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La lingua cimbra (Zimbar) è un idioma germanico di origine bavarese meridionale diffuso storicamente in alcune zone del Veneto e, più tardi, anche del Trentino.
Gaio Mario (in latino: Gaius Marius, pronuncia classica o restituta: [ˈɡaː.ɪ.ʊs ˈmarɪ.ʊs]; nelle epigrafi: C·MARIVS·C·F·C·N; in greco antico: Γαίος Μάριος, Gaios Marios; Cereatae, 157 a.C. – Roma, 13 gennaio 86 a.C.) è stato un militare e politico romano, per sette volte console della Repubblica romana. Lo storico Plutarco gli dedicò una delle sue Vite parallele, raffrontandolo al re d'Epiro Pirro.
I cimbri costituiscono la minoranza etnica e linguistica attualmente stanziata in pochi centri sparsi nell'area montuosa compresa tra le province di Trento (Luserna), Vicenza (altopiano dei Sette Comuni, in particolare Roana), e Verona (Tredici Comuni, in particolare Giazza). Una minuscola isola cimbra, di origine più recente, si trova inoltre sull'altopiano del Cansiglio (province di Belluno e Treviso). Benché il loro idioma distintivo, la lingua cimbra, sia ormai in forte regressione e parlato solo da una sparuta minoranza, i cimbri possono comunque essere considerati un gruppo etnico a sé stante con usanze e tradizioni derivate dalla loro ascendenza germanica.
La battaglia dei Campi Raudii, conosciuta anche come battaglia di Vercelli, fu combattuta nel 101 a.C. fra un esercito della Repubblica romana, comandato dal console Gaio Mario, e un corpo di spedizione formato da tribù germaniche di Cimbri, vicino all'insediamento di Vercellae, nel territorio di quella che a quel tempo era la Gallia Cisalpina o a Cimbriolo, nel mantovano. I Cimbri furono letteralmente distrutti, con più di 140.000 morti e 60.000 prigionieri, compresi moltissimi fra donne e bambini. Una gran parte del merito di questa vittoria fu attribuito a Lucio Cornelio Silla, legato del proconsole Quinto Lutazio Catulo, che comandava la cavalleria romana e degli alleati italici.