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Castel Nuovo, chiamato anche Maschio Angioino o Mastio Angioino, è uno storico castello medievale e rinascimentale, nonché uno dei simboli della città di Napoli. Il castello domina la scenografica piazza Municipio ed è sede della Società napoletana di storia patria e del Comitato di Napoli dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, ospitato nei locali della SNSP. Nel complesso è situato anche il museo civico, cui appartengono la cappella palatina e i percorsi museali del primo e secondo piano. La Fondazione Valenzi vi ha la sua sede di rappresentanza, inaugurata il 15 novembre 2009 dall'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed altre autorità, nell'ambito della celebrazione dei cento anni dalla nascita di Maurizio Valenzi.
La congiura dei baroni fu un movimento rivoluzionario che si sviluppò nel XV secolo; nacque principalmente in Basilicata come reazione agli Aragonesi che si erano insediati sul trono del Regno di Napoli.
Gaio Ninfidio Sabino (in lingua latina: Gaius Nymphidius Sabinus; Roma, 35 – Roma, 68) è stato un politico romano, prefetto del pretorio durante il regno di Nerone e Galba (62-68) e capo della Guardia pretoriana sotto Nerone (65 - 68).
Lodovico Aminale (Terni, 1477 – ...) è stato un cavaliere italiano.
Giovanna I d'Angiò (Napoli, 1326 circa – Muro Lucano, 27 luglio 1382) fu regina regnante di Napoli, regina titolare di Sicilia e di Gerusalemme e contessa di Provenza e di Forcalquier dal 1343 al 1381, anno della sua deposizione. Fu una delle prime regine regnanti d'Europa.
La famiglia Filangieri (o Filangeri o Filingeri) è una famiglia nobile italiana di origine normanna. Radicatasi in gran parte del Mezzogiorno d'Italia nella seconda metà dell'XI secolo, occupò un ruolo chiave nella storia del Regno di Sicilia e del Regno di Napoli dopo la caduta degli Altavilla, avvenuta alla fine del XII secolo per mano degli Hohenstaufen.
La Battaglia di Montorio si tenne l’8 maggio del 1486 in terra toscana e più precisamente nella attuale provincia di Grosseto, nella frazione di Montorio appartenente al comune di Sorano, nell’ambito del più ampio conflitto noto come Congiura dei baroni, che interessò i territori del Regno di Napoli e dello Stato Pontificio. Della battaglia scrisse per primo Camillo Porzio nel suo La congiura dei baroni del Regno di Napoli contro il Re Ferdinando I, scritto forse a partire dal 1560, e stampato per la prima volta a Roma nel 1565, sulla base di una bibliografia incompleta e scarsa di fonti documentarie coeve all’episodio. A questa narrazione seguiva in tempi pressoché contemporanei o di poco successiva, la Storia di Teramo scritta da Muzio Muzii che riprendeva pressoché con identiche parole il medesimo episodio facendo sorgere, erroneamente, nella narrazione storica locale, la convinzione che la battaglia si fosse effettivamente tenuta in quel di Montorio al Vomano, come poi acriticamente ripreso anche da Niccola Palma nel XIX secolo. In realtà già Scipione Ammirato, nelle sue Istorie fiorentine, sottolineava l’errore in cui era incorso il Porzio, descrivendo un contesto storico da cui nasceva la vicenda del tutto diverso da quello da egli narrato, infatti Alfonso d'Aragona duca di Calabria e Gian Giacomo Trivulzio, presero alloggiamento nel castello di Montorio presso Castell'Ottieri, dopo che sin dal gennaio dello stesso anno si erano acquartierati nella vicina Pitigliano possedimento degli Orsini loro alleati, e pochi giorni dopo lo scontro, da recenti scoperte di documenti d’archivio effettuate da storici locali, la località, che era stata requisita dall'aragonese iure belli, venne restituita agli Ottieri legittimi signori del luogo. Altri documenti d’archivio avevano confermato nel corso del XX secolo in altri studi, l’esatta identificazione della località. La battaglia, che si ritiene uno degli eventi culminanti della Congiura, con lo scontro delle truppe Napoletane contro quelle Pontificie al comando di Roberto Sanseverino, fu cruenta e con vittime da entrambe le parti, anche se i contorni del suo svolgimento restano piuttosto oscuri, ma vide la vittoria dei Napoletani, con i quali si era alleato anche Niccolò Orsini, sui Pontifici, inducendo Innocenzo VIII, che aveva preso sotto la sua protezione i baroni napoletani filo- Angioini, a preparare le trattative per la pace che si concluse l’11 agosto 1486.
Antonello Sanseverino (Salerno, 1458 – Senigallia, 27 gennaio 1499) è stato II Principe di Salerno (dal 1474 fino alla confisca del 1486), Conte di Marsico, grande ammiraglio del Regno di Napoli (dal 1477). Fu a capo della Congiura dei baroni del 1485. Sposò nel 1480 Costanza da Montefeltro, figlia di Federico Duca di Urbino.