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I Vecellio (forma secondaria Vezzelli) sono un antico casato stanziato a Pieve di Cadore, il cui più noto esponente fu Tiziano (1476-90 - 1576). Le origini accertate della famiglia risalgono al XIII secolo, ma la derivazione dal casato dei conti Da Camino e la comune origine con i Genova, i Colfosco e i Collalto lasciano intuire un'origine ancora più datata nel tempo. A sua volta il casato diede vita ad alcune derivazioni, fra le quali quella degli Zamberlani e quella dei Pellizzaroli-Vecellio. Un ramo dei Vecellio si imparentò anche con i Sarcinelli, importante famiglia trevigiana, grazie al matrimonio di Lavinia, figlia di Tiziano, con Cornelio Sarcinelli nel 1555. Questo ramo, indubbiamente il più noto dell'intero casato, nel 1533 assurse anche al titolo di Conte Palatino, concesso a Tiziano e alla sua discendenza da Carlo V d'Asburgo, Re di Spagna, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re d'Italia, di cui Tiziano era ritrattista ufficiale. I membri della famiglia Vecellio si distinsero a Pieve come notai, amministratori pubblici e possidenti fondiari, ma tra il XVI e il XVII secolo si venne affiancando a queste professioni una notevole tradizione pittorica, grazie a ben nove importanti personalità artistiche: oltre a Tiziano, suo fratello Francesco (1475-1560), suo figlio Orazio (1525-1576) e i parenti Marco (1545-1611), Tizianello (1570-1650), Tommaso (1587-1629), Cesare (1521-1601), Fabrizio (morto nel 1576) ed Ettore (1591-1652). Nel campo del diritto, importanti personalità furono quelle di Conte (vissuto a cavallo fra il XV e il XVI secolo), Vincenzo (morto nel 1567), Tiziano l'Oratore (1538-1612) e Alessandro Pellizzaroli-Vecellio (1764-1821). L'importanza e l'antichita della famiglia, ma soprattutto il prestigio di Tiziano, suo esponente più noto, richiamarono fin dal XVII secolo l'attenzione di storici ed eruditi, impegnati in svariate operazioni di ricostruzione della genealogia dei vari rami del casato e della vita dei suoi principali esponenti.
Selva di Cadore (Selva de Ciadore o solo Sélva in ladino) è un comune italiano di 495 abitanti della provincia di Belluno in Veneto. Situata in val Fiorentina, nell'alto Agordino, è oggi un'importante stazione turistica estiva e invernale. Gli impianti di risalita presenti nella località di Pescul sono collegati con le piste da sci di Alleghe e Val di Zoldo, e più in generale dell'intero consorzio sciistico Ski Civetta, a sua volta parte del network Dolomiti Superski. Da Selva si può raggiungere il Passo Giau dove si trova la seggiovia che dal Rifugio Fedare si collega così con il Rifugio Averau e le piste da sci ai piedi delle Cinque Torri.
Pieve di Cadore (Pièe in ladino) è un comune italiano di 3 732 abitanti della provincia di Belluno in Veneto. Capoluogo storico del Cadore, situato a circa 40 chilometri a nord-est di Belluno, sorge a 878 m a ridosso di un promontorio collinoso, sulla sponda destra del fiume Piave, poco distante dall'incrocio tra la direttrice stradale della valle del torrente Boite e quella del Piave e la sua funzione per secoli è stata legata alla Magnifica Comunità di Cadore che qui ha tuttora la sua sede. Secondo l'ISTAT, è il quattordicesimo comune per numero di residenti della provincia, il sedicesimo per quanto riguarda la superficie e il ventunesimo per rapporto alla densità di abitanti. È celebre inoltre per aver dato i natali al pittore Tiziano.
Giuseppe Cadorin (Lorenzago di Cadore, 13 novembre 1792 – San Fior, 14 dicembre 1851) è stato un abate e storico italiano. Sebbene abbia raccolto e pubblicato importanti documenti sulla storia artistica ed architettonica del Palazzo Ducale di Venezia, la sua fama è legata soprattutto ad una biografia di Tiziano.
Giancarlo Pauletto (Portogruaro, 1941) è un critico d'arte, storico dell'arte, scrittore nonché insegnante italiano. Sia come curatore sia come critico si è dedicato innanzitutto a artisti visivi moderni, italiani e stranieri.
Il cadorino è un insieme di dialetti locali che costituiscono una varietà della lingua ladina (appartenente al gruppo romanzo della famiglia delle lingue indoeuropee). È parlato nella regione geografica del Cadore, nella zona delle Dolomiti, oggi in provincia di Belluno. La regione cadorina, delineata nei suoi confini storici, costituisce una unità anche sotto il profilo linguistico. Ciononostante lo statuto del cadorino come varietà del ladino è stato ed è tuttora oggetto di dibattito e a volte anche di tensioni di natura più politica che linguistica.Secondo il linguista Giovan Battista Pellegrini, il Cadore (tutta l'area dell'alta provincia di Belluno) costituisce un'importante area linguistica, in quanto potrebbe contenere la chiave per comprendere la stratificazione geolinguistica non soltanto delle province di Belluno, di Trento e di Bolzano, ma di tutta l'Italia settentrionale.
Calalzo di Cadore (Cialòuž o Cialàuž in ladino) è un comune italiano di 1 903 abitanti della provincia di Belluno in Veneto.
Auronzo di Cadore (Aurònzo o Aurònze in ladino) è un comune italiano di 3 197 abitanti della provincia di Belluno in Veneto. Il comune è noto per ospitare sul suo territorio, al confine con quello di Dobbiaco, le Tre Cime di Lavaredo.