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Consolatio ad Marciam

La Consolatio ad Marciam è un'opera di Seneca indirizzata a Marcia, figlia dello storico Cremuzio Cordo, che non si era rassegnata alla perdita di suo figlio Metilio. L'opera, appartenente al genere della consolatio, vuole muovere una riflessione sul tema del suicidio e più in generale della morte. Consolando Marcia per la scomparsa del figlio, Seneca celebra indirettamente l'opera dello storico Cremuzio Cordo, gli Annales, in cui venivano esaltati Bruto e Cassio, gli uccisori di Cesare. Tiberio disapprovò l'opera e ne bruciò tutte le copie. L'unica copia rimasta era posseduta dalla figlia di Cordo, Marcia, che la ripubblicò sotto l'imperatore Caligola. Seneca si rifà anche a Cicerone, in particolare prendendo spunto dal Somnium Scipionis nel raffigurare nei Campi Elisi il nonno e il nipote a cui sono mostrati gli astri e le costellazioni.

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