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La Montagna o Appennino Pistoiese è una regione storico-geografica, della dorsale meridionale dell'Appennino tosco-emiliano, composta dai territori classificati come montani dei comuni di Abetone Cutigliano, Marliana, San Marcello Piteglio e Sambuca Pistoiese; mentre Pescia (con la Svizzera Pesciatina), Montale e Pistoia sono parzialmente montani. Questo territorio complessivamente si estende per 53.767 ettari, il 56% circa della superficie della Provincia di Pistoia (96.489 ettari) e con un numero di 28.059 abitanti, l'11% circa dell'intera popolazione provinciale (264.622 ab.). Sono presenti tre stazioni ferroviarie nelle località di Pracchia, San Mommè e quella di Biagioni-Lagacci. La patrona è Santa Celestina, martire romana, la cui salma riposa sotto l'altar maggiore della Propositura di San Marcello.
Il Museo e rifugi S.M.I. è un esempio di archeologia industriale realizzato a Campo Tizzoro sulla montagna pistoiese. I rifugi S.M.I. sono l'unico esempio in Italia di ricovero ipogeo di queste dimensioni, a prova di attacco aereo, costruiti da un privato per la collettività.
Firenze (AFI: /fi r n e/; ; in epoca medievale e nel linguaggio poetico anche Fiorenza, /fjo r n a/; Florentia in latino) un comune italiano di 379 194 abitanti, capoluogo della Toscana e centro della citt metropolitana con una popolazione di 1 011 349 abitanti, ottavo comune italiano per popolazione e il primo della Toscana, cuore dell'area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia, una conurbazione che conta oltre 1 520 000 abitanti. Nel Medioevo stata un importante centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario; nell'et moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati pi ricchi e moderni. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della citt un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea. Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento. Importante centro universitario e patrimonio dell'umanit UNESCO dal 1982, considerata luogo d'origine del Rinascimento la consapevolezza di una nuova era moderna dopo il Medioevo, periodo di cambiamento e "rinascita" culturale e scientifica e della lingua italiana grazie al volgare fiorentino usato nella letteratura. universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonch rinomata tra le pi belle citt del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei tra cui il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni del passato come Petrarca, Boccaccio, Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Cimabue, Botticelli, Leonardo da Vinci, Lorenzo de Medici, Machiavelli, Galileo Galilei e Dante Alighieri, che fanno del centro storico di Firenze uno dei luoghi con la pi alta concentrazione di opere d'arte al mondo. La ricchezza del patrimonio storico-artistico, scientifico, naturalistico e paesaggistico rendono il centro e le colline circostanti un vero e proprio "museo diffuso".
San Marcello Pistoiese è una frazione del comune italiano di San Marcello Piteglio, nella provincia di Pistoia, in Toscana. Già comune autonomo, dal 1º gennaio 2017 è stato fuso con il comune di Piteglio a formare il comune di San Marcello Piteglio, di cui costituisce il capoluogo.Il Patrono del paese è San Marcello, festeggiato il 16 gennaio, mentre la Patrona della montagna Santa Celestina è festeggiata l'8 settembre.
Il torrente Maresca è un affluente di sinistra del Fiume Reno, il cui bacino idrografico si sviluppa interamente nella Provincia di Pistoia. Origina dalla confluenza del Rio Forconale e del Fosso Mandriacci. Il Rio Forconale nasce dal Poggio dei Malandrini (1.662 m s.l.m.), spartiacque principale che separa il bacino adriatico del Reno da quello tirrenico del Serchio, ha lunghezza di circa 2,5 km e drena buona parte della Foresta Demaniale del Teso, piantata a conifere. Il Fosso Mandriacci, invece, lungo 1,5 km, nasce dal Monte Maceglia (1.424 m s.l.m.), sul medesimo spartiacque principale, e drena il versante orientale del Piano di Pratorsi. Dalla confluenza dei suddetti corsi d'acqua, e dal Rio Gonfienti, il Maresca percorre, con direzione prevalente N-S, una magnifica e verdeggiante vallata, dapprima abbastanza incassata, selvaggia e per nulla antropizzata (anche se meno alpestre di quella contermine del torrente Orsigna), poi, con direzione prevalente O-E, più ampia e punteggiata d'insediamenti urbani e, addirittura, industriali (questi ultimi di grande rilevanza nel settore metalmeccanico): Maresca, Campo Tizzoro e Pontepetri, località nella quale confluisce nel Fiume Reno, raddoppiandone, in pratica, la portata