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La guerra di successione austriaca (1740-1748), che coinvolse quasi tutte le potenze europee, scoppiò all'ascesa al trono austriaco di Maria Teresa d'Austria, fondamentalmente a causa delle mire espansionistiche di Federico II di Prussia. Ancora non si erano spenti del tutto gli echi del conflitto legato alla successione polacca, chiuso nel 1738 con il trattato di Vienna, che un altro grande conflitto stava per travolgere l'Europa. Nel mese di ottobre del 1740, all'età di 56 anni, moriva improvvisamente, privo di figli maschi, Carlo VI d'Asburgo e saliva al trono d'Austria la figlia primogenita Maria Teresa, di soli 23 anni, sposa di Francesco Stefano di Lorena. L'ascesa al trono di Maria Teresa d'Asburgo fu la scintilla che fece scoppiare il conflitto. All'inizio localizzato alla Slesia, man mano coinvolse le altre potenze per le numerose ragioni di attrito che le dividevano. La guerra durò 8 anni: francesi, prussiani e spagnoli si contrapposero agli austriaci, alleati all'Inghilterra.
Giuseppe Maria Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 – La Maddalena, 2 giugno 1882) è stato un generale, patriota, condottiero e scrittore italiano. Figura rilevante del Risorgimento, fu uno dei personaggi storici più celebrati della sua epoca. È noto anche con l'appellativo di «eroe dei due mondi» per le imprese militari compiute sia in Europa, sia in America Meridionale. Considerato dalla storiografia e nella cultura popolare del XX secolo il principale eroe nazionale italiano, iniziò i suoi spostamenti per il mondo come ufficiale di navi mercantili, per poi diventare capitano di lungo corso. La sua impresa più nota fu la vittoriosa spedizione dei Mille, che portò all'annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d'Italia, episodio centrale nel processo di unificazione della nuova nazione. Massone di 33º grado del Rito scozzese antico ed accettato, favorevole all'ingresso delle donne in massoneria (tanto da iniziare sua figlia Teresita), ricoprì anche brevemente la carica di Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia; dichiaratamente anticlericale, fu autore di numerosi scritti, prevalentemente di memorialistica e politica, ma pubblicò anche romanzi e poesie.
Velletri (IPA: /velˈletri/, Velitrae in latino, Velester in lingua volsca) è un comune italiano di 52 858 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Il centro storico sorge sulle propaggini meridionali dei Colli Albani, a 332 mslm. Incluso – ma solo da alcuni – nell'area dei Castelli Romani nonostante la sua lunga tradizione di libero comune. Antichissima città dei Volsci (Velester, e Velitrae in latino) e già autorevole al tempo di Anco Marzio, lo storico Dionigi d'Alicarnasso la definisce ἐπιφανής (epiphanés), "illustre". Sede suburbicaria di Velletri-Segni, è stato teatro di due storiche battaglie: nel 1744 e nel 1849. Velletri ospita un tribunale circondariale e un carcere, oltre a numerosi istituti superiori e scuole medie/elementari. Capolinea della ferrovia Roma-Velletri, inaugurata da Pio IX nel 1863, la città è uno dei centri attraversati dalla via Appia Nuova.
La storia di Velletri, grande città di poco più di 52.000 abitanti situata ai margini meridionali della provincia di Roma, sulle propagini dei Colli Albani in vicinanza dell'Agro Pontino, raccoglie un insieme di eventi che hanno influenzato in maniera spesso importante la storia del Lazio. Già l'antica Velitrae, roccaforte dei Volsci, diede filo da torcere ai Romani che poterono entrarvi da conquistatori solo nel 338 a.C., mentre in età moderna a Velletri si sono combattute due diverse battaglie (nel 1744 e nel 1849) nell'ambito rispettivamente della guerra di successione austriaca e dell'assedio di Roma in conseguenza della proclamazione della Repubblica Romana. Durante la seconda guerra mondiale la città ha subito ingenti danni a causa della sua strategica posizione in quanto punto della linea Hitler, estremo baluardo difensivo tedesco tra Velletri e Valmontone prima della presa di Roma nel giugno 1944.
La presa di Roma, nota anche come breccia di Porta Pia, fu l'episodio del Risorgimento che sanc l'annessione di Roma al Regno d'Italia. Avvenuta il 20 settembre 1870, decret la fine dello Stato Pontificio quale entit storico-politica e fu un momento di profonda rivoluzione nella gestione del potere temporale da parte dei papi. L'anno successivo la capitale d'Italia fu trasferita da Firenze a Roma (legge 3 febbraio 1871, n. 33). L'anniversario del 20 settembre stato festivit nazionale fino al 1930, quando fu abolito a seguito della firma dei Patti Lateranensi.
I Colli Albani (o Monti Albani) sono un gruppo di rilievi montuosi, appartenenti all'Antiappennino laziale, che si innalzano nella campagna romana a sud-est di Roma, costituiti dalla caldera e dai coni interni di un vulcano quiescente: si tratta del cosiddetto Vulcano Laziale, attorno al quale si sviluppa la zona dei Castelli Romani. Il vulcano è considerato attualmente quiescente. Originario del Quaternario, ha protratto le sue eruzioni fino a poche migliaia di anni fa e ne rimangono tracce ben visibili nei laghi Albano e di Nemi, formatisi da due dei suoi numerosi crateri; sfiorano i mille metri di quota con i coni di scorie di Monte Cavo (950 m) e Maschio delle Faete (956 m).
Con la denominazione di Castelli Romani si indica un insieme di paesi o cittadine dei Colli Albani posti a breve distanza da Roma, in parte del territorio del Latium Vetus. Come ha ricostruito lo storico Giuseppe Tomassetti (1848-1911), la denominazione risale al XIV secolo quando molti abitanti di Roma, per sfuggire alle difficoltà economiche e politiche derivanti dalla Cattività avignonese, si rifugiarono nei castelli delle famiglie feudali romane dei Savelli (Albano e Castel Savello, Ariccia, Castel Gandolfo, Rocca Priora), degli Annibaldi (Molara, Monte Compatri, Rocca di Papa), degli Orsini (Marino) e dei Colonna (Monte Porzio Catone, Nemi, Colonna, Genzano e Civita Lavinia).