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La ceramica egizia è l'insieme di oggetti antichi in ceramica (in gran parte vasi) che sono stati trovati in Egitto. Splendidi oggetti risalenti al periodo della sua più antica civilizzazione e nei dipinti delle camere sepolcrali sono state scoperte rappresentazioni dell'arte ceramica, con vasi modellati al tornio, che risalgono almeno alla IV dinastia (da uno a duemila ottocento anni avanti Cristo). I vasi smaltati con lacca erano in uso già dalla XII dinastia (uno duemila anni a.C.) e prima, nei magazzini sotterranei della Piramide di Djoser (intorno al 2650 a. C.) si impiegarono parimenti piastrelle smaltate per rivestimento interno dei muri. Le figure chiamate "rispondenti" (Ushabti) e vari amuleti di maiolica (fango cotto e smaltato di colore azzurro/verde) abbondano nelle tombe del Nuovo Regno. Le forme di vasi funerari più usati, a giudicare dai ritrovamenti dovevano essere i vasi canopi (semiconici od ovoidali con coperchio, rifinito con testa di divinità) e la coppa a forma di fior di loto aperto, semplici decorazioni e qualche geroglifico inciso o dipinto. Tuttavia la ceramica egizia non raggiunse mai la perfezione ed eleganza di quella greca, senza dubbio poiché i vasi di lusso in Egitto erano dꞌoro e alabastro. Una delle più importanti collezioni di ceramica egizia è la collezione di tredici vasi egizi, antichi di seimila anni, conservati nel Museo della natura e dell'uomo di Santa Cruz de Tenerife (Isole Canarie, Spagna). Uno di questi vasi corrisponde al periodo Naqada ed considerato il reperto più antico di questa cultura in un museo spagnolo.
La ceramica a vernice nera o ceramica nera è una classe ceramica caratterizzata da un rivestimento di colore nero brillante, impiegata in particolare per la ceramica fine da mensa del mondo classico e diffusa tra IV e I secolo a.C. in tutto il bacino occidentale del Mediterraneo. Fu prodotta dapprima in Grecia a partire dal V secolo a.C. (ceramica attica a vernice nera) e poi in Italia dalla fine del IV secolo a.C. fino alla metà del I secolo a.C. Il rivestimento esterno di colore nero o bruno scuro, più o meno lucido, è presente su tutta la superficie del vaso ed era ottenuto tramite pennellatura o tramite immersione del vaso in una miscela argillosa particolarmente ricca di ossidi e idrossidi di ferro, che in fase di cottura in atmosfera riducente (assenza di ossigeno) assumeva la peculiare colorazione nera. Il raffreddamento del vaso doveva invece avvenire in ambiente ossidante, per far sì che il rivestimento rimanesse di colore nero e mantenesse un buon grado di impermeabilità. Oltre al cambio del colore, le variazioni chimiche nel materiale gli danno una consistenza e una durezza più simile alla pietra, il che ne aumenta la durata. Tecnica primitiva, la ceramica nera compare in Asia, Europa, America e Africa con esemplari datati da prima del 1000 a. C. La ceramica a vernice nera fu soppianta nel corso del I secolo a.C. dalla terra sigillata.