apri su Wikipedia

Conquista spagnola della confederazione Muisca

La conquista spagnola della confederazione Muisca ebbe luogo tra il 1537 e il 1540. I Muisca abitavano le alture centrali delle Ande, nell'attuale Colombia, prima dell'arrivo dei conquistadores spagnoli. Questi erano organizzati in una confederazione con differenti capi locali; gli zipa di Bacatá, con capitale a Funza, gli zaque di Boyacá, con capitale a Hunza, gli iraca della Città sacra del Sole Sugamuxi, i Tundama di Tundama, e molti altri cacique indipendenti. I capi della confederazione al tempo della conquista erano lo zipa Tisquesusa, lo zaque Quemuenchatocha, gli iraca Sugamuxi e Tundama nella parte settentrionale dei territori. I Muisca erano organizzati in piccole comunità di forma circolare, con una piazza centrale dove si trovavano il bohío e il cacique. Questa popolazione era chiamata anche "Popolo del sale" in quanto la loro principale attività era l'estrazione del sale da diversi luoghi nel loro territorio, in particolare da Zipaquirá, da Nemocón e da Tausa. La loro economia li rendeva indipendenti, ma i Muisca commerciavano inoltre oro, tumbaga e smeraldi coi loro vicini. Nella valle del Tenza, a est dell'altipiano Cundiboyacense vivevano le principali comunità Muisca, che estraevano smeraldi a Chivor e a Somondoco. L'economia Muisca era inoltre supportata dalla coltivazione di maizena, yuca, patate e varie altre coltivazioni adatte alle alture. Sull'altipiano l'agricoltura aveva avuto inizio nel 3000 a.C. dopo il periodo Herrera. Le prime evidenze archeologiche della presenza di abitazioni in Colombia è il sito di El Abra (che è anche uno dei più antichi di tutto il Sud America), datato attorno al 12500 a.C. La parte principale della civiltà Muisca era concentrata nella savana di Bogotá, un'alta pianura nella Cordigliera orientale delle Ande, lontano dalla costa caraibica. La savana era un antico lago esistito sino al Pleistocene che si era in seguito asciugato lasciando un suolo fertile, ideale per l'agricoltura. I Muisca erano una civiltà profondamente religiosa di natura politeistica e con avanzate conoscenze astronomiche che sono ben rappresentate dal loro complesso calendario lunisolare. Uomini e donne nella civiltà Muisca avevano compiti differenti, ma si basavano su una società egualitaria; le donne si occupavano di preparare il cibo, di estrarre il sale, intessere tessuti e realizzare stoviglie, gli uomini si occupavano dell'agricoltura, della guerra e della caccia. I guerrieri guecha erano incaricati della difesa del territorio dei Muisca, in particolare dalle civiltà vicine; i Muzo ("Popolo degli smeraldi") e i bellicosi Panche. Per impressionare i loro nemici, i guerrieri Muisca erano soliti indossare in battaglia le mummie dei loro antenati sulla schiena durante i combattimenti. Nelle battaglie essi usavano lance, frecce avvelenate e coltelli in oro. Pur non essendo i depositi auriferi così abbondanti sull'altipiano, attraverso il commercio i Muisca erano in grado di ottenere molti metalli preziosi che venivano in seguito lavorati. Quando gli spagnoli che risiedevano nella città costiera di Santa Marta, fondarono Rodrigo de Bastidas nel 1525, vennero a conoscenza della leggenda della presenza di una città aurifera che molti di loro identificarono con il mitico El Dorado e pertanto nel 1536 venne organizzata una prima spedizione. Una delegazione di più di 900 uomini lasciò la città tropicale di Santa Marta e incominciò una difficile spedizione nel cuore della Colombia alla ricerca di El Dorado e della civiltà dell'oro. Il capo di questa spedizione sotto le insegne della bandiera spagnola fu Gonzalo Jiménez de