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Via Camillo Cavour è una delle principali vie della zona nord del centro storico di Firenze. La via venne intitolata allo statista piemontese a soli undici giorni dalla sua morte (esattamente il 17 giugno 1861), unendo due antiche vie, via Larga e via San Leopoldo, fino all'attuale piazza della Libertà, realizzata alcuni anni più tardi e anche essa successivamente chiamata piazza Cavour. Ai tempi del Fantozzi (inizi anni 1840), aveva sede il Ministro del Regno di Sardegna presso il Granducato di Toscana.
Nella città di Firenze la numerazione stradale seguiva un particolare sistema con numeri rossi e neri: i numeri rossi venivano assegnati alle attività commerciali, quelli neri agli edifici residenziali. Succede così che nella stessa via possano esistere due numeri uguali corrispondenti a edifici diversi, ma uno contrassegnato con il nero e uno con il rosso. Le due numerazioni quindi non procedono di pari passo e talvolta possono essere anche molto distanti. Tale metodologia è stata abbandonata e i numeri rossi resteranno validi fino ad esaurimento. Per convenzione, la numerazione delle strade inizia dal lato della strada più vicino al fiume Arno; per le vie parallele al fiume inizia "a monte", cioè da est, seguendo così il corso della corrente.
La figura di san Giovanni Battista nelle arti è una delle meglio e maggiormente rappresentate all'interno della storia artistica occidentale a tematica sacra. Molti sono i momenti della sua esistenza che i pittori, e gli autori di arti visive in genere, praticamente in ogni secolo hanno cercato di immortalare secondo le proprie più personali concezioni e punti di vista.
Il Chiostro dello Scalzo è un importante ciclo affrescato in un piccolo chiostro al numero 69 di via Cavour a Firenze. Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Toscana, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.