Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Sir Thomas Beecham, II baronetto, CH (St Helens, 29 aprile 1879 – Londra, 8 marzo 1961), è stato un direttore d'orchestra britannico. Figura di primo piano nel panorama musicale internazionale della prima metà del Novecento, è annoverato tra i maggiori direttori d'orchestra del secolo scorso. Nato in una ricca famiglia di industriali, approfittò dell'ingente patrimonio di famiglia per finanziare la sua carriera. Organizzò stagioni operistiche e concertistiche nei più importanti teatri londinesi, ingaggiando artisti di fama internazionale e proponendo al pubblico un repertorio sostanzialmente nuovo. Diffuse in Inghilterra vari lavori di Richard Strauss e Delius e pagine allora poco conosciute di autori come Händel, Haydn, Mozart e Berlioz. A lui si deve la nascita di alcune delle più importanti orchestre britanniche, quali la London Philharmonic Orchestra e la Royal Philharmonic Orchestra. Diresse per un decennio anche la London Symphony Orchestra. Operò per un periodo negli Stati Uniti, dove fu direttore musicale dell'Orchestra Sinfonica di Seattle. In Europa intrattenne un proficuo sodalizio anche con l'Orchestre National de France. Il gusto eclettico, le ingenti risorse finanziarie, la personalità carismatica e il carattere ruvido ne fecero uno dei più popolari personaggi della scena musicale del tempo, ponendolo spesso anche in contrasto con i colleghi. A differenza di altri la sua fama è sopravvissuta fino ai giorni nostri anche grazie al suo notevole impegno in campo discografico: pioniere di diverse tecniche di registrazione, ha lasciato diverse incisioni che sono tuttora considerate pietre miliari del repertorio.
Per suicidio (dal latino sui caedere, uccidere sé stessi) si intende l'atto col quale una persona si procura deliberatamente la morte.Il suicidio è il gesto autolesionistico più estremo, tipico in condizioni di grave disagio o malessere psichico, in particolare in persone affette da grave depressione e/o disturbi mentali di tipo psicotico. Esso può essere determinato anche da cause o motivazioni strettamente personali, ovvero eventi quali particolari situazioni esistenziali sfavorevoli, gravi condizioni economiche e sociali, abusi fisici e psichici, delusioni amorose, condizioni di salute o di non accettazione del proprio corpo, mobbing familiare, derisioni, bullismo e cyberbullismo. Dal punto di vista medico-psicologico, numerosi dati di letteratura indicano che è sicuramente possibile prevenire il suicidio nella popolazione generale, riducendo drasticamente il numero di morti, attraverso opportune campagne di informazione e mediante programmi e centri di aiuto e assistenza. Sociologicamente il suicidio è stato analizzato in modo approfondito da Émile Durkheim, che ha individuato quattro tipi di suicidio collegati ai gradi d'integrazione e regolamentazione sociale: egoistico, altruistico, fatalista e anomico.Nella genesi del suicidio gioca un ruolo importante la componente emulativa: è noto già dall'Ottocento il cosiddetto effetto Werther, l'incremento di suicidi seguito alla pubblicazione del romanzo I dolori del giovane Werther di Goethe. Per questa ragione l'Organizzazione mondiale della sanità ha diramato delle linee guida per dirigere il comportamento degli operatori dell'informazione e dei mezzi di comunicazione di massa, ai quali è affidata la richiesta di un comportamento responsabile. L'opposto dell'effetto Werther è l'effetto Papageno in cui la componente emulativa salva le persone dal suicidio poiché la notizia di una persona che rinuncia ad uccidersi provoca una emulazione positiva che porta a scegliere la vita invece che il suicidio.
La musica dell'Italia è stata tradizionalmente uno degli indicatori culturali dell'identità nazionale ed etnica italiana e occupa una posizione importante nella società e nella politica. L'innovazione musicale italiana, nella scala musicale, nell'armonia, nella notazione e nel teatro musicale, ha permesso lo sviluppo dell'opera, nel tardo XVI secolo, e gran parte della musica classica europea moderna, come la sinfonia, il concerto e la sonata, spaziando tra un ampio spettro di opere e musica strumentale classica e di musica popolare tratta sia da fonti locali che importate. La musica popolare italiana è una parte importante del patrimonio musicale del paese e comprende una vasta gamma di stili regionali, strumenti e danze. La musica classica strumentale e vocale è una parte iconica dell'identità italiana, che spazia dalla musica colta sperimentale e dalle fusioni internazionali alla musica sinfonica e all'opera. L'opera è parte integrante della cultura musicale italiana ed è diventata un importante segmento della musica popolare. Anche la canzone napoletana e la tradizione dei cantautori sono popolari stili nazionali che costituiscono una parte importante dell'industria musicale italiana, accanto a generi importati come il jazz, il rock e l'hip hop degli Stati Uniti.
Luigi Maria Cherubini (Firenze, 14 settembre 1760 – Parigi, 15 marzo 1842) è stato un compositore italiano, esponente del Classicismo.
Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901) è stato un compositore e senatore italiano. Giuseppe Verdi è universalmente riconosciuto fra i più importanti compositori di opere liriche. Subentrò ai protagonisti italiani del teatro musicale del primo Ottocento: Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti; come Richard Wagner, interpretò in modo originale, seppur differente, gli elementi romantici presenti nelle sue opere. Verdi simpatizzò con il movimento risorgimentale che perseguiva l'Unità d'Italia e partecipò attivamente per breve tempo anche alla vita politica; nel corso della sua lunga esistenza stabilì una posizione unica tra i suoi connazionali, divenendo un simbolo artistico profondo dell'unità del Paese. Fu perciò che, un mese dopo la sua morte, una solenne e sterminata processione attraversò Milano, accompagnando le sue spoglie con le note del Va', pensiero, il coro degli schiavi ebrei del Nabucco. Il Va' pensiero, da lui scritto circa 60 anni prima, esprimendo di fatto i sentimenti degli italiani verso il loro eroe scomparso, dimostrò fino a che punto la musica di Verdi fosse stata assimilata nella coscienza nazionale. Le sue opere rimangono ancora tra le più conosciute ed eseguite nei teatri di tutto il mondo, in particolare la cosiddetta "triade verdiana": Rigoletto (1851), Il trovatore (1853) e La traviata (1853).