colore (la teoria di Goethe) – Il mattino dopo il Diluvio. Mosè scrive il libro della Genesi (Light and Colour (Goethe's Theory) – The Morning after the Deluge – Moses Writing the Book of Genesis) è un dipinto a olio su tela (78,5×78,5 cm) del pittore inglese William Turner, realizzato nel 1843 e conservato al Tate Britain di Londra.
In cosmologia l'inflazione (dal termine inglese inflation, che ha conservato anche l'originario significato di "gonfiaggio" derivato dal latino inflatio) è una teoria che ipotizza che l'universo, poco dopo il Big Bang, abbia attraversato una fase di espansione estremamente rapida, dovuta a una grande pressione negativa. Si stima che l'inflazione sia avvenuta intorno a 10×10−35 s dal Big Bang, sia durata intorno a 10−30 s e abbia aumentato il raggio dell'universo di un fattore enorme, tra 1025 e 1030 (circa un miliardo di miliardi di miliardi di volte). L'ipotesi prevalente è che sia stata generata da un campo di energia chiamato inflatone, forse originato da uno stato instabile dovuto alla non immediata rottura spontanea di simmetria delle forze fondamentali dopo una transizione di fase quantistica; tale campo, caratterizzato da una grande energia di punto zero, avrebbe assunto il ruolo di costante cosmologica, provocando l'espansione quasi esponenziale dell'universo. Al termine della breve fase inflazionaria l'espansione sarebbe ripresa al ritmo precedente secondo la cosmologia standard.La teoria è stata proposta inizialmente da Alexei Starobinski in Unione Sovietica e contemporaneamente da Alan Guth negli Stati Uniti d'America all'inizio degli anni ottanta.
Il libro della Genesi (in ebraico: בראשית? bereshìt, lett. "in principio", dall'incipit; in greco: Γένεσις, traslitterato: ghènesis, lett. "nascita", "creazione", "origine"; in latino: Genesis), comunemente citato come Genesi (al femminile), è il primo libro della Torah del Tanakh ebraico e della Bibbia cristiana. È scritto in ebraico e diviso in 50 capitoli, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la sua redazione definitiva, per opera di autori ignoti, è collocata al VI-V secolo a.C. in Giudea, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte. Nei primi 11 capitoli è descritta la cosiddetta "preistoria biblica" (creazione, peccato originale, diluvio universale), e nei rimanenti la storia dei patriarchi Abramo, Isacco, Giacobbe-Israele e di Giuseppe, le cui vite si collocano nel vicino oriente del II millennio a.C. (la datazione dei patriarchi, tradizionale ma ipotetica, è attorno al 1800-1700 a.C., vedi Storia degli Ebrei).
Una dimensione parallela o universo parallelo (anche realtà parallela, universo alternativo, dimensione alternativa o realtà alternativa) è un ipotetico universo separato e distinto dal nostro ma coesistente con esso; nella maggioranza dei casi immaginati è identificabile con un altro continuum spazio-temporale. L'insieme di tutti gli eventuali universi paralleli è detto multiverso. Il concetto di "altri universi" non è estraneo alla letteratura scientifica: esistono alcune teorie cosmologiche e fisiche che ammettono la loro esistenza, la più famosa delle quali è la teoria delle stringhe. In campo filosofico, un indagatore del tema delle dimensioni parallele fu Auguste Blanqui, che nel 1872 indagò gli aspetti teorici e filosofici di un universo a infinite dimensioni nell'opera L'Eternité par les astres. Opera anomala nella produzione di Blanqui, essa anticipa elementi che si ritrovano anche in Jorge Luis Borges. Nella narrativa fantascientifica, il concetto di universi paralleli viene introdotto per la prima volta dallo scrittore statunitense Murray Leinster nel 1934, per essere ripreso in seguito da molte opere successive divenendo così un tema classico della letteratura fantascientifica.