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L'acido folico (o acido pteroil(mono)-glutammico, noto anche come vitamina M, vitamina B9, o folacina, prende il nome dal latino folium (foglia), è stato scoperto nel 1939, dopo una serie di studi relativi alla terapia di una forma di anemia nei polli provocata artificialmente. L'acido folico come tale non è attivo, ma è il precursore della forma attiva, il tetraidrofolato; si tratta quindi di un profarmaco.Questa sostanza fu isolata prima dal fegato e dai vegetali, e venne chiamata "fattore di Wills", dal nome della sua scopritrice; successivamente venne caratterizzata chimicamente e si vide inoltre che era un fattore di crescita per lo sviluppo di alcuni microrganismi in terreni di coltura.L'acido folico è una vitamina idrosolubile del gruppo B necessaria per tutte le reazioni di sintesi, riparazione e metilazione del DNA; per il metabolismo dell'omocisteina (rimetilazione), e di altre importanti reazioni biochimiche, specialmente quando sono implicati intensi periodi di divisione cellulare in caso di crescita rapida. Per questo motivo sia i bambini sia gli adulti necessitano di acido folico per produrre normalmente i globuli rossi e prevenire forme di anemia.L'acido folico è più stabile al calore dei folati alimentari presenti negli alimenti e per questo motivo viene usato in moltissimi paesi per fortificare le farine alimentari. Questa pratica ha ridotto in modo marcato l'incidenza delle malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del sistema nervoso centrale come le disfunzioni del tubo neurale (DTN) e altri tipi di malformazioni del cranio e cardiache.Negli anni oltre 26 800 studi hanno verificato le potenzialità terapeutiche e/o preventive dell'acido folico in amplissima varietà di situazioni cliniche in virtù del suo noto pleiotropismo farmacologico. Spesso questi studi hanno dimostrato la validità dell'uso dell'acido folico in indicazioni diverse da quelle approvate quali la prevenzione delle DNT e le anemie. In alcuni ambiti, come la prevenzione dei tumori o la prevenzione delle patologie cardiovascolari e altre patologie, l'utilizzo dell'acido folico va considerato off-label e sperimentale, poiché ancora oggetto di un acceso e non concluso dibattito scientifico. Gli usi medici approvati dall'AIFA dell'acido folico sono in caso di aumentata richiesta, insufficiente assorbimento, ridotta utilizzazione o insufficiente apporto dietetico. Viene usato anche in associazione ai farmaci antitumorali come MTX e 5FU e altri antifolici in genere; in questi ultimo caso spesso è preferito il metabolita attivo dell'acido folico, l'acido folinico. Alle donne che decidono di concepire è fortemente raccomandata l'assunzione di 400 µg al giorno di acido folico, per prevenire l'insorgenza di malformazioni fetali; in casi selezionati, a scopo profilattico si raccomandano dosaggi più elevati: 4-5 mg al giorno. La prevenzione delle malformazioni fetali e dei DNT prevede l'assunzione di acido folico alle dose raccomandate un mese prima e fino tre mesi o più dopo il concepimento; spesso queste dosi raccomandate non sono raggiunte dalle popolazioni per una scarsa propensione al consumo di vegetali e frutta, per l'assunzione di cibi conservati e per i metodi di cottura.A scopo preventivo, la tollerabilità e la sicurezza di impiego sono assolute fino a una dose giornaliera nell'adulto di 1 mg (UL (µg/d)).
La sindrome di Tourette (o sindrome di Gilles de la Tourette) è un disturbo neurologico che esordisce nell'infanzia scomparendo spesso durante l'adolescenza, caratterizzato dalla presenza di tic motori e fonatori incostanti, talvolta fugaci e altre volte cronici, la cui gravità può variare da estremamente lievi a invalidanti.In molti pazienti emergono alcune comorbilità (diagnosi di patologie co-concorrenti diverse dalla sindrome di Tourette), come il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). Le altre condizioni sono spesso secondarie a peggioramento nel quadro clinico del paziente e quindi è fondamentale identificarle correttamente e trattarle.La sindrome prende il nome dal neurologo francese Georges Gilles de la Tourette, che la descrisse nell'Ottocento, anche se era già stata individuata e inquadrata sin dal Seicento; la sindrome in realtà non fu quasi considerata fino a pochi decenni dalla fine del XX secolo. La definizione di "sindrome di Tourette" non identifica una specifica malattia o un preciso vulnus neurologico, ma piuttosto un quadro comportamentale caratterizzato da diverse manifestazioni (anche psicologiche) che sono presenti in altre sindromi: diversi fattori neuro-fisiologici possono portare infatti alle stesse manifestazioni.
