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Enrico IV di Borbone, detto Enrico il Grande (le grand) (Pau, 13 dicembre 1553 – Parigi, 14 maggio 1610), è stato re di Francia, primo della dinastia Borbone. Figlio di Antonio di Borbone e della regina Giovanna III di Navarra, nel 1572 ereditò la corona di Navarra dalla madre, divenendo Enrico III di Navarra. Nel 1589 subentrò a Enrico III di Francia, essendo erede presuntivo per la morte del duca d'Angiò, aprendosi la strada per Parigi solo nel 1594, dopo aver compiuto l'abiura della religione calvinista, divenendo il primo monarca del ramo Borbone della dinastia dei Capetingi ad assurgere al trono. Fu detto il Grande, ma ebbe anche il soprannome di Vert-galant, espressione letteraria che designa l'intraprendenza amorosa che caratterizzò Enrico, nonostante l'età avanzata in cui conquistò il trono.
Enrico Fermi (Roma, 29 settembre 1901 – Chicago, 28 novembre 1954) è stato un fisico italiano naturalizzato statunitense. Noto principalmente per gli studi teorici e sperimentali nell'ambito della meccanica quantistica e della fisica nucleare, tra i maggiori contributi si possono citare la teoria del decadimento β, la statistica quantistica di Fermi-Dirac e i risultati riguardanti le interazioni nucleari. Dopo essere stato il leader dei ragazzi di via Panisperna, si trasferì negli Stati Uniti d'America, dove progettò e guidò la costruzione del primo reattore nucleare a fissione che produsse la prima reazione nucleare a catena controllata e fu uno dei direttori tecnici del Progetto Manhattan che portò alla realizzazione della bomba atomica. Fu inoltre tra i primi a interessarsi alle potenzialità della simulazione numerica in ambito scientifico, nonché l'iniziatore di una feconda scuola di fisici, sia in Italia sia negli Stati Uniti. Ricevette nel 1938 il Premio Nobel per la fisica per "l'identificazione di nuovi elementi della radioattività e la scoperta delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti". In suo onore venne dato il nome a un elemento della tavola periodica, il fermio (simbolo Fm), a un sottomultiplo del metro comunemente usato in fisica atomica e nucleare, il fermi, nonché a una delle due classi di particelle della statistica quantistica, i fermioni.
Enrico Avanzi (Soiano del Lago, 19 gennaio 1888 – Pisa, 17 marzo 1974) è stato un genetista e agronomo italiano.
Enrichetta Maria di Borbone (Parigi, 25 novembre 1609 – Colombes, 10 settembre 1669), ultima figlia di Enrico IV di Francia e di Maria de' Medici, fu regina consorte d'Inghilterra, Scozia e Irlanda come moglie del re Carlo I Stuart. Fu madre di due re, Carlo II Stuart e Giacomo II Stuart, e nonna di altre due regine e un re, Maria II Stuart, Guglielmo III d'Orange e Anna Stuart e zia paterna di Luigi XIV. La sua fede cattolica la rese impopolare in Inghilterra e le impedì di essere incoronata ufficialmente secondo il rito protestante. Quando si profilò all'orizzonte la guerra civile, la regina iniziò ad interessarsi di politica ma fu costretta a rifugiarsi in Francia nel 1644 al culmine della Prima guerra civile inglese. Suo marito fu decapitato nel 1649 lasciandola in una precaria situazione finanziaria. Dopo la Restaurazione tornò in Inghilterra insieme a suo figlio Carlo II per poi trasferirsi nuovamente in Francia vicino a Parigi dove morì nel 1669.
I domini spagnoli in Italia compresero i tre regni meridionali di Sicilia (dal 1282), Sardegna (dal 1324), e Napoli (dal 1504), il piccolo protettorato costiero dello Stato dei Presidi (appannaggio della corona di Napoli), e il ducato di Milano (dal 1556). Il re di Spagna, sovrano di questi territori, era rappresentato da un proprio viceré in ciascuno dei tre regni; il ducato di Milano era invece retto un governatore, in quanto il sovrano spagnolo lo possedeva nella sua funzione di Duca di Milano e, come tale, feudatario del Sacro Romano Impero. Il possesso definitivo di questi stati, contestato soprattutto dalla Francia, fu riconosciuto alla Spagna asburgica con la pace di Cateau-Cambrésis del 1559 (che pose fine alle guerre d'Italia del XVI secolo) e si protrasse per tutto il Seicento; ebbe termine con la guerra di successione spagnola, innescata dall'estinzione degli Asburgo di Spagna (1700) e conclusasi con la perdita di tutti i territori italiani da parte dei nuovi sovrani, i Borbone di Spagna. Poiché questi Stati erano stati acquisiti dai re spagnoli nella loro qualità di sovrani d'Aragona, la loro amministrazione competeva inizialmente al Supremo Consiglio d'Aragona. Dal 1556 in poi, a seguito delle riforme di Filippo II, dell'amministrazione di Napoli, Sicilia e Milano fu incaricato il nuovo Supremo Consiglio d'Italia, mentre la Sardegna rimase all'organo summenzionato.
