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L’abbazia di San Galgano è un'abbazia cistercense, sita a una trentina di chilometri da Siena, nel comune di Chiusdino. Il sito è costituito dall'eremo (detto "Rotonda di Montesiepi") e dalla grande abbazia, ora completamente in rovina e ridotta alle sole mura, meta di flusso turistico. La mancanza del tetto - che evidenzia l'articolazione della struttura architettonica - accomuna in questo l'abbazia a quelle di Melrose, di Kelso e di Jedburg in Scozia, di Tintern in Galles, di Cashel in Irlanda, di Eldena in Germania, di Beauport a Paimpol (Bretagna) e del Convento do Carmo a Lisbona. In Italia, un paragone, almeno estetico, può compiersi con il Complesso della Santissima Trinità detta Incompiuta di Venosa (Potenza), che, però non cadde in rovina: i lavori di edificazione non vennero mai completati. Il tetto crollò nel 1786 quando un fulmine colpì il campanile dell'abbazia. Tre anni dopo fu sconsacrata e da li in poi venne usata come stalla, fino a quando nel 1926 lo stato Italiano ne riconobbe il valore culturale, tutelandola.
San Galgano, conosciuto anche come Galgàno Guidotti (Chiusdino, 1148/1152 circa – Chiusdino, 30 novembre 1181), è stato un cavaliere medievale e santo italiano vissuto in Toscana nel XII secolo, che scelse una vita da eremita. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica. La sua spada, conficcata nel terreno roccioso nell'eremo che porta il suo nome, è meta di curiosi e devoti.
La casa natale di San Galgano è un luogo di culto che si trova a Chiusdino.
Palazzetto è una frazione del comune italiano di Chiusdino, nella provincia di Siena, in Toscana.
Il Museo civico e diocesano di arte sacra di San Galgano si trova nel comune di Chiusdino.
Il Palazzo di San Galgano è un edificio storico di Siena che si trova in via Roma al numero 47, a pochi passi da Porta Romana.
Campo di Giove è un comune italiano di 794 abitanti della bassa provincia dell'Aquila, al confine con la provincia di Chieti, in Abruzzo. Fa parte della comunità montana Peligna e del parco nazionale della Majella. Situato ai piedi del versante sud-occidentale della Majella, è un'importante località di villeggiatura estiva ed invernale, con la presenza dell'omonima stazione sciistica.
Il gotico in Italia (gotico “temperato”) ha caratteristiche che lo distinguono notevolmente da quello del luogo d'origine dell'architettura gotica, cioè la Francia, e dagli altri paesi europei in cui questo linguaggio si è diffuso (cioè l'Inghilterra, la Germania e la Spagna). In particolare non viene recepita l'innovazione tecnica e l'arditezza strutturale delle cattedrali francesi, preferendo mantenere la tradizione costruttiva consolidata nei secoli precedenti, e anche dal punto di vista estetico e formale non trova un grande sviluppo lo slancio verticale quasi estatico dell'architettura d'oltralpe. Se da un lato quindi c'era stata un'applicazione precoce di elementi gotici in epoca romanica (i rosoni e le volte a costoloni nel nord-Italia, gli archi a sesto acuto di retaggio arabo in Italia meridionale), dall'altro la tradizione romanica, influenzata dai modelli bizantini, paleocristiani e classici, resistette al principio dell'annullamento delle pareti. Ciò fu dovuto probabilmente anche a questioni puramente pratiche: il clima italiano avrebbe fatto negli edifici coperti di vetrate un "effetto luminescente" nei mesi estivi, per cui la soluzione preferita fu quella di mantenere strutture in massiccia muratura, più fresche, sulle quali si stendevano preziose decorazioni ad affresco. Si ebbe quindi in Italia un compromesso tra romanico e gotico, senza eccessivi slanci in altezza e riduzioni scheletriche delle masse murarie. Una possibile periodizzazione dell'architettura gotica italiana contempla una fase iniziale nel XII secolo con lo sviluppo dell'architettura cistercense, una fase successiva dal 1228 al 1290 di "primo gotico"; le realizzazioni dal 1290 al 1385 sono considerate di "gotico maturo" ed infine l'ultima fase dal 1385 fino al XVI secolo con l'inizio e la prosecuzione di cantieri "tardo gotici" come al Duomo di Milano o di Napoli ed alla Basilica di San Petronio a Bologna.