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Terminator 3 - Le macchine ribelli (Terminator 3: Rise of the Machines) è un film del 2003 diretto da Jonathan Mostow. È il terzo capitolo della saga di Terminator dopo l'omonimo film del 1984 e Terminator 2 - Il giorno del giudizio (1991). Il film vede Arnold Schwarzenegger interpretare nuovamente il Terminator, inviato indietro nel tempo dalla Resistenza per proteggere John Connor (Nick Stahl) e Katherine Brewster (Claire Danes) dalla T-X (Kristanna Loken), una Terminatrix avanzata inviata da Skynet per ucciderli. James Cameron, creatore del franchise e regista e co-sceneggiatore dei primi due episodi, non fu coinvolto nella realizzazione del film. Proiettato in anteprima a Westwood il 30 giugno 2003 e distribuito in America del Nord dalla Warner Bros. il 2 luglio, il film fu generalmente ben accolto dalla critica e fu un successo finanziario, incassando 433,4 milioni di dollari. Fu seguito nel 2009 da un quarto film, Terminator Salvation.
Gli Space Marines sono uno degli eserciti principali proposti nel gioco da tavolo Warhammer 40.000 (WH40K) creato dalla Games Workshop (del genere wargame tridimensionale), che fa largo uso di miniature o nei diversi videogiochi da esso derivati. Questi sono presentati come i soldati più forti dell'Imperium degli uomini e sono soldati "super umani" geneticamente modificati alcuni dei quali possiedono abilità psichiche e poteri mistici. Gli space marine furono creati dall'Imperatore per conquistare la galassia e difendere il genere umano da alieni e da forze oscure. Gli Space Marine compaiono anche in altri giochi come Epic e Inquisitor; l'ultima versione per loro è uscita nel settembre del 2013.
Una distopìa, o anche anti-utopia, contro-utopia, utopia negativa o cacotopia, è una descrizione o rappresentazione di una realtà immaginaria del futuro, ma prevedibile sulla base di tendenze del presente percepite come altamente negative, in cui viene presagita un'esperienza di vita indesiderabile o spaventosa. Ponendosi in contrapposizione ad un'utopia, una distopia viene tipicamente prefigurata come l'appartenenza ad un'ipotetica società o ad un ipotetico mondo caratterizzati da alcune espressioni sociali o politiche opprimenti, spesso in concomitanza o in conseguenza di condizioni ambientali o tecnologiche pericolose, che sono state portate al loro limite estremo.