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Il Monte Tuoro (1424 m) è una montagna dell'Appennino campano. Rappresenta l'estrema propaggine settentrionale del massiccio montuoso del Terminio, in provincia di Avellino, a sua volta porzione occidentale del Gruppo dei Monti Picentini (assieme ai Mai, ai Licinici ed al Cervialto). La montagna è costituita da un rilievo aspro e roccioso sul versante settentrionale, che si raccorda in modo più graduale a sud con una piana endoreica che, localmente assume i toponimi di Piana Sant'Agata ad ovest e Piano del Mangano ad est. Ancora più a sud la dorsale si estingue nell'ampia Piana del Dragone, un bacino a pull-apart situato al centro del massiccio del Terminio. La vetta del Monte Tuoro si trova a 1432 m s.l.m. ed ospita dei ripetitori. Dalla vetta il crinale si protrae verso WNW fino al Monte Luceto (1315 m s.l.m.) per poi terminare in modo abrupto a monte dell'abitato di Chiusano di San Domenico. La valle tettonica del Piano dell'Angelo separa questo crinale dall'anticima del Monte Vena dei Muli (1414 m s.l.m.), da cui il versante si raccorda ad est con gli abitati di Castelvetere sul Calore e Montemarano.
Col termine di mistero dell'Isola di Oak ci si riferisce ad una serie di storie relative ad un tesoro sepolto e ad una serie di oggetti sepolti sull'Isola di Oak in Nuova Scozia. Dal XIX secolo, sono stati realizzati diversi tentativi di localizzare il tesoro o degli oggetti. Oltre alla teoria generica di un tesoro, sono stati avanzati negli anni teorie relative alla presenza sull'isola dei perduti gioielli di Maria Antonietta o a scritti segreti di William Shakespeare o ancora ad artefatti di natura religiosa. Ancora oggi le ricerche del tesoro proseguono.
Il carsismo (termine derivato dalla regione del Carso Triestino dove inizialmente è stato studiato il fenomeno) indica l'attività chimica esercitata dall'acqua, soprattutto su rocce calcaree, sia di dissoluzione sia di precipitazione, determinando una precisa e caratteristica tipologia di suolo detta suolo carsico, caratterizzato, oltre che dalla presenza diffusa di rocce calcaree, anche di doline, inghiottitoi e da acqua che filtra facilmente in profondità nel sottosuolo. Con il progredire degli studi, è diventato evidente che questo tipo di terreno è uno dei più interessanti paesaggi del suolo terrestre. Le varie espressioni del carsismo si distinguono principalmente per il tipo di substrato roccioso sul quale avvengono. In Italia si conoscono principalmente le forme di carsismo su rocce a matrice calcarea e dolomitica, ma altrove esso si manifesta anche in rocce sedimentarie costituite da sale e da gesso. Il fenomeno in Italia è particolarmente diffuso oltre che nel Carso anche in molte aree montane dell'Appennino centrale e meridionale.