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Valencia, ufficialmente València in valenciano (in castigliano pronunciato [baˈlenθia]; in valenciano pronunciato [vaˈlɛnsia]; e anche tradizionalmente [vaˈlensia]), nota in italiano anche come Valenza, è una città della Spagna centro-orientale, la terza del paese per numero di abitanti dopo Madrid e Barcellona. Capoluogo dell'omonima provincia e della Comunità Valenciana o Valenzana (Comunitat Valenciana), Valencia sorge sul golfo che reca il suo nome, lungo la costa centro-orientale della Spagna e alla foce del fiume Turia. Viene chiamata comunemente dai valenzani Cap i Casal. La popolazione della città è di 794.288 abitanti (2019) mentre l'area metropolitana ha 1 774 201 abitanti in 1047 km², con una densità di 1261 ab/km². È situata presso la foce del fiume Turia.
Palma, conosciuta anche come Palma di Maiorca (in catalano Palma o Ciutat de Mallorca, in spagnolo Palma de Mallorca) è un comune spagnolo di 416 065 abitanti, principale città dell'isola di Maiorca e capoluogo della comunità autonoma delle isole Baleari. Rappresenta uno dei principali centri turistici delle Baleari, apprezzato per le spiagge, i divertimenti e la vita notturna, con vari alberghi e villaggi turistici.
Marrakech, o Marrakesh (in arabo: مراكش, Murrākuš; in berbero: ⵎⵕⵕⴰⴽⵛ, Meṛṛakec), è una città del Marocco situata al centro-sud del Paese, a circa 150 km dalla costa dell'Oceano Atlantico; è il capoluogo della regione medio-sud-ovest di Marrakech-Safi. Tra le maggiori città del Marocco, Marrakech è la più importante delle quattro città imperiali. La regione fu abitata sin dal neolitico da contadini berberi, ma la città attuale è stata fondata nel 1062 da Abu Bakr ibn Umar, capo e cugino degli Almoravidi, il re Yūsuf ibn Tāshfīn. Nel XII secolo, gli Almoravidi edificarono numerose madrase (scuole coraniche) e moschee a Marrakech che portano influenze andaluse. Le mura rosse della città, erette per volere di Ali ibn Yusuf nel 1122-1123 e vari edifici costruiti in questo periodo in pietra arenaria, hanno dato alla città il soprannome di "città rossa" o "città d'ocra". Marrakech crebbe rapidamente e si affermò come centro culturale, religioso e commerciale per il Maghreb e l'Africa sub-sahariana; Jamaa el Fna è tuttora la piazza più frequentata dell'Africa. Dopo un periodo di declino, in cui la città fu superata da Fès, nei primi anni del XVI secolo Marrakech divenne nuovamente la capitale del regno. La città riacquistò la sua preminenza grazie ai ricchi sultani saadiani Abd Allah al-Ghalib e Ahmad al-Mansur, che abbellirono la città con palazzi sontuosi, come il Palazzo El Badi (1578) e restaurato molti monumenti in rovina. Nel 1912 fu istituito il protettorato francese del Marocco e Thami El Glaoui divenne Pascià di Marrakech, mantenendo questa posizione per quasi tutta la durata del protettorato fino a quando il suo ruolo è stato abolito dopo l'indipendenza del Marocco e il ristabilimento della monarchia, avvenuta nel 1956. Come molte città del Marocco, Marrakech comprende una vecchia cittadina fortificata brulicante di venditori con le loro bancarelle (medina), circondata da quartieri più moderni, il più importante dei quali è Gueliz. Oggi è una delle città più trafficate dell'Africa e rappresenta un importante centro economico e turistico. Marrakech vanta il più grande mercato tradizionale berbero (souk) in Marocco, con circa 18 souk che vendono merci che vanno dai tradizionali tappeti di fattura berbera alla più moderna elettronica di consumo. L'artigianato impiega una percentuale significativa della popolazione, che principalmente vende i suoi prodotti ai turisti. Marrakesh è servita dall'Aeroporto Internazionale Menara e da una stazione ferroviaria che collega la città con Casablanca e il nord del Marocco.
L'immigrazione è il trasferimento permanente o temporaneo di singoli individui o di gruppi di persone in un paese o luogo diverso da quello di origine. Il fenomeno corrispondente opposto è l’emigrazione.
Le Barriere di separazione di Ceuta e Melilla (in spagnolo Valla de Ceuta y Melilla, in arabo سياج مليلية الحدودي) sono due distinte barriere fisiche di separazione tra il Marocco e le città autonome spagnole di Ceuta e Melilla (le due città distano fra loro in linea d'aria 225 km). Il loro proposito è quello di ostacolare o impedire l'immigrazione illegale e il contrabbando. Progettata e costruita dalla Spagna alla fine degli anni '90, la divisione è costituita da barriere coronate da filo spinato. Per il progetto, 30 milioni di euro sono stati stanziati dalla Comunità Europea. Sono state erette due barriere parallele di 3 metri di altezza, con posti di vigilanza alternati e camminamenti per il passaggio di veicoli adibiti alla sicurezza. Cavi posti sul terreno connettono una rete di sensori elettronici acustici e visivi. La barriera è dotata di un'illuminazione ad alta intensità, di un sistema di videocamere di vigilanza a circuito chiuso e strumenti per la visione notturna. Una successiva opera di innalzamento della barriera l'ha portata a 6 metri di altezza, con il consenso dell'agenzia europea Frontex. Nel settembre 2005, si registrò un tentativo massiccio di migrazione verso l'Europa, che causò la morte di molti immigranti sotto i colpi di arma da fuoco della polizia marocchina. Da allora, si sono ripetuti tentativi più o meno riusciti di scavalcamento in gruppo con ripetuti episodi anche mortali di violenza da parte degli immigranti e contro di essi. Il Marocco si è opposto alla costruzione della barriera, visto che considera Ceuta parte del proprio territorio occupato, motivo per il quale, dal 1975 ha richiesto la sua annessione. Coloro i quali si dichiarano contrari alla barriera sostengono che la sua esistenza abbia provocato la morte di almeno 4.000 persone, annegate nel tentativo di attraversare lo Stretto di Gibilterra ed entrare illegalmente in Spagna. La barriera è lunga 8 km a Ceuta e 12 km a Melilla.