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Vigo è un comune di 292.817 abitanti della Spagna nord-occidentale, situata nella provincia di Pontevedra, nella comunità autonoma della Galizia, di cui è il comune più popoloso. La città, tuttavia, con i suoi 198.537 abitanti è la seconda più popolata della Galizia dopo A Coruña ed è il comune della Spagna che ha una percentuale più alta di popolazione rurale. Porto commerciale e di pesca della Costa Atlantica spagnola, è situato sulla sponda meridionale della profonda ría omonima (ría - da non confondere con il termine río che significa fiume - è un termine galiziano-portoghese usato per indicare le rientranze simili a fiordi che si trovano sulle coste atlantiche della Galizia e del nord del Portogallo alla foce dei fiumi incuneandosi profondamente nel territorio). Dista 24 km da Pontevedra capoluogo della provincia, 38 km dal confine portoghese di Valença, 93 km da Santiago di Compostela, 110 km da Braga, 150 km da Porto, 155 km da A Coruña e 160 km da Lugo. È sede universitaria con Pontevedra e Ourense e, con Tui, sede vescovile. La conurbazione della città raggiunge i 380.672 abitanti. Vigo è celebre per la squadra di calcio locale, il Celta Vigo. L'asteroide 127870 Vigo è stato chiamato così in onore della città. La sua economia è basata sull'industria automobilistica francese (PSA Peugeot Citroën) che dà lavoro direttamente a oltre 8.000 persone, sui cantieri navali di cui è dotata, sulle industrie metalmeccaniche e alimentari con particolare riguardo alla lavorazione e conservazione del pesce, oltre che sull'attività portuale e sulla pesca.
La ceramica egizia è l'insieme di oggetti antichi in ceramica (in gran parte vasi) che sono stati trovati in Egitto. Splendidi oggetti risalenti al periodo della sua più antica civilizzazione e nei dipinti delle camere sepolcrali sono state scoperte rappresentazioni dell'arte ceramica, con vasi modellati al tornio, che risalgono almeno alla IV dinastia (da uno a duemila ottocento anni avanti Cristo). I vasi smaltati con lacca erano in uso già dalla XII dinastia (uno duemila anni a.C.) e prima, nei magazzini sotterranei della Piramide di Djoser (intorno al 2650 a. C.) si impiegarono parimenti piastrelle smaltate per rivestimento interno dei muri. Le figure chiamate "rispondenti" (Ushabti) e vari amuleti di maiolica (fango cotto e smaltato di colore azzurro/verde) abbondano nelle tombe del Nuovo Regno. Le forme di vasi funerari più usati, a giudicare dai ritrovamenti dovevano essere i vasi canopi (semiconici od ovoidali con coperchio, rifinito con testa di divinità) e la coppa a forma di fior di loto aperto, semplici decorazioni e qualche geroglifico inciso o dipinto. Tuttavia la ceramica egizia non raggiunse mai la perfezione ed eleganza di quella greca, senza dubbio poiché i vasi di lusso in Egitto erano dꞌoro e alabastro. Una delle più importanti collezioni di ceramica egizia è la collezione di tredici vasi egizi, antichi di seimila anni, conservati nel Museo della natura e dell'uomo di Santa Cruz de Tenerife (Isole Canarie, Spagna). Uno di questi vasi corrisponde al periodo Naqada ed considerato il reperto più antico di questa cultura in un museo spagnolo.