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La chiesa di San Giovannino è situata nella via principale di Alessandria. È sede della Veneranda Confraternita del Santissimo Crocifisso.
Il battistero di San Giovanni Battista sorge di fronte alla cattedrale di Santa Maria del Fiore, in piazza San Giovanni. Dedicato al patrono della città di Firenze, ha la dignità di basilica minore.Inizialmente era collocato all'esterno della cerchia delle mura, ma fu compreso, insieme al duomo, nelle mura realizzate da Matilde di Canossa ("quarta cerchia"). Attualmente si trova fra piazza del Duomo e piazza San Giovanni, fra il duomo e il palazzo Arcivescovile, nel centro religioso della città. La facciata principale dell'edificio ottagonale è rivolta ad est, verso il duomo, mentre l'abside si trova verso ovest. Il battistero fiorentino era luogo di investitura di cavalieri e poeti, come ricorda Dante Alighieri nel Paradiso (XXV, 7-9): "con altra voce omai, con altro vello / ritornerò poeta, e in sul fonte / del mio battesmo prenderò 'l cappello". Era sede deputata per solenni giuramenti, nonché per la celebrazione in onore del patrono cittadino con il dono delle stoffe pregiate (i palii) da parte dei magistrati del Comune nella ricorrenza del Battista (24 giugno).
L'arte del Rinascimento si sviluppò a Firenze a partire dal Quattrocento al Cinquecento, e da qui si diffuse nel resto d'Italia e poi in Europa, fino ai primi decenni del XVI secolo, periodo in cui ebbe luogo il "Rinascimento maturo" con le esperienze di Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.
La Compagnia di San Giovanni Battista detta dello Scalzo è un'antica confraternita di Firenze.
Il Chiostro dello Scalzo è un importante ciclo affrescato in un piccolo chiostro al numero 69 di via Cavour a Firenze. Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Toscana, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
Cesario, o Cesareo (Nordafrica, I secolo – Terracina, II secolo), è stato un diacono e martire della Chiesa, venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi. Secondo la tradizione sarebbe stato figlio di cittadini romani discendenti dalla rinomata Gens Iulia, stanziata a Cartagine durante la riorganizzazione dei territori africani da parte di Gaio Giulio Cesare. Convertito al cristianesimo e divenuto diacono, si è dedicato all'evangelizzazione. Nel corso di un viaggio verso Roma, Cesario è approdato a Terracina, dove - al tempo dell'imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano - ha subito il martirio, chiuso in un sacco e gettato nel mare, per aver protestato contro una macabra usanza pagana. A partire dal IV secolo, a seguito della traslazione delle sue spoglie da Terracina alla Domus Augustana sul colle Palatino, San Cesario è stato uno dei martiri più celebri e venerati a Roma (una celebrità confermata dal fatto che gli vennero dedicati molti santuari, oratori e monasteri); il suo nome è servito per soppiantare il culto pagano di Giulio Cesare, dell'imperatore Cesare Ottaviano Augusto e dei Divi Cesari (gli imperatori romani). In tal modo, San Cesario ha annunciato il nuovo carattere cristiano della potenza dei Cesari e il suo oratorio sul Palatino, nel cuore della Roma antica, è servito come punto di riferimento per la cristianizzazione dell'Impero. Il culto del santo è molto diffuso nel mondo, intensificato attraverso le varie traslazioni delle sue reliquie, donate dai papi, imperatori, re, santi, Padri della Chiesa, vescovi, duchi e cavalieri.
La cappella Peruzzi è la seconda cappella a destra del coro nella basilica di Santa Croce a Firenze. Contiene un ciclo di pitture a secco su parete di Giotto, databile al 1318-1322 circa e dedicato ai santi Giovanni Evangelista e Giovanni Battista.
La basilica di Santa Maria di Collemaggio è un edificio religioso dell’Aquila, sito appena fuori la cinta muraria, sull’omonimo colle. Fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone — qui incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294 — è considerata la massima espressione dell'architettura abruzzese, oltre che il simbolo della città ed è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902. Dal 1327 ospita le spoglie del pontefice, attualmente conservate all'interno del mausoleo di Celestino V, realizzato nel 1517 ad opera di Girolamo da Vicenza, maestro di Andrea Palladio. È sede di un giubileo annuale, il primo della storia, istituito con la Bolla del Perdono del 29 settembre 1294, oggi noto con il nome di Perdonanza Celestiniana e classificato dall'Unesco tra i patrimoni orali e immateriali dell'umanità; pertanto, è caratterizzata dalla presenza di una Porta Santa sulla facciata laterale. La chiesa, che vanta il titolo di basilica minore insieme alle concittadine San Bernardino e San Giuseppe Artigiano, è stata rimaneggiata più volte nel corso dei secoli soprattutto a causa dei danni causati dai frequenti terremoti e presenta una commistione di diversi stili architettonici. In seguito al sisma del 2009, è stata sottoposta a lavori di consolidamento e restauro che si sono conclusi nel 2017 e hanno ottenuto il premio del patrimonio culturale dell'Unione europea nel 2020.
Barletta (AFI: /barˈletta/, Varrétte o Barlétte in barlettano) è un comune italiano di 93 123 abitanti, co-capoluogo insieme ad Andria e Trani della provincia di Barletta-Andria-Trani in Puglia. Originariamente sviluppatasi all'ombra della vicina Canusium, di cui fu scalo marittimo, nell'XI secolo Barletta divenne un fiorente centro commerciale, durante il tempo delle crociate in Terra Santa. Agli inizi del Cinquecento la città fu sede dello storico scontro tra francesi e spagnoli, tenutosi il 13 febbraio 1503 in territorio compreso tra Andria e Corato, che prende il nome de la Disfida di Barletta. Il territorio comunale fa parte del bacino della valle dell'Ofanto e, oltre a essere bagnato dall'omonimo fiume, che funge amministrativamente come confine territoriale tra Barletta e Margherita di Savoia, ne ospita anche la foce. Il comune di Barletta oltre alle frazioni di Fiumara e Montaltino comprende la località di Canne, sito archeologico ricordato per la storica battaglia vinta nel 216 a.C. da Annibale.