Quesada, con suo fratello Hernán come secondo in comando. Molti altri soldati presero parte all'impresa, e molti di loro divennero poi encomenderos che presero parte alla conquista della Colombia. Negli anni successivi altre furono le spedizioni che si portarono all'interno delle Ande alla ricerca di oro. La conquista del territorio dei Muisca ebbe inizio nel marzo del 1537, quando le truppe ormai fiaccate di De Quesada entrarono nei territori dei Muisca a Chipatá, il primo insediamento fondato l'8 marzo 1537. La spedizione si spinse ancora più all'interno del territorio sino all'altipiano Cundiboyacense negli attuali dipartimenti di Boyacá e Cundinamarca. Le città di Moniquirá (Boyacá), Guachetá e Lenguazaque (Cundinamarca) vennero fondate prima dell'arrivo dei conquistadores. Sulla strada verso il dominio dello zipa Tisquesusa, gli spagnoli fondarono Cajicá e Chía. Nell'aprile del 1537 giunsero a Funza, dove Tisquesusa venne sconfitto dagli spagnoli. Questo stimolò ulteriori spedizioni, come quella partita il mese successivo dalla parte orientale della valle del Tenza e diretta nei territori del zaque Quemuenchatocha. Il 20 agosto 1537, gli zaque si sottomisero agli spagnoli. Gli europei continuarono poi verso la valle degli Iraca, dove l'iraca Sugamuxi venne sconfitto dagli spagnoli i quali inoltre, accidentalmente, bruciarono il Tempio del Sole all'inizio di settembre di quell'anno. Nel frattempo, altri soldati della spedizione si recarono a sud e conquistarono Pasca e altri insediamenti. I capi spagnoli fecero ritorno coi loro uomini alla savana di Bogotá e da qui pianificarono altre spedizioni di conquista per la seconda metà del 1537 e i primi mesi del 1538. Il 6 agosto 1538, Gonzalo Jiménez de Quesada fondò la città di Bogotá quale capitale del Nuovo Regno di Granada, chiamando così l'area dell'attuale Colombia in onore della città spagnola di Granada. In quello stesso mese, il 20 agosto 1538, un nuovo zipa era succeduto al fratello alla sua morte; Sagipa, scelse di allearsi con gli spagnoli per combattere i Panche, secolari nemici dei Muisca a sudovest. Nella battaglia di Tocarema, le forze alleate ottennero la vittoria sui bellicosi vicini. Sul finire del 1538, altre conquiste vennero raggiunte e portarono alla fondazione di ulteriori insediamenti nel cuore delle Ande. Due altre spedizioni ebbero luogo: una guidata da De Belalcázar da sud e una guidata da Federmann da est, raggiunsero la nuova capitale e i tre capi si imbarcarono nel maggio del 1539 a bordo di una nave che salpò lungo il fiume Magdalena e li portò a Cartagena e da li poi in Spagna. Gonzalo Jiménez de Quesada lasciò suo fratello minore Hernán quale nuovo governatore di Bogotá e quest'ultimo organizzò delle nuove campagne di conquista alla ricerca di El Dorado tra la seconda metà del 1539 e il 1540. Il suo capitano, Gonzalo Suárez Rendón, fondò Tunja il 6 agosto 1539 mentre il capitano Baltasar Maldonado, che aveva prestato servizio sotto De Belalcázar, sconfisse il cacique di Tundama alla fine del 1539. L'ultimo zaque Aquiminzaque venne decapitato all'inizio del 1540, assimilando così definitivamente il territorio dell'ex confederazione Muisca all'Impero spagnolo. La storia di queste spedizioni ci perviene prevalentemente dagli scritti di Gonzalo Jiménez de Quesada, uno dei principali conquistadores dell'impresa, e dagli studiosi Pedro de Aguado, Juan Rodríguez Freyle, Juan de Castellanos, Pedro Simón, Lucas Fernández de Piedrahita, Joaquín Acosta, Liborio Zerda e Jorge Gamboa Mendoza..

Risorse suggerite a chi è interessato all'argomento "Conquista spagnola della confederazione Muisca"

Sperimentale

Argomenti d'interesse

Sperimentale