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La provincia di Grosseto una provincia italiana della Toscana. La provincia occupa interamente l'estremit meridionale della Toscana e, per estensione territoriale con i suoi 4 503,12 km , risulta essere la pi vasta della regione; con 221 245 abitanti, una delle province italiane con la pi bassa densit abitativa. Per quanto riguarda la sua regione di appartenenza, la Toscana, la provincia di Grosseto la nona e penultima provincia toscana per il numero di abitanti, e la prima provincia toscana per superficie. Confina a nord-ovest con la provincia di Livorno, lungo la fascia costiera, e con la provincia di Pisa, nell'area delle Colline Metallifere sud-occidentali; a nord e ad est il territorio diviso dalla provincia di Siena prima dalle Colline Metallifere sud-orientali, poi da un tratto del fiume Ombrone e dalla parte terminale del suo affluente, il fiume Orcia, ed infine dal cono vulcanico del Monte Amiata; a sud-est il confine con la provincia di Viterbo (Lazio) segnato lungo la fascia costiera dall'ultimo tratto del torrente Chiarone, mentre nelle zone interne il limite tra le due province risulta meno definibile. Bagnata ad ovest dal mar Tirreno, include anche le isole meridionali dell'Arcipelago Toscano: l'Isola del Giglio, quella di Giannutri e isolotti minori non abitati, tra cui le Formiche di Grosseto e la Formica di Burano. La Provincia di Grosseto amministra, attualmente, un totale di 28 comuni, compreso il capoluogo Grosseto. Il consiglio e il Presidente hanno sede all'interno di Palazzo Aldobrandeschi, noto anche come Palazzo della Provincia.
La Maremma Grossetana è la pianura costiera che interessa la provincia di Grosseto e si estende dal Golfo di Follonica a nord fino alla foce del torrente Chiarone a sud, che segna il confine con la regione Lazio.Tale regione geografica è una delle zone che costituiscono la Maremma. La regione è bagnata a ovest dal Mar Tirreno, dove sono visibili le isole meridionali dell'Arcipelago Toscano (Elba, Montecristo, Formiche di Grosseto, Giglio e Giannutri) e, nelle giornate più terse, la sagoma di Capo Corso, l'estremità montuosa settentrionale della Corsica.
Dante Alighieri, o Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri e anche noto con il solo nome Dante, della famiglia Alighieri (Firenze, tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265 Ravenna, notte tra il 13 e il 14 settembre 1321), stato un poeta, scrittore e politico italiano. Il nome "Dante", secondo la testimonianza di Jacopo Alighieri, un ipocoristico di Durante; nei documenti era seguito dal patronimico Alagherii o dal gentilizio de Alagheriis, mentre la variante Alighieri si afferm solo con l'avvento di Boccaccio. considerato il padre della lingua italiana; la sua fama dovuta eminentemente alla paternit della Comed a, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la pi grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Espressione della cultura medievale, filtrata attraverso la lirica del Dolce stil novo, la Commedia anche veicolo allegorico della salvezza umana, che si concreta nel toccare i drammi dei dannati, le pene purgatoriali e le glorie celesti, permettendo a Dante di offrire al lettore uno spaccato di morale ed etica. Importante linguista, teorico politico e filosofo, Dante spazi all'interno dello scibile umano, segnando profondamente la letteratura italiana dei secoli successivi e la stessa cultura occidentale, tanto da essere soprannominato il "Sommo Poeta" o, per antonomasia, il "Poeta". Dante, le cui spoglie si trovano presso la tomba a Ravenna costruita nel 1780 da Camillo Morigia, diventato uno dei simboli dell'Italia nel mondo, grazie al nome del principale ente della diffusione della lingua italiana, la Societ Dante Alighieri, mentre gli studi critici e filologici sono mantenuti vivi dalla Societ dantesca. A partire dal XX secolo e nei primi anni del XXI, Dante entrato a far parte della cultura di massa, mentre la sua opera e la sua figura hanno ispirato il mondo dei fumetti, dei manga, dei videogiochi e della letteratura.
Il Crocifisso di San Francesco a Grosseto è un dipinto su tavola conservato nell'interno della chiesa di San Francesco a Grosseto, attribuito a Duccio di Buoninsegna, oppure al Maestro di Badia a Isola, oppure ancora a Guido di Graziano. L'opera, collocata in posizione centrale nell'area presbiterale, proprio al di sopra dell'altare maggiore, è rimasta priva delle appendici rettangolari alle quattro estremità distali della croce.
Il Consorzio Agrario di Siena è una cooperativa formata dagli agricoltori delle province di Siena e Arezzo, fondata nel 1901 con le funzioni di sostegno all'agricoltura e di valorizzazione delle produzioni agricole del territorio, attraverso la vendita di prodotti agro-alimentari nella propria rete di negozi dislocati sulle due provincie. È la prima impresa del settore agroalimentare della Toscana. La sede legale, operativa ed amministrativa è nel centro di Siena, in via Pianigiani 9, acquistata nel 1937. Dal 2015 il presidente è Fausto Ligas.
