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Tarma è il nome comunemente utilizzato per indicare alcune specie di lepidotteri appartenenti alla famiglia Tineidae, le cui larve si nutrono di tessuti come lana, seta e anche cotone, oltre ad altre tipologie di sostanze contenenti cheratina. Si nutre talvolta anche di capelli umani e si rifugia negli armadi mangiando i vestiti presenti.
La lana rigenerata, chiamata anche meccanica, presenta questa denominazione proprio perché è ottenuta dal completo riciclaggio degli indumenti, o dagli scarti di varie lavorazioni, composti in diverse percentuali, di lana. Il ciclo di lavorazioni del rigenerato, detto ciclo rigenerato, comprende quindi tutte quelle lavorazioni che permettono partendo da un capo finito detto straccio di ottenere un tessuto nuovo come colore e come composizione fibrosa. Il ciclo rigenerato ed il ciclo cardato, entrambi tradizioni della città di Prato, sono in stretta sintonia tra loro perché tutte le lane rigenerate attraversano poi esclusivamente il ciclo cardato. Questo avviene perché normalmente un filato deve presentare fibre ben coese tra loro, che non permettano lo scorrimento tra di esse con la conseguente perdita di torsioni e sfilacciamento. A questo problema si può ovviare, come avviene nel ciclo pettinato, utilizzando esclusivamente delle fibre lunghe che presentino nel filato la coesione necessaria per affrontare le lavorazioni successive e per conferire al prodotto finito una buona resistenza alle sollecitazioni. Nel ciclo cardato invece vengono utilizzate prevalentemente fibre corte e per ovviare al problema descritto viene aggiunta una piccola parte di fibre lunghe, chiamata rinforzo. Al momento della filatura la lana rigenerata si presenta sempre con fibre molto corte, dovute alle lavorazioni precedenti e quindi necessita di una lavorazione come la cardatura. Oltre alla lana possono essere rigenerate anche altre fibre, come ad esempio il cashmere.
La lana è una fibra tessile naturale che si ottiene dal vello di ovini (pecore e di alcuni tipi di capre), conigli, camelidi (cammelli, lama, vigogna, alpaca,...) e produzioni minori da cani (chiengora), yak e antilope tibetana (Shahtoosh). La lana che si viene ad ottenere viene definita lana vergine. Un altro metodo per ricavare la lana è quello di recuperarla dopo la macellazione della pecora stessa. La lana che si ricava si chiama lana di concia. L'industria inoltre riutilizza la lana ricavata dagli scarti di produzione; si parla in questo caso di lana rigenerata, e il procedimento è detto ciclo rigenerato.
Il ciclo rigenerato viene così chiamato perché è l'insieme delle lavorazioni effettuate sulla lana rigenerata o altra materia prima per giungere al filato che verrà poi tessuto, rifinito e confezionato.