Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Con l'indicazione condizioni standard (abbreviato in STP, dall'inglese Standard Temperature and Pressure o in TPS, da Temperatura e Pressione Standard) vengono intese le condizioni di temperatura e pressione di 0 °C e 1 bar (105 pascal), che sono state fissate dalla IUPAC come rappresentative delle condizioni in cui si trova normalmente una sostanza sulla Terra. L'organizzazione che si occupa degli standard, l'IUPAC (International Union of Pure and Applied Chemistry), utilizza 0 °C (273,15 K, 32 °F) e 105 pascal (1 bar).Prima del 1982 era utilizzato un valore di pressione leggermente diverso, di 1 atm (ovvero 101 325 Pa).STP non deve essere confuso con lo stato standard di un materiale (sostanza pura, miscela o soluzione ) che è un punto di riferimento utilizzato per calcolare le sue proprietà in condizioni diverse. In linea di principio, la scelta dello stato standard è arbitraria, sebbene l'Unione internazionale di chimica pura e applicata (IUPAC) consigli di utilizzare una pressione standard p o = 10 5 Pa . Strettamente parlando, la temperatura non fa parte della definizione di uno stato standard, lo stato standard di un gas viene convenzionalmente scelto come gas ideale di pressione unitaria (di solito in bar), indipendentemente dalla temperatura. Tuttavia, la maggior parte delle tabelle sono compilate a temperature specifiche, comunemente 298,15 K (25,00 °C; 77,00 °F) o, meno comune, 273,15 K (0,00 °C; 32,00 °F).Le condizioni standard variano a seconda delle grandezze in oggetto. Per esempio nel caso dell'entalpia, dell'entropia termodinamica e dell'energia libera di Gibbs solo la pressione p stabilisce lo stato standard, ΔHθ(T), Sθ(T), ΔGθ(T). Infatti in termochimica, le condizioni standard si riferiscono esclusivamente alla pressione e all'attività unitaria dei singoli componenti di una miscela e si indicano tradizionalmente con l'apice ° o più recentemente - secondo la terminologia IUPAC - θ per evitare ambiguità.
Una condizione necessaria e sufficiente, nella logica di una proposizione, è quell'evento che è vero se e solo se la proposizione è vera.
Il clima (dal greco clinamen che vuol dire "inclinato") è lo stato medio del tempo atmosferico a varie scale spaziali (locale, regionale, nazionale, continentale, emisferico o globale) rilevato nell'arco di almeno 30 anni (secondo la definizione ufficiale fornita dalla Organizzazione meteorologica mondiale). È in massima parte una funzione dell'inclinazione dei raggi solari sulla superficie della Terra al variare della latitudine; a ciascuna fascia climatica-latitudinale della Terra corrispondono caratteristiche fisico-ambientali diverse in termini di flora e fauna detti biomi (es. foreste pluviali, deserti, foreste temperate, steppe, taiga, tundra e banchisa polare), influenzando fortemente le attività economiche, le abitudini e la cultura delle popolazioni che abitano il territorio. La principale caratteristica del clima rispetto al comune "tempo meteorologico", oltre all'intervallo temporale di osservazione e studio, è l'avere un andamento che tende a mantenersi stabile nel corso degli anni pur con una variabilità climatica interannuale dovuta alle stagioni e di medio-lungo periodo che vi si sovrappone. L'attenzione scientifica negli ultimi decenni si è spostata sempre più sulla comprensione o ricerca approfondita dei meccanismi che regolano il clima terrestre, specie in rapporto ai temuti cambiamenti climatici osservati negli ultimi decenni (es.riscaldamento globale). La disciplina scientifica che studia tutti questi aspetti è la climatologia.
In matematica la teoria del caos è lo studio, attraverso modelli propri della fisica matematica, dei sistemi dinamici che esibiscono una sensibilità esponenziale rispetto alle condizioni iniziali. I sistemi di questo tipo, pur governati da leggi deterministiche, sono in grado di esibire un'empirica casualità nell'evoluzione delle variabili dinamiche. Questo comportamento casuale è solo apparente, dato che si manifesta nel momento in cui si confronta l'andamento temporale asintotico di due sistemi con configurazioni iniziali arbitrariamente simili tra loro.
In un sistema fisico descritto da un certo numero di variabili dinamiche, le condizioni iniziali sono rappresentate dall'insieme dei valori assunti da tali variabili in un certo istante t0 di riferimento detto istante iniziale. Tali condizioni permettono così di definire lo stato in cui si trova il sistema in quel dato istante ed a partire dallo stato iniziale è possibile prevedere l'evoluzione fisica degli stati successivi del sistema a mezzo di equazioni differenziali che descrivono il sistema stesso.
La condizione femminile si riferisce al complesso di norme, costumi e visioni del mondo che riguardano il ruolo della donna nella società. Molte culture diverse hanno riconosciuto alla donna capacità e ruoli limitati alla procreazione e alla cura della prole e della famiglia. L'emancipazione femminile ha rappresentato, negli ultimi secoli, la ricerca di un'uguaglianza formale e sostanziale tra la donna e l'uomo.
I diritti delle donne in Afghanistan sono cambiati in maniera significativa nel corso degli ultimi anni, in particolare dopo il 2001, con la caduta del regime islamico, il quale aveva imposto terribili limitazioni ai loro danni. Le donne afgane, de jure, hanno gli stessi diritti dell'uomo dal 26 gennaio 2004, rifacendosi alla Costituzione del 1964. Dopo la caduta del regime i diritti delle donne sono tornati a fiorire e al giorno d'oggi godono di certo un migliore status rispetto al periodo precedente. Nonostante sia stato ripristinato il codice civile del 1976 e quello della famiglia del 1971, dove la donna afgana gode di buoni diritti, la mentalità da sempre estremamente conservatrice da parte degli afgani non è comunque d'aiuto all'emancipazione femminile, in quanto, de facto, la donna ha molte limitazioni lavorative e sociali nelle zone rurali dove i talebani o i capi villaggio contano più della legislazione nazionale stessa, ripristinata nel 2001. Ancora oggi la violenza contro le donne in tutto il paese è molto alta, anche se la situazione sta poco per volta progredendo grazie anche all'aiuto della comunità internazionale. Il Global Gender Gap Report non ha mai analizzato l'Afghanistan come paese per quanto riguarda i diritti delle donne, ma di certo non è uno dei paesi più femministi al mondo. Nelle zone rurali infatti, dove i capi tribù decidono tutto della vita delle persone, l'adulterio può essere anche punibile con la lapidazione; mentre in altre le adultere possono essere punite con una piccola reclusione presso le case aiutando e servendo i loro capo tribù. Il codice civile afghano del 1976 restaurato nel 2001, prevede invece che la donna adultera venga punita con la reclusione. Sempre nelle zone rurali è spesso imposto l'utilizzo del burqa, che secolarmente imprigiona le donne afghane rurali; mentre nelle zone più sviluppate, come nella capitale Kabul, è abbastanza comune vedere anche donne che indossano l'hijab o che utilizzano anche abiti considerati un po' occidentali, come anche pantaloni o camicie. Infatti, negli ultimi anni, l'utilizzo del burqa nelle zone più urbanizzate e ricche sembra diminuito significativamente. Nonostante i progressi fatti al giorno d'oggi, l'Afghanistan è considerato ancora uno dei Paesi peggiori in cui essere donna, proprio a causa del fortissimo dislivello sociale nelle zone rurali e in quelle urbanizzate.