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La classificazione decimale Dewey (anche DDC, acronimo di Dewey Decimal Classification) uno schema di classificazione bibliografica per argomenti organizzati gerarchicamente, ideato dal bibliotecario statunitense Melvil Dewey (1851-1931). Dalla prima redazione, apparsa nel 1876, stato modificato e accresciuto, con ventitr revisioni principali, l'ultima delle quali pubblicata nel 2011. diffuso nelle biblioteche di tutto il mondo. La caratteristica principale del sistema di suddividere il sapere in dieci grandi classi (numerate da 0 a 9), con la possibilit di aggiungere nuove classi o di espandere quelle esistenti in maniera praticamente illimitata.
La classificazione decimale universale, in acronimo CDU (nota anche con la denominazione inglese Universal Decimal Classification, UDC e con la denominazione tedesca Universelle Dezimalklassifikation, UDK) è uno schema di classificazione sviluppato dai bibliografi belgi Paul Otlet ed Henri La Fontaine alla fine del secolo XIX e pubblicato nel 1905. È un'espansione e potenziamento della classificazione decimale Dewey. Essa si serve di segni ausiliari per indicare gli aspetti particolari di un soggetto nonché le relazioni fra soggetti. In tal modo contiene un elemento significativo faccettato o analitico-sintetico che la rende adatta soprattutto nelle biblioteche specialistiche. Nel corso degli anni la CDU è stata ulteriormente elaborata per adattarla alla crescita delle pubblicazioni nei vari settori dello scibile ed è tuttora sottoposta a revisioni continue per tener conto di tutti i nuovi sviluppi.
Una classificazione bibliotecaria è un sistema di classificazione volto a dare un ordine a degli insiemi di oggetti o idee scomponendoli ed assemblandoli, secondo il grado di somiglianza esistente di tra loro, in classi e sottoclassi sempre più dettagliate, fin quando il processo di suddivisione porti a concetti singoli. È quindi un processo di organizzazione consistente nell'applicare tali concetti ai documenti di una biblioteca, suddividendoli in aree disciplinari ed inserendovi tutti quelli che appartengono allo stesso argomento. Ogni schema di classificazione bibliotecaria si compone di tre parti: tavole principali: si tratta dell'impianto dello schema, costituito da varie classi disciplinari e dalle loro divisioni e sottodivisioni; tavole ausiliarie: raccolgono una serie di concetti aggiuntivi (ad esempio, la forma della presentazione e la definizione geografica o cronologica), che si possono aggiungere, nelle modalità previste dallo schema, ai concetti principali; indice alfabetico (anche detto indice relativo): indica gli argomenti che per la natura della classificazione sono dispersi tra varie classi (ad esempio donna è presente in storia, religione, arte, diritto, …).
Uno schema di classificazione è la struttura di un sistema di classificazione, così com'è espressa dalle categorie concettuali, dalle articolazioni e relazioni gerarchiche sue proprie e dall'insieme dei simboli designati a rappresentarle.
Dewey Readmore Books (novembre 1987 circa - 29 novembre 2006) è stato il gatto della Biblioteca pubblica di Spencer (Iowa), diventato famoso in tutto il mondo. La storia di questo gatto ha ispirato il libro Io e Dewey: la storia del gatto di biblioteca che ha commosso il mondo, scritto dalla bibliotecaria di Spencer Vicki Myron e pubblicato nel 2008. Il nome del gatto, Dewey, deriva dalla Classificazione decimale Dewey, standard di classificazione bibliografica largamente utilizzato.
La classificazione più autorevole degli argomenti della ricerca matematica è costituita dallo schema di classificazione chiamato Mathematics Subject Classification. La versione chiamata MSC2000, entrata in vigore nel 2000, nel 2010 è stata aggiornata nella versione chiamata MSC2010 che sarà utilizzata fino al 2019. Nel 2016 si è iniziata la messa a punto del successivo aggiornamento, chiamato MSC2020, che dovrebbe essere in vigore dal 2020 al 2029; questo lavoro ha previsto anche una calling for comments and suggestions (http://www.iciam.org/sites/default/files/news/msc2020-announcement.2016.06.13-to_GA.pdf).
La Biblioteca Malatestiana di Cesena fu fondata a metà del XV secolo grazie agli sforzi congiunti del signore della città, Domenico Malatesta, e dei frati francescani del locale convento che ospitarono nei propri edifici la raccolta di libri: questa biblioteca monastica si differenziò dalle altre per essere stata impostata come istituzione civica, affidata cioè alle cure degli organismi comunali. Prima del suo genere, crebbe per fama e importanza nel corso dell'età moderna e raccolse diverse opere manoscritte, incatenate a una serie di plutei collocati nell'Aula del Nuti. Il suo patrimonio sopravvisse all'occupazione francese e alla trasformazione della biblioteca in caserma/stalla (1797-98) grazie agli sforzi della cittadinanza che riebbe indietro il complesso conventuale qualche anno dopo: nel 1807 la Malatestiana fu ristabilita nel suo stato originale, da allora lasciato invariato. Infatti si era sviluppata una biblioteca comunale (detta Malatestiana nuova) che, nel corso del XIX secolo, fu via via ampliata negli spazi e nella raccolta, diventando un'istituzione aperta a tutti. Sopravvissuta indenne alla seconda guerra mondiale e oggetto di restauri e valorizzazioni, nel 2005 l'UNESCO riconobbe la grande importanza culturale e storica della Malatestiana antica, inserendola nel Registro della Memoria del mondo. Tra vecchia e nuova biblioteca, la Malatesiana conserva quasi 380 000 volumi, comprese migliaia di opere manoscritte di grande valore, oltre a migliaia di quotidiani, riviste, fotografie, lettere. Inoltre vi ha sede la Società di Studi Romagnoli, istituzione fondata nel 1949.
La Biblioteca Ugo Guanda è una biblioteca del Comune di Parma. La biblioteca comunale Ugo Guanda viene inaugurata il 15 dicembre 1973 nel sottopassaggio di Piazza Garibaldi che aveva ospitato l'Albergo diurno Cobianchi dal 1929 al 1966. È intitolata alla memoria dell'editore Ugo Guandalini, fondatore della casa editrice Guanda che operò a Parma fino al 1965. Nei primi anni ottanta gli eredi Guandalini donano alla biblioteca qualche centinaio di volumi che formano il primo nucleo del fondo Ugo Guanda, costituito dalla raccolta delle edizioni U. Guanda. Nel 1984 la biblioteca è trasferita nei locali del complesso di San Paolo. Fin dall'inaugurazione, la biblioteca adotta il sistema a scaffale aperto applicando la Classificazione decimale Dewey, connotandosi dunque come la prima vera public library della città.