Coltura protetta
Le colture protette sono tutte quelle forme di coltivazione che fanno ricorso a mezzi che proteggono le colture da fattori climatici avversi e che potrebbero pregiudicare il ciclo produttivo. Sono utilizzate principalmente nel settore orticolo, floricolo, vivaistico e, in misura molto ridotta, frutticolo.
Le colture protette sono utilizzate per vari scopi, quali: la coltivazione di specie in ambienti diversi da quello di origine, l'anticipo o il ritardo della produzione (semi-forzatura) o la produzione di ortaggi fuori stagione (forzatura).
A seconda dell'obiettivo che si vuole raggiungere, si utilizzeranno diverse tecniche di protezione e a diversi livelli di complessità; le forme di protezione più complesse (grandi serre climatizzate) sono utilizzate nei settori più remunerativi come il vivaismo ornamentale e la floricoltura.
Oltre al vantaggio costituito dalla protezione delle colture dalle avversità climatiche, si possono considerare altri pregi quali:
maggiori opportunità di mercato per il prodotto;
miglior controllo dei parametri climatici e possibilità di programmare la produzione;
rese più elevate;
standard di qualità più elevati (prodotti più puliti e più belli esteticamente);
uso più efficiente dell'acqua;
utilizzo di tecniche più moderne (per es. concimazione carbonica, automazione e colture fuori suolo).Tra i difetti si possono citare:
elevati costi di impianto e rischi di impresa;
frequente utilizzo di monocoltura e conseguenti rischi dovuti a infestazioni di patogeni e stanchezza del terreno;
Accumulo di fertilizzanti e conseguente aumento della salinità (terreno non interessato dalle precipitazioni naturali che dilavano fertilizzanti e fitofarmaci);
maggior impatto ambientale (elevato utilizzo di plastica e consumi energetici per la climatizzazione).