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Circuito di Montenero

Il circuito del Montenero, a Livorno, è stato scenario di diverse competizioni automobilistiche nell'epoca dei Grand Prix (anni venti e trenta), progenitori della Formula 1. In una occasione, nel 1937, sotto l'influenza del gerarca fascista Costanzo Ciano, la Coppa Montenero è stata valida anche come Gran Premio d'Italia e vi parteciparono i più importanti piloti del periodo. Dal 1927 al 1939 la competizione che si correva fu conosciuta come Coppa Ciano. Tazio Nuvolari ottenne ben cinque successi, tanto che una curva del circuito fu intitolata alla sua memoria. Il circuito, ricavato dalla normale viabilità stradale, si sviluppava intorno al colle di Monte Nero con partenza ed arrivo sul lungomare di Livorno; la lunghezza totale, nella sua massima estensione, era di circa 20 km, distanza comune per i circuiti prima della seconda guerra mondiale. In questa configurazione il tracciato prendeva il via dalla Rotonda d'Ardenza, attraversava un tratto urbano della città per poi portarsi verso il colle di Montenero, salendo fino al Castellaccio (circa 300 metri sul livello del mare); da qui il percorso proseguiva verso la costa del Romito, a strapiombo sul mare, lambendo il castello Sonnino, la torre di Calafuria e il castello del Boccale (tratto reso celebre dall'epilogo del film Il sorpasso) e successivamente, mediante il lungo rettifilo a sud di Antignano e quello dell'omonimo viale sul lungomare in zona balneare, per portarsi nuovamente verso l'arrivo, predisposto alla Rotonda di Ardenza, coprendo una lunghezza totale di circa 20 km.

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