Un radicale (in cinese: 部首; pinyin: Bùshǒu; in dialetto cantonese: Bou6sau2; in giapponese: Bushu ぶしゅ; in coreano: Busu 부수; in vietnamita Bộ thủ) è un componente grafico degli hanzi (汉字, i caratteri cinesi o "sinogrammi"), utilizzato per trovare le parole sul dizionario. Tutti i sinogrammi, sia tradizionali che moderni, sono scomponibili in parti più piccole, che sono proprio i radicali, che quindi formano i "mattoncini" della scrittura, le unità minime. Conoscendo gran parte di queste unità minime e il loro significato, risulta molto semplice memorizzare i caratteri cinesi (sia semplificati che tradizionali), usati per scrivere in cinese e giapponese accanto al kana (e anticamente in coreano e vietnamita). Risulta anche più semplice compiere studi filologici e paleografici sui caratteri cinesi. I loro antenati, trattati in modo succinto in fondo all'articolo, sono i radicali Shuowen (说文解字部首), cioè la prima lista inventata di radicali per semplificare la ricerca in un dizionario. Questa lista ne contiene 540, è stata creata da Xu Shen e inserita nello Shuowen Jiezi (100 d.C. circa). I radicali danno una indicazione semantica (il significato del carattere) anche se non sempre è semplice capirlo, poiché il significato iniziale dell'ideogramma potrebbe essere cambiato col tempo o essere influenzato dalla storia e cultura del momento. A volte il carattere ha una componente fonetica, una "chiave di lettura" che aiuta a indovinare la pronuncia. Il radicale invece si limita a disambiguare il significato. Il 90% dei caratteri cinesi funziona con questo "principio del rebus", con cui si possono comporre decine di caratteri avendo una chiave di lettura fissa o un radicale fisso. I radicali, che hanno dato origine a gran parte dei sinogrammi, sono invece derivati da pittogrammi, cioè disegnini stilizzati di oggetti reali. Durante l'evoluzione della scrittura e calligrafia, si sono stilizzati ulteriormente. Un'ultima stilizzazione avviene con alcuni radicali dopo la semplificazione dei caratteri sotto il regime comunista, nella seconda metà del Novecento. I radicali sono anche utilizzati per classificare nei dizionari i caratteri giapponesi presi in prestito dal cinese, i kanji, e con i loro omonimi coreani, gli hanja, anche se questi ultimi sono poco usati e rimpiazzati dall'hangeul. Gli omonimi vietnamiti, i chu' Nom (che includono i caratteri nazionali vietnamita e i prestiti cinesi, detti stavolta Han tu'), sono oggi in disuso e sono rimpiazzati dall'alfabeto latino. Non c'è un consenso universale riguardo all'esatto numero di radicali esistenti. In ogni caso, lo standard di fatto è la lista di 214 radicali, su cui la maggior parte dei dizionari si basa. Questo standard, creato nel 1615, fu ufficializzato nel celebre dizionario Kāngxī (康熙字典, Kang1xi1 Zi4dian3; in cantonese, Hong1hei1 zi6din2; in giapponese, Kouki Jiten; in coreano, Kangheui Jajeon; in vietnamita, Khang Hi Tự điển), compilato a partire dal 1710 e pubblicato nel 1716 (periodo Qīng 清朝). Per questo motivo vengono detti anche radicali Kangxi (in cinese 康熙部首, Kangxi bushou; in cantonese, Hong1hei1 bou6sau2; in giapponese, Kouki bushu; in coreano, Kangheui busu; in vietnamita, Bộ thủ Khang Hi). Sono lo standard anche per i sinogrammi usati in Giappone (kanji, affiancati a katakana e hiragana), Corea (hanja, pressoché sostituiti dall'hangeul) e Vietnam (chu nom, sostituiti dall'alfabeto latino importato dai missionari). Hanno da un singolo tratto a 17 tratti e, su 214, 195 sono ancora in uso. La pronuncia dei radicali, nelle altre lingue sino-xeniche e nei dialetti conservativi (e.g. il cantonese, l'Hakka o i Minnan come l'Amoy hokkien, l'hokkien taiwanese, lo Shangtou, il Quanzhou e il Chaozhou), conserva delle caratteristiche antiche come gli stop senza rilascio udibile di suono *-p, *-t, *-k, la codina nasale *-m e delle palatalizzazioni non avvenute, tutte caratteristiche risalenti al Primo Cinese Medio. I 214 radicali Kangxi sono ancora in uso, anche se sono stati rimaneggiati nel 2009 fino a formare una lista di 201 radicali, su cui si basano lo Xiandai Hanyu Cidian (现代汉语词典) e lo Xinhua Cidian (新华词典). La lista in questione è stata emanata dal Ministero dell'Educazione della Repubblica Popolare Cinese, si chiama 汉字部首表 (han4zi4 bu4shou3biao3) e, in particolare, ha adattato i Radicali Kangxi alla semplificazione dei caratteri tradizionali, risalente al 1954.
Il coreano o lingua coreana è parlato da 79 milioni di persone nella penisola coreana. I nomi locali sono: Chosŏnŏ (조선어?, 朝鮮語?) o Chosŏnmal (조선말?, 朝鮮말?) in Corea del Nord, e Hangug-eo (한국어?, 韓國語?) o Hangug-mal (한국말?, 韓國말?) in Corea del Sud. I diversi nomi derivano dalle diverse denominazioni della Corea del Nord o della Corea del Sud per il loro Paese.
Jole Baldaro Verde (Napoli, 19 settembre 1925 – Genova, 13 giugno 2012) è stata una scrittrice e pediatra italiana. Insegnante di psicologia e ricercatrice, autrice di numerosi volumi riguardanti in particolar modo la medicina, la psicologia e la sessuologia, è stata definita dal quotidiano storico di Genova Il Secolo XIX la pioniera del sesso, per i suoi sforzi nell'affrontare i temi particolarmente difficili della sessuologia.
La dispareunia (dal greco, dys, cattivo, e pareunos, che giace accanto) è un dolore che la donna avverte nell'area della vagina o della pelvi durante un rapporto sessuale. Insieme al vaginismo fa parte dei Sexual Pain Disorders (Sexual Pain Disorders - Dyspareunia), ossia quei disturbi dolorosi che compaiono durante l'attività sessuale. La dispareunia femminile non va assimilata alla vulvodinia, un disturbo che si manifesta anche in assenza di contatti sessuali di coppia. Il disturbo causa ripercussioni a volte anche gravi sulla qualità della vita, non solo della donna ma anche della coppia. Nella dispareunia entrano in gioco fattori fisici e psicologici, ma a volte anche problemi di coppia (conflitti fra partner, preliminari frettolosi, scarsa compatibilità anatomica, sesso anale compulsivo).