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Santa Maria a Monte è un comune italiano di 13 312 abitanti della provincia di Pisa in Toscana.
Montecalvoli (pronuncia: Montecàlvoli) è una frazione del comune italiano di Santa Maria a Monte, nella provincia di Pisa, in Toscana.
La chiesa dei Santi Giorgio e Jacopo si trova a Montecalvoli nel comune di Santa Maria a Monte.
La chiesa di Sant'Andrea a Mosciano si trova nel comune di Scandicci.
La chiesa di San Michele a Muscoli si trova a Fiesole in via san Clemente 6.
La bandiera arancione è un riconoscimento di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano (TCI) ai piccoli comuni dell'entroterra italiano (massimo 15.000 abitanti) che si distinguono per un'offerta di eccellenza e un'accoglienza di qualità. L'idea è nata nel 1998 a Sassello (in Liguria), dall'esigenza dell'ente regionale di promuovere e valorizzare l'entroterra. Il TCI, quindi, sviluppò un modello di analisi (detto modello di analisi territoriale o MAT) per individuare le prime località meritevoli. In seguito il riconoscimento è stato promosso su scala nazionale, individuando piccole località d'eccellenza in ogni regione. Il gruppo, a giugno 2020, comprende 247 borghi. Il progetto è l'unico italiano inserito dall'Organizzazione mondiale del turismo (World Tourism Organization) fra i programmi realizzati con successo per uno sviluppo sostenibile del turismo in tutto il mondo. Nel 2002, gli allora 16 comuni con "bandiera arancione" a Dolceacqua, diedero vita all'Associazione dei Paesi Bandiera Arancione, con lo scopo di riunirli per aumentare il turismo.
Arezzo () è un comune italiano di 98 101 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Fu sede della più antica università della Toscana, e una delle prime in Europa. Importante centro orefice e di alta moda, vanta inoltre di essere la città nella quale è girato lo storico film da record La vita è bella di Roberto Benigni, campione di incassi. È inoltre la patria di artisti e poeti quali Francesco Petrarca, Giorgio Vasari, e nelle vicinanze di Michelangelo Buonarroti. Famosa per gli affreschi di Piero della Francesca all’interno della cappella della basilica di San Francesco e per il crocifisso di Cimabue all’interno della chiesa di San Domenico, è nota anche per l’importante Giostra del Saracino, che divide la città in 4 quartieri.
L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 fa parte di una serie di straripamenti del fiume Arno che hanno mutato, nel corso dei secoli, il volto della città di Firenze. Avvenuta nelle prime ore di venerdì 4 novembre 1966 fu uno dei più gravi eventi alluvionali accaduti in Italia, a seguito di un'eccezionale ondata di maltempo che causò forti danni non solo a Firenze, ma anche a Pisa, in gran parte della Toscana e, più in generale, in tutto il Paese. Diversamente dall'immagine che in generale si ha dell'evento, l'alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze, ma l'intero bacino idrografico dell'Arno, sia a monte sia a valle della città. Sommersi dalle acque furono anche diversi quartieri periferici della città come Rovezzano, Brozzi, Peretola, Quaracchi, svariati centri del Casentino e del Valdarno in Provincia di Arezzo, del Mugello (dove straripò anche il fiume Sieve), alcuni comuni periferici come Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa (dove strariparono i fiumi Bisenzio ed Ombrone Pistoiese e praticamente tutti i torrenti e fossi minori) e varie cittadine a valle di Firenze, come Empoli e Pontedera. Dopo il disastro, le campagne rimasero allagate per giorni, e molti comuni minori risultarono isolati e danneggiati gravemente. Nelle stesse ore, sempre in Toscana, una devastante alluvione causò lo straripamento del fiume Ombrone, colpendo gran parte della piana della Maremma e sommergendo completamente la città di Grosseto. Nel frattempo, altre zone d'Italia vennero devastate dall'ondata di maltempo: molti fiumi del Veneto, come il Piave, il Brenta e il Livenza, strariparono, e ampie zone del Polesine furono allagate portando anche all'alluvione di Venezia; in Friuli lo straripamento del Tagliamento coinvolse ampie zone e comuni del suo basso corso, come Latisana; in Trentino la città di Trento fu investita pesantemente dallo straripamento dell'Adige.