in ogni stagione, non senza prima avere ricevuto da destra, immediatamente a valle di Campo Tizzoro, il tributo del Rio Bardalone che, col suo affluente Rio Occhiali, drena il versante settentrionale del massiccio Le Lari. Il Maresca ha lunghezza del corso propriamente detto di 6,7 km (che divengono 9,2 dalla sorgente del Rio Forconale), superficie di bacino di 19,8 km² e portata media di circa 2 m³/s, con minimi dell'ordine di 0,5 m³/s e massimi dell'ordine di 40 m³/s ed anche più nelle piene centennali. La valle del Maresca è caratterizzata da un clima relativamente mite in inverno (molto più mite della vicina valle dell'Orsigna) e fresco in estate, cosa che ha favorito l'insediamento umano; inoltre la presenza di una zona pianeggiante nella sua parte terminale (il Campo Tizzoro) vi ha favorito l'insediamento industriale della S.M.I. (oggi La Metalli Industriale) che ha un imponente sistema di stabilimenti industriali (realizzati prevalentemente fra le due guerre mondiali) collegati anche da gallerie sotterranee e che opera nel settore metalmeccanico. Peraltro, la tradizione industriale della vallata, favorita dall'abbondanza di acque (che un tempo dovevano essere ancora più copiose) risale al '600, quando la famiglia Appiani (originaria di Piombino) impiantò a Maresca una ferriera. Oggi di quel passato resta solo il "vicolo Medievale", la chiesa dedicata a San Gregorio Magno, La ferriera, con i suoi magli in legno e con il meccanismo spinto dall'acqua del torrente e il "Palazzo" Appiani-Rospigliosi costruito a partire dal 1550 e ricostruito dopo la seconda guerra mondiale. Tutto il resto del paese fu distrutto nel settembre del 1944 da un raid aereo alleato che aveva come obiettivo il comando strategico d'area tedesco della linea gotica. Fino alla metà degli anni sessanta del XX secolo, la valle era servita dalla Ferrovia Alto Pistoiese (F.A.P.), oggi completamente smantellata, eccetto che parte delle sedi dei binari, e le caratteristiche stazioncine. La F.A.P., a scartamento ridotto, traeva origine nell'importante stazione di Pracchia e, dopo avere risalito la valle del Reno, poi quella del Maresca (stazioni di Pontepetri, Campo Tizzoro, Maresca), valicava lo spartiacque appenninico principale poco sopra il Passo dell'Oppio (821 m s.l.m.) per discendere nella valle del torrente Limestre (affluente del Fiume Lima, quindi nel bacino del Fiume Serchio), toccando l'abitato di Gavinana e, infine, il capolinea di San Marcello Pistoiese. L'etimologia del toponimo verosimilmente è dovuta agli alberi di ciliegie amarene, in vernacolo amaraschi, coltivati da sempre nella valle. Verosimilmente nella piana fra Campo Tizzoro e Pontepetri, nel 62 a.C., secondo molti storici, si svolse la battaglia (detta impropriamente di Pistoia e più propriamente di Campo Tizzoro) nella quale perse la vita Lucio Sergio Catilina ad opera delle milizie del console Gaio Antonio. Nei pressi della vallata, in comune di Gavinana, sull'altopiano di Monte Oppio, appena oltre lo spartiacque fra Reno e Serchio, si svolse il 3 agosto 1530 la famosa e strenua Battaglia di Gavinana fra le milizie della Repubblica Fiorentina, guidate da Francesco Ferrucci (che, già ferito a morte, fu spietatamente finito per mano di Fabrizio Maramaldo forse pronunciando la celebre frase «Vile, tu uccidi un uomo morto!»), e le truppe imperiali.
La Ferrovia Alto Pistoiese (FAP), dal nome della società concessionaria ed esercente, conosciuta anche come ferrovia Pracchia–San Marcello Pistoiese–Mammiano, fu una linea ferroviaria a scartamento ridotto italiano (950 mm), elettrificata a 1200 volt in corrente continua e attiva tra il 1926 ed il 1965.
Coop Italia è un sistema di cooperative italiane, il quale gestisce una rete di superette, supermercati ed ipermercati. Il marchio è attribuito alle cooperative di consumatori consociate a Coop Italia, a sua volta aderente alla Lega nazionale cooperative e mutue. I punti vendita Coop sono diffusi soprattutto nel Centro e nel Nord Italia, in modo molto consistente in Toscana e poi in Emilia Romagna. Pur essendo in aumento la presenza nel Sud e nelle Isole, il sistema non copre tutto il territorio nazionale. La finalità principale delle cooperative di consumatori consiste nell'acquistare e rivendere beni di qualità a prezzi vantaggiosi ai propri soci e, più in generale, ai consumatori al fine di tutelare il potere d'acquisto e la sicurezza alimentare, tra i principali obiettivi di Coop come anche la promozione in particolare degli alimenti biologici.Coop Italia, pur avendo nome e logo simili, non ha alcun rapporto societario con Coop Svizzera, né con la norvegese Coop Norge.