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Le zone umide di importanza internazionale italiane ricomprendono «le paludi e gli acquitrini, le torbe oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri» e sono tutelate ai sensi convenzione di Ramsar, sostenendo i principi dello sviluppo sostenibile e della conservazione delle biodiversità. Il codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 li considera beni paesaggistici all'art.142 (ex legge Galasso). Il relativo elenco, che comprende 52 zone per un totale di 60.223 ettari, è stato stilato dal Ministero dell'ambiente per il Segretariato della Convenzione Ramsar per le zone umide. Il 21 ottobre 2013 il Ministero dell'ambiente ha emanato sette decreti relativi alla dichiarazione di importanza internazionale di altrettante sette nuove zone umide. Ciononostante sia il database del ministero sia il database internazionale Ramsar nell'aprile 2013 non erano ancora aggiornati.
La Val d'Orcia è un'ampia campagna situata in Toscana, nella provincia di Siena, a nord ed est del monte Amiata e vicina al confine con l'Umbria. Attraversata dal fiume Orcia al centro, che le dà il nome, è caratterizzata da gradevoli panorami paesaggistici e da svariati centri di origine medievale, due dei quali molto noti come Pienza e Montalcino. Albero caratteristico il cipresso, cibi e vini tipici i Pici, i salumi di Cinta senese, il Pecorino di Pienza, il Brunello di Montalcino e la nuova denominazione del vino DOC Orcia.
La riolite è una roccia vulcanica, di composizione felsica, con tessitura afanitica (ipocristallina o vitrofirica). I fenocristalli sono di quarzo, feldspati (sanidino e plagioclasio in un rapporto solitamente di circa 1:2) e biotite. A volte si possono trovare anche fenocristalli di clinopirosseno (augite). Molto più rari l'ortopirosseno (iperstene), l'anfibolo (orneblenda) e la cordierite. Esistono varietà totalmente o quasi vetrose (ossidiane). Il colore è variabile, ma generalmente chiaro (eccetto che nelle ossidiane). Dal punto di vista petrografico è l'equivalente effusivo del granito, anche se spesso risulta difficile inquadrare la riolite nel diagramma QAPF, a causa della grana finissima e della quantità di vetro presente.
Il nome porfido in petrografia ha avuto nelle varie scuole e nel tempo significati diversi e più o meno ampi. Genericamente sta ad indicare una qualsiasi roccia magmatica acida a tessitura porfirica con abbondanti fenocristalli (oltre il 25% in volume) e massa di fondo da faneritica a grana finissima a afanitica microcristallina o criptocristallina. Rocce con queste strutture possono essere eruttive filoniane o ipoabissali o vulcaniche, ma in quest'ultimo caso il termine viene limitato a vulcaniti antiche, che hanno subito un lentissimo processo di devetrificazione (le cosiddette paleovulcaniti). Il colore varia dal rosso al marrone al viola al grigio.
Lo studio e la descrizione della geologia italiana è molto complesso in quanto i confini geografici di quella che genericamente viene indicata come "Regione geografica italiana" nella geografia fisica e in quella politica non coincidono con particolari confini di natura geologica: lo spartiacque riconoscibile sulla catena alpina non individua e non coincide con il limite di alcuna provincia geologica rispetto all'Europa continentale e le Bocche di Bonifacio non segnano alcuna distinzione geologica fra Sardegna e Corsica. Per descrivere la geologia italiana occorre spaziare da nord con la geologia delle alpi centrali che l'Italia condivide con la Svizzera fino a sud nel canale di Sicilia la cui geologia include quella dell'offshore tunisino, a ovest la geologia della Sardegna è parte di quella meridionale della Francia e tutt'uno con quella della Corsica, mentre ad est le successioni calcaree dell'avampaese apulo proseguono nelle regioni della Dalmazia e nei Balcani ed il dominio calcareo del sudalpino si estende fino alle Alpi dinaridi. La complessità della geologia di questa regione, tale che in un'area relativamente piccola è presente un'elevata diversità di caratteri geologici, unitamente alla presenza di numerosi fenomeno endogeni ed esogeni attivi, ha fatto sì che il territorio italiano sia stata la culla di parte del pensiero geologico, ad opera di studiosi italiani e stranieri che ne hanno studiato gli aspetti sul terreno, tra questi Stenone fondatore della stratigrafia, Dolomieu lo scopritore della dolomia sulle montagne che da lui presero il nome: le dolomiti, Charles Lyell il padre della moderna geologia che visitò a lungo l'Italia e mise sul frontespizio della sua opera principale Principi di geologia l'immagine del Tempio di Serapide per le sue colonne testimonianti il bradisismo e Giuseppe Mercalli padre della moderna sismologia, e ad opera di Piero Ginori Conti la geotermia nacque in Italia.
Il Lago di Montieri è un biotopo situato sulle pendici settentrionali del monte omonimo a poca distanza dal paese di Montieri, in un'area boscosa nel cuore delle colline Metallifere nella zona più settentrionale ed interna della Provincia di Grosseto. Questo piccolo bacino lacustre naturale rappresenta una delle poche zone umide dell'area metallifera ed ospita una delle ultime stazioni toscane ad oggi accertate della rara Hottonia palustris, specie acquatica in forte regresso, minacciata in tutta Italia e protetta dalla legge regionale 56/2000. In questo biotopo trovano rifugio altre specie igrofile di rilevante interesse conservazionistico come Veronica scutellata, Gnaphalium uliginosum, Lythrum portula, Corrigiola litoralis e Cyperus fuscus. Il sito è stato recentemente oggetto di interventi meccanizzati che ne hanno compromesso la naturalità. L'area non rientra in aree Natura 2000 o in aree protette ai sensi della L 394/91 e LRT 49/95, ma risulta limitrofa al SIR 102 “Poggi di Prata” di 1.062,7 ettari e al pSIC omonimo (cod. pSIC: IT51A0002).
Il sistema delle aree naturali protette della Toscana copre quasi il 10% del territorio regionale, per una superficie totale di 227.000 ettari. Ne fanno parte 3 parchi nazionali, 3 parchi regionali, 2 parchi provinciali, 36 riserve naturali statali, 37 riserve naturali regionali e 52 aree naturali protette di interesse locale .