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Untore era un termine utilizzato nel Cinquecento e nel Seicento per indicare chi diffondesse volontariamente il morbo della peste spalmando in luoghi pubblici appositi unguenti venefici. Le credenze sugli untori ebbero particolare diffusione durante la grande peste del 1630, immortalata da Manzoni nel romanzo I promessi sposi e divenuta nota, per questo, come peste manzoniana. Il termine untore ricorre in particolare nelle vicende relative al processo intentato dal Governo di Milano nel 1630 contro gli sventurati Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora, processo che il Manzoni ripercorse nel saggio storico Storia della colonna infame del 1840.
Il supplizio della ruota era una forma di tortura e di pena capitale usata in Europa nel Medioevo e nei secoli seguenti.
La Storia della Colonna Infame è un saggio storico scritto da Alessandro Manzoni, pubblicato come Appendice storica al suo celeberrimo romanzo storico, I promessi sposi (nella sua edizione definitiva del 1840), in una sorta di continuità necessaria, con le illustrazioni di Francesco Gonin alla seconda edizione del 1842. Le vicende narrate sono coeve al periodo storico in cui è ambientato il romanzo, il XVII secolo e in particolare durante la peste di Milano del 1630. All'inizio, Manzoni l'immaginava come una lunga digressione da inserire nel quarto volume della prima edizione del romanzo, titolato Fermo e Lucia: era la cosiddetta Ventisettana, perché uscita nel 1827, e doveva apparire dopo un'altra digressione sui tragici avvenimenti durante la peste di Milano del 1630. Perennemente insoddisfatto delle sue opere, che ripensava, riscriveva e modificava nelle successive edizioni, Manzoni arrivò infine alla conclusione che la Storia fosse troppo lunga, e la appose come Appendice alla decima edizione del romanzo, la cosiddetta Quarantana, col titolo che conosciamo ancor oggi. La riflessione manzoniana, caratterizzata da uno spiccato senso morale, indaga l'etica e l'amministrazione della giustizia penale al tempo della dominazione spagnola della Lombardia. Ma parlando dell'antica abiezione, egli ne fa una lezione universale, indagandone gli errori, i terribili abusi e soprusi, realmente accaduti a dei poveri cittadini innocenti. Riportando all'attenzione del lettore le iniquità commesse in questa storia dai singoli e dalla collettività, Manzoni mostra come le persone possano esser traviate da superstizioni e credenze fallaci.
Gian Antonio Cibotto (Rovigo, 8 maggio 1925 – Rovigo, 12 agosto 2017) è stato un giornalista e scrittore italiano.
Federico Zardi (Bologna, 25 ottobre 1912 – Roma, 27 ottobre 1971) è stato un drammaturgo, sceneggiatore, giornalista e critico italiano. È ricordato per essere stato l'autore di due fortunatissimi sceneggiati televisivi degli anni sessanta. Fu infatti l'autore, nel 1955, del dramma teatrale I Giacobini, messo in scena l'anno successivo dal Piccolo Teatro di Milano diretto da Giorgio Strehler e poi trasposto nel 1960 in versione di prosa radiofonica e nel 1962 in sceneggiato televisivo. Successivamente scrisse, specificatamente per la televisione lo sceneggiato televisivo I grandi camaleonti che venne realizzato e messo in onda nel 1964 per la regia di Edmo Fenoglio. La città di Milano gli ha intitolato una via.
Elio Vittorini (Siracusa, 23 luglio 1908 – Milano, 12 febbraio 1966) è stato uno scrittore, traduttore, critico letterario e curatore editoriale italiano.
Davide Lajolo (Vinchio, 29 luglio 1912 – Milano, 21 giugno 1984) è stato uno scrittore, politico e giornalista italiano.