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La storia della Thailandia è riferita ai territori dove si trova l'odierno Regno di Thailandia, ai popoli che li hanno abitati e agli Stati che hanno esercitato su di essi il proprio dominio. In un'accezione più ristretta, la storia di Thailandia si riferisce allo Stato unitario che ha unificato tali territori, noto fino al 1939 come Siam e che in seguito ha assunto la denominazione di Regno di Thailandia, nonché agli eventi che portarono alla sua formazione. Tali eventi si possono ricondurre alla progressiva affermazione nella regione dei vari Stati costituiti a partire dal XIII secolo dal popolo thai, che comprendono in ordine cronologico i regni di Sukhothai, Ayutthaya, Thonburi e Rattanakosin, denominazioni che prendevano dalle rispettive capitali. Esiste una sostanziale differenza tra la storiografia più recente e quella insegnata nelle scuole thailandesi, che è quella più diffusa tra la popolazione thai e che maggiormente influenza la moderna letteratura nazionale. Questa storiografia si basa sugli scritti di Damrong Rajanubhab - fratello di re Rama V - che visse negli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Damrong viene considerato in patria il padre della storiografia moderna thai, ma la storiografia più recente gli ha imputato uno stravolgimento della realtà storica secondo uno stile nazionalista, paternalista e conservatore devoto alla gloria della locale dinastia regnante Chakri.
La religione in Europa è stata determinante per la grande influenza avuta su arte, cultura, filosofia e diritto dell'odierna società del continente. La più grande religione europea per almeno un millennio e mezzo è stato il cristianesimo. Una serie di paesi dell'Europa meridionale e dell'Europa orientale hanno maggioranze musulmane. L'antico paganesimo includeva la venerazione di molteplici divinità, come la religione greca e la religione romana, mentre a settentrione è esistita la mitologia norrena. Movimenti odierni di rinascita di queste religioni includono l'Etenismo, la Fede nativa slava, la Romuva baltica, il Druidismo, la Wicca e altri. Comunità minori includono l'ebraismo, le religioni indiane e alcune dell'Asia orientale, che si trovano in gruppi maggiori soprattutto in Gran Bretagna, Francia e nella Calmucchia.
Il termine miscegenazione, ovvero mescolanza etnica, si diffuse nel corso del XIX secolo per riferirsi agli incroci di diverse cosiddette "etnie umane", soprattutto in considerazione del colore della pelle umana e del presupposto che voleva l'esistenza di etnie ben distinte riferibili alla specie umana (vedi storia dei concetti razziali nella specie umana). "Miscegenazione" o mescolanza genetica deriva da miscuglio (dalla lingua latina miscere-mescolare e genus-discendenza) è stato considerato come il mescolamento di diversi gruppi etnici attraverso il matrimonio, la convivenza, le relazioni sessuali o la procreazione. A causa dell'utilizzazione storica del termine in contesti generalmente implicanti una forte disapprovazione, parole più neutrali come interrazziale, interetnico o transculturale si rivelano essere più comuni nell'uso contemporaneo. Il termine, soprattutto nei paesi anglosassoni, dove viene indicato come miscegenation, venne utilizzato fin dal XIX secolo per riferirsi al matrimonio interetnico e alle relazioni sessuali interetnici e, più in generale, al processo di "commistione genetica". Storicamente fu utilizzato nel contesto delle leggi contro la mescolanza razziale che vietarono il matrimonio e il rapporto sessuale interrazziale. Il termine derivante dal latino acquisì un primato storico e penetrò massimamente durante il colonialismo europeo e nel corso dell'epoca delle esplorazioni geografiche.
Il buddhismo in Pakistan mise radici circa 2300 anni fa sotto l'impero Maurya del re Ashoka, che Jawaharlal Nehru una volta definì "il più grande tra qualsiasi altro re o imperatore". La lunga presenza della fede buddhista è parte integrante della storia in questa regione la quale, nel corso del tempo, entra a far parte dell'area interna della Battriana, del Regno indo-greco, dell'impero Kusana e dell'antica India attraverso il Punjab e la cultura presente nella valle del fiume Indo, zone quest'ultime che fanno oggi parte della nazione pakistana. Lo studioso buddhista Kumāralabdha di Taxila è paragonabile ad Āryadeva, Aśvaghoṣa e Nāgārjuna. Nel 2012 il "National Database and Registration Authority (NADRA)" ha indicato che la popolazione buddhista contemporanea del Pakistan era di 1492 titolari adulti di documenti d'identità nazionali (CNICs); la popolazione totale dei buddhisti è quindi improbabile che ammonti a più di qualche migliaio di individui.