La Biblioteca comunale Chelliana è la principale biblioteca pubblica della città di Grosseto. La biblioteca conta un patrimonio librario di circa 100 000 volumi ed è l'istituto bibliotecario di riferimento della provincia di Grosseto, centro operativo della Rete grossetana delle biblioteche, degli archivi e dei centri di documentazione (GROBAC). Fondata il 1º marzo 1860 dal canonico Giovanni Chelli, al quale è intitolata, è nota per essere stata al centro dell'impegno culturale dello scrittore Luciano Bianciardi nell'immediato dopoguerra.È ospitata al piano terra di palazzo Mensini, nel centro storico di Grosseto in via Mazzini, in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione dell'edificio per consentire l'utilizzo dei piani superiori. Dal 2009 è aperto un punto biblioteca presso l'ospedale Misericordia di Grosseto.
La denominazione Colline toscane (o Preappennino toscano) è usata in geografia e in discipline affini (per esempio nella meteorologia) per descrivere quell'area di Toscana compresa tra la costa (detta anche Costa degli Etruschi), ad ovest, la valle dell'Arno, a nord e ad est (a cui si suole aggiungere il Montalbano e impropriamente i Monti della Calvana, che si trovano a nord dell'Arno e fanno già parte dell'Appennino). Anche in geologia questa definizione è molto usata per descrivere le terre aventi caratteristiche e origine assai comune (essendo fino ad alcuni milioni di anni fa ricoperte del mare ed abitate da creature acquatiche studiate proprio in queste colline per la prima volta, come il delfino denominato Etruridelphis giulii, scoperto a Lorenzana nell'Ottocento da Roberto Lawley). La regione contiene anche zone con rilievi importanti come il Monte Amiata e il Monte Cetona. Interessa le province di Pisa, Livorno, Grosseto, Siena, Firenze e Arezzo e può essere anche delimitata usando, ad ovest, la Via Aurelia e, a est, la Via Cassia. Si suole dividerla in aree maggiormente omogenee, tra le quali troviamo: Colline del Chianti Colline Pisane (con i colli della Valdera) Balze di Volterra I colli della Valdelsa Colline Livornesi Crete Senesi (con il Deserto di Accona) Colline dell'Albegna e del Fiora I colli della Valle dell'Ombrone Colline Metallifere (tra le quali troviamo le Colline Metallifere grossetane) le colline dell'Area del Tufo i colli della Val d'Orcia (con il Monte Amiata e il Monte Cetona) i colli della Val di ChianaAnche se in realtà si trovano a nord dell'Arno e fanno parte dell'estrema propaggine dell'Appennino vengono inserite tra le colline toscane anche quelle del Montalbano poiché vi si produce il Chianti Montalbano e l'olio Toscano. Tra le città e località più famose che si trovano in detta area si possono annoverare: Arcidosso Arezzo Asciano Castiglione della Pescaia Castiglione del Lago Certaldo Chiusi Civitella in Val di Chiana Colle Val d'Elsa Grosseto Lari Massa Marittima Montalcino Montepulciano Palaia Peccioli Pienza Pitigliano Poggibonsi Pomarance Roccastrada Rosignano Marittimo San Casciano in Val di Pesa San Gimignano San Miniato Siena Volterra
L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 fa parte di una serie di straripamenti del fiume Arno che hanno mutato, nel corso dei secoli, il volto della città di Firenze. Avvenuta nelle prime ore di venerdì 4 novembre 1966 fu uno dei più gravi eventi alluvionali accaduti in Italia, a seguito di un'eccezionale ondata di maltempo che causò forti danni non solo a Firenze, ma anche a Pisa, in gran parte della Toscana e, più in generale, in tutto il Paese. Diversamente dall'immagine che in generale si ha dell'evento, l'alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze, ma l'intero bacino idrografico dell'Arno, sia a monte sia a valle della città. Sommersi dalle acque furono anche diversi quartieri periferici della città come Rovezzano, Brozzi, Peretola, Quaracchi, svariati centri del Casentino e del Valdarno in Provincia di Arezzo, del Mugello (dove straripò anche il fiume Sieve), alcuni comuni periferici come Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa (dove strariparono i fiumi Bisenzio ed Ombrone Pistoiese e praticamente tutti i torrenti e fossi minori) e varie cittadine a valle di Firenze, come Empoli e Pontedera. Dopo il disastro, le campagne rimasero allagate per giorni, e molti comuni minori risultarono isolati e danneggiati gravemente. Nelle stesse ore, sempre in Toscana, una devastante alluvione causò lo straripamento del fiume Ombrone, colpendo gran parte della piana della Maremma e sommergendo completamente la città di Grosseto. Nel frattempo, altre zone d'Italia vennero devastate dall'ondata di maltempo: molti fiumi del Veneto, come il Piave, il Brenta e il Livenza, strariparono, e ampie zone del Polesine furono allagate portando anche all'alluvione di Venezia; in Friuli lo straripamento del Tagliamento coinvolse ampie zone e comuni del suo basso corso, come Latisana; in Trentino la città di Trento fu investita pesantemente dallo straripamento dell'Adige.