Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
In Italia la produzione di energia elettrica avviene a partire dall'utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili (i combustibili fossili quali gas naturale, carbone e petrolio in gran parte importati dall'estero) e in misura sempre pi rilevante con fonti rinnovabili (come lo sfruttamento dell'energia geotermica, dell'energia idroelettrica, dell'energia eolica, delle biomasse e dell'energia solare); il restante fabbisogno elettrico (il 12,8% dei consumi totali nel 2017) viene soddisfatto con l'acquisto di energia elettrica dall'estero, trasportata nel paese attraverso l'utilizzo di elettrodotti e diffusa tramite la rete di trasmissione e la rete di distribuzione elettrica. Il fabbisogno di energia elettrica comunque solo una parte dell'intero fabbisogno energetico nazionale dovendo considerare anche i consumi legati ad esempio all'autotrazione, al trasporto marittimo ed aereo, al riscaldamento degli ambienti e a parte della produzione industriale, in larga parte coperti dall'uso diretto dei combustibili fossili, anch'essi in massima parte di provenienza estera.
In ingegneria elettrica la produzione di energia elettrica rappresenta la prima fase del processo che conduce dalla produzione stessa fino all'utilizzo finale di energia elettrica, passando per le fasi di trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Tipicamente la produzione avviene per conversione di energia sempre a partire da una fonte primaria di energia attraverso le centrali elettriche e regolata dal dispacciamento (produzione centralizzata) oppure attraverso sistemi di auto produzione attestati sulla rete elettrica di distribuzione (produzione distribuita).
Il termine industria culturale è un paradigma socio-culturale introdotto e usato per la prima volta da Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, due filosofi appartenenti alla Scuola di Francoforte. Il concetto apparve in Dialettica dell'Illuminismo (1947) per indicare il processo di riduzione della cultura a merce di consumo.
In economia, in particolare nel settore secondario, con industria alimentare (o agroalimentare) si intende l'attività della produzione industriale applicata al settore degli alimenti ovvero il sottosettore secondario volto alla trasformazione dei prodotti agricoli e di allevamento in prodotti destinati al consumatore finale nel mercato (es negozi e grande distribuzione organizzata).
Le fonti energetiche (o fonti di energia), sono le sorgenti di energia a disposizione dell'uomo e in quanto tali possono essere utilizzate per eseguire un lavoro e/o produrre calore.
Il consumo d'energia mondiale è una misura dell'utilizzo dell'energia, come ad esempio quella prodotta dal carburante o dall'elettricità, ed allo stesso tempo una misura della sua produzione globale attraverso le varie fonti energetiche possibili nell'ottica della domanda e dell'offerta dell'energia stessa. Essenzialmente la voce consumo di energia cerca di quantificare i processi dinamici che danno luogo ad un aumento dell'entropia, una grandezza che viene interpretata come una misura del caos in un sistema fisico o più in generale nell'universo.
Il termine elettricista, o più propriamente installatore elettrico, designa un tecnico abilitato a svolgere operazioni di installazione e manutenzione di impianti elettrici, col compito di contribuire a progettare lo schema dell'impianto, reperire i materiali e provvedere a tutti gli interventi di fissaggio, assemblaggio, collegamento, prova funzionale e collaudo.
Carne è il termine usato comunemente per intendere le parti commestibili degli animali omeotermi, e può comprendere perciò anche gli organi interni, o frattaglie. Nel linguaggio comune e in molte normative il termine esclude i prodotti ittici e della pesca. Comunemente per "pesce" si intende la carne dei pesci.
L'industria dell'Unione Sovietica era generalmente divisa in due categorie: quella pesante (gruppo A), che includeva tutti i beni utilizzati per la produzione di altri beni, e quella per i beni di consumo (gruppo B), come cibo, vestiti e scarpe, prodotti per la casa, elettrodomestici e carburanti utilizzati dai singoli consumatori. Sin dai primi giorni del governo di Iosif Stalin, il gruppo A ricevette una maggiore priorità nella pianificazione e allocazione economica per industrializzare il Paese.