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Controrivoluzione

Il termine controrivoluzione indica l'insieme dei movimenti politici e militari nati in reazione alle rivoluzioni politiche verificatesi in Europa e nel resto del mondo a partire dal XVII secolo, ovvero che hanno avuto come fine ultimo il ristabilimento dell'ordine preesistente. Esempi di "controrivoluzione" furono le guerre di Vandea durante la Rivoluzione francese, le insorgenze antifrancesi e il brigantaggio postunitario in Italia, il movimento dei Cristeros durante la Rivoluzione messicana. Nella storiografia, gli ordini politici instaurati dai rivoluzionari vengono definiti "democratici" o "liberali". Gli stessi rivoluzionari definiscono le controrivoluzioni come un'involuzione o "reazione" antidemocratica. Vi sono stati casi, invece, in cui una controrivoluzione è stata realizzata da forze liberali o democratiche: ad esempio la rivoluzione ungherese del 1956, le cosiddette rivoluzioni del 1989 (come la rivoluzione di velluto in Cecoslovacchia e la rivoluzione rumena) furono in realtà delle controrivoluzioni anticomuniste che tentarono di instaurare, o riuscirono a farlo, uno stato democratico, eliminando gli effetti delle rivoluzioni marxiste-leniniste volute dai filo-sovietici. Un altro esempio è l'Iran, dove i dissidenti al regime vengono accusati dagli ayatollah di essere controrivoluzionari.

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