Carlo, detto Magno o Carlomagno o Carlo I detto il Grande, dal latino Carolus Magnus, in tedesco Karl der Große, in francese Charlemagne (2 aprile 742 – Aquisgrana, 28 gennaio 814), è stato re dei Franchi dal 768, re dei Longobardi dal 774 e dall'800 primo Imperatore dei Romani, incoronato da papa Leone III nell'antica basilica di San Pietro in Vaticano. L'appellativo Magno gli fu attribuito dal suo biografo Eginardo, che intitolò la sua opera Vita et gesta Caroli Magni. Figlio di Pipino il Breve e Bertrada di Laon, Carlo divenne re nel 768, alla morte di suo padre. Regnò inizialmente insieme con il fratello Carlomanno, la cui improvvisa morte (avvenuta in circostanze misteriose nel 771) lasciò Carlo unico sovrano del regno franco. Grazie a una serie di fortunate campagne militari (compresa la conquista del Regno longobardo) allargò il Regno franco fino a comprendere una vasta parte dell'Europa occidentale. Il giorno di Natale dell'800 papa Leone III lo incoronò Imperatore dei Romani, fondando quello che fu definito Impero carolingio. Con Carlo Magno si assistette quindi al superamento nella storia dell'Europa occidentale dell'ambiguità giuridico-formale dei Regni romano-germanici in favore di un nuovo modello di impero. Col suo governo diede impulso alla Rinascita carolingia, un periodo di risveglio culturale nell'Occidente. Il successo di Carlo Magno nel fondare il suo impero si spiega tenendo conto di alcuni processi storici e sociali in corso da diverso tempo: nei decenni precedenti l'ascesa di Carlo, le migrazioni dei popoli germanici orientali e degli Slavi si erano fermate quasi del tutto; a occidente si era arrestata la forza espansionistica degli Arabi, grazie alle battaglie combattute da Carlo Martello; inoltre a causa di rivalità personali e contrasti religiosi la Spagna musulmana era divisa da lotte intestine. L'impero resistette fin quando fu in vita il figlio di Carlo, Ludovico il Pio: fu poi diviso fra i suoi tre eredi, ma la portata delle sue riforme e la sua valenza sacrale influenzarono radicalmente tutta la vita e la politica del continente europeo nei secoli successivi.
Carlo Sebastiano di Borbone (Carlos Sebastián de Borbón y Farnesio; Madrid, 20 gennaio 1716 – Madrid, 14 dicembre 1788) è stato duca di Parma e Piacenza con il nome di Carlo I dal 1731 al 1735, Re di Napoli senza numerazioni dal 1734 al 1759, re di Sicilia con il nome di Carlo III dal 1735 al 1759, e dal 1759 fino alla morte re di Spagna con il nome di Carlo III. Primogenito delle seconde nozze di Filippo V di Spagna con Elisabetta Farnese, era durante l'infanzia solo terzo nella linea di successione al trono spagnolo, cosicché sua madre si adoperò per dargli una corona in Italia rivendicando l'eredità dei Farnese e dei Medici, due dinastie italiane prossime all'estinzione. Grazie a un'efficace combinazione di diplomazia e interventi armati, la Farnese riuscì a ottenere dalle potenze europee il riconoscimento dei diritti dinastici di Carlo sul Ducato di Parma e Piacenza, di cui egli divenne duca nel 1731, e sul Granducato di Toscana, dove l'anno seguente fu dichiarato gran principe (cioè principe ereditario). Nel 1734, durante la guerra di successione polacca, al comando delle armate spagnole conquistò il Regno di Napoli e l'anno successivo quello di Sicilia, sottraendoli alla dominazione austriaca. Nel 1735 fu incoronato re delle Due Sicilie a Palermo, e nel 1738 fu riconosciuto sovrano dei due regni dai trattati di pace, in cambio della rinuncia agli stati farnesiani e medicei in favore degli Asburgo e dei Lorena. Capostipite della dinastia dei Borbone di Sicilia, inaugurò un nuovo periodo di rinascita politica, ripresa economica e sviluppo culturale. Alla morte del fratellastro Ferdinando VI nel 1759, fu chiamato a succedergli sul trono di Spagna, dove, allo scopo di modernizzare il paese, fu promotore di una politica riformista che gli valse la fama di monarca illuminato. In politica estera raccolse tuttavia diversi insuccessi a causa dell'alleanza con la Francia, sancita dal terzo patto di famiglia borbonico, che lo portò a contrapporsi con sorti alterne alla potenza marittima della Gran Bretagna.
La Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP) è il primo calcolatore elettronico italiano per le ricerche scientifiche.
I Borbone di Francia sono il ramo della casata dei Borbone che salì al trono di Francia nel 1589 con Enrico III, re di Navarra, divenuto poi Enrico IV di Francia. L'estinzione della dinastia dei Valois, compresi i rami derivati degli Orléans e Angoulême, con il loro ultimo esponente Enrico III, pose il problema della successione al trono francese. Risalendo lungo l'albero genealogico dei Valois, si giunge fino a Luigi IX, il Santo (1214 – 1270), il cui figlio cadetto, Roberto, conte di Clermont (1256 – 1317), aveva dato origine a una dinastia collaterale: quella dei Borbone. Roberto aveva infatti sposato Beatrice di Borgogna-Borbone, figlia di Giovanni di Borbone, il quale, non avendo avuto figli maschi, aveva lasciato il patrimonio e il nome della casata alla figlia. Roberto fu quindi definitivamente riconosciuto signore di Borbone nel 1283. Col trascorrere degli anni e della generazione da Roberto di Clermont si originarono vari rami collaterali dei Borbone, mentre il ramo primogenito si estingueva nella discendenza maschile con Pietro II di Borbone nel 1503. Alla sua morte erano ancora fiorenti i Borbone-La Marche, i Borbone-Montpensier e i Borbone-Vendôme: apparteneva a questi Carlo IV di Borbone-Vendôme che ereditò titoli e possedimenti alla morte del cugino Carlo III di Borbone, ultimo dei Borbone-Montpensier. Dei figli di Carlo IV il primo, Antonio di Borbone-Vendôme diventerà re di Navarra e l'ultimogenito Luigi I di Borbone-Condé darà avvio al ramo dei Borbone-Condé e al proprio collaterale Borbone-Conti.