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Enrico Carlo Ferdinando Maria Deodato di Borbone-Francia (noto anche come Enrico d'Artois, in francese Henri d'Artois; Parigi, 29 settembre 1820 – Lanzenkirchen, 24 agosto 1883), re di Francia dal 2 al 9 agosto 1830 col nome di Enrico V di Francia, e poi "pretendente al trono" dal 1848 al 1883, alla nascita assunse il titolo di duca di Bordeaux e poi di conte di Chambord, quest'ultimo quello con cui fu maggiormente noto durante il lungo periodo dell'esilio; era figlio di Carlo Ferdinando duca di Berry, secondogenito di Carlo X di Francia, e di Carolina di Borbone-Due Sicilie. Designato come sovrano nel 1830, all'età di nove anni, dopo l'abdicazione di suo nonno, Carlo X, e la rinuncia al trono di suo zio, il delfino (futuro pretendente "Luigi XIX"), egli non eserciterà mai questa funzione a causa dell'ascesa del duca di Orleans sul trono. Da quel momento iniziò per lui e per la sua famiglia un lungo periodo di esilio, la cui prima tappa fu il Regno Unito. Ritornato in Francia dopo la caduta del Secondo Impero francese nel 1870, radunò attorno a sé la maggioranza monarchica della nuova assemblea nazionale, si riconciliò con il ramo degli Orleans, ma assistette al fallimento di un progetto di restaurazione della monarchia, a seguito del rifiuto della maggioranza dei deputati di accettare la bandiera bianca, e il suo rifiuto di adottare la bandiera tricolore e la Costituzione. Fu l'ultimo discendente legittimo maschio di Luigi XV di Francia e di sua moglie, Maria Leszczyńska. La sua morte senza eredi, avvenuta nel 1883, segnò l'estinzione del ramo degli Artois della casata capetingia dei Borbone e l'apertura di una lite (ancora oggi in corso) tra le case borboniche di Spagna e Orleans, ciascuna reclamante il proprio ruolo di pretendente alla corona virtuale di Francia.
Roberto I di Borbone-Parma (Firenze, 9 luglio 1848 – Viareggio, 16 novembre 1907) è stato duca minorenne di Parma dal 1854 fino all'annessione del suo Ducato da parte del Regno di Sardegna nel 1859; in seguito fu solo pretendente al trono.
Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Antonietta (Vienna, 2 novembre 1755 – Parigi, 16 ottobre 1793), è stata regina consorte di Francia e Navarra, dal 10 maggio 1774 al 1º ottobre 1791, e regina dei Francesi, dal 1º ottobre 1791 al 21 settembre 1792, come consorte di Luigi XVI. Fu di fatto l'ultima vera regina di Francia. Figlia di Maria Teresa d'Austria e di Francesco Stefano di Lorena, alla nascita era stata insignita del titolo di arciduchessa d'Austria. Per suggellare l'alleanza tra l'Austria e la Francia contro la Prussia e l'Inghilterra, venne data in sposa, quattordicenne, al delfino di Francia, il futuro Luigi XVI. Trasferitasi a corte, nella reggia di Versailles, per sopperire alla solitudine, alla noia e a un matrimonio deludente e tormentato, cominciò a vivere nelle frivolezze, dedicandosi a costosi diversivi.La leggerezza del suo carattere, i favoritismi e le ingerenze negli intrighi di corte le inimicarono molte delle grandi famiglie dell'antica nobiltà, che contribuirono a diffondere maldicenze e dicerie contro di lei, soprannominata con sprezzo l'Austriaca. Anche negli anni della maturità, nei quali avrebbe mostrato più senso di responsabilità e di riflessione, non sarebbe riuscita a cancellare, di fronte all'opinione pubblica, l'immagine di «donna frivola, irresponsabile, assetata di lusso e dissipatrice».Durante la rivoluzione francese, ostile a ogni compromesso con le idee liberali e accesa sostenitrice del diritto divino dei re, cercò di salvare la monarchia assoluta, anche attraverso i continui contatti con gli aristocratici emigrati, e sfruttando alcuni moderati come Mirabeau e Barnave. In seguito alla crescente ostilità popolare, dovuta anche al fallito tentativo di fuga, fu messa in stato di arresto insieme alla famiglia reale. Durante il periodo di prigionia, dopo la caduta della monarchia, dimostrò di essere una madre e una moglie esemplare.Sebbene sconvolta perché il mondo che aveva conosciuto era ormai crollato, conservava ancora l'alterigia e la coscienza del proprio ruolo cui era stata educata sin dalla nascita. Processata sommariamente e giudicata colpevole di alto tradimento dal tribunale rivoluzionario, seppur senza prove tangibili, morì con dignità e fierezza regale sulla ghigliottina. La sua morte segnò la reale fine dell'ancien régime.
Carlo X di Borbone, nome completo Charles-Philippe de France (Versailles, 9 ottobre 1757 – Gorizia, 6 novembre 1836), fu re di Francia e Navarra dal 1824 al 1830. Carlo X era fratello minore dei sovrani Luigi XVI e Luigi XVIII; supportò quest'ultimo durante il periodo dell'esilio della famiglia reale di Borbone dopo la Rivoluzione francese e gli succedette poi al trono. Il suo governo durò circa sei anni e il paese visse la fase più oppressiva del ritorno all'antico regime assolutistico. Ebbe fine con la Rivoluzione di luglio del 1830, che portò alla sua abdicazione ed all'elezione di Luigi Filippo, duca di Orléans quale re dei Francesi. Esiliato nuovamente, Carlo morì a Gorizia, allora parte dell'Impero austriaco.
La dinastia dei Borbone delle Due Sicilie, detta anche Borbone di Napoli o Borbone di Sicilia, è uno dei rami italiani dei Borbone e, più precisamente, un ramo cadetto dei Borbone di Spagna. Fu casa reale del Regno di Sicilia citeriore (Regno di Napoli) e del Regno di Sicilia ulteriore (Regno di Sicilia), nel 1816 unificati come Regno delle Due Sicilie.
Beatrice di Borbone-Parma (nome completo Beatrice Colomba Maria Immacolata Leonida di Borbone-Parma; Biarritz, 9 gennaio 1879 – Mureck, 11 marzo 1946) fu una principessa di Parma, Piacenza e Guastalla per nascita e Contessa Lucchesi Palli per matrimonio.