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La musica nigeriana comprende diversi generi di musica folk e popolare, appartenenti alle tradizioni delle diverse etnie del paese. La Nigeria è stata definita "il cuore della musica africana": oltre a vantare un vasto patrimonio di musica etnica tradizionale (parte della quale ha influenzato, in seguito alla tratta degli schiavi, la musica americana), la Nigeria è stata la culla, o il luogo di massimo sviluppo, di moltissimi generi di musica pop africana di grande importanza, come la palm wine music, la highlife, il jùjú, l'afrobeat e le varianti nigeriane dell'hip hop e del reggae. Alla musica leggera si affianca anche una produzione non trascurabile di musica operistica e classica.
La musica dell'antico Egitto ha origini molto remote, tanto da rendere gli Egizi tra le prime civiltà di cui si hanno testimonianze musicali. Il ruolo della musica, chiamata hy (gioia), era di grande importanza essendo ritenuta di origine divina, infatti essa era legata a Hathor considerata dea della gioia, della danza e della musica. La dea Meret era reputata la personificazione della musica e con la sua gestualità, quasi da direttore d'orchestra, governava l'ordine cosmico e il flusso della musica.Le numerose raffigurazioni a noi giunte che rappresentano musicisti, cantanti e danzatori, testimoniano come la musica assumesse un ruolo di grande rilevanza nella società egizia; inoltre una notevole tradizione letteraria e ritrovamenti di svariati strumenti ne sono una conferma.
Col termine musica classica ci si riferisce alla musica colta, sacra e profana, composta o avente radici nel contesto della cultura occidentale. Essa abbraccia approssimativamente un arco di tempo che comincia dall'XI secolo e si estende fino al XX secolo o, a seconda delle convenzioni, fino all'età contemporanea. Tale periodo include, in particolare, il periodo caratterizzato dallo sviluppo e impiego prevalente dell'armonia tonale, codificata tra il XVII e il XIX secolo. In contesti più specializzati il termine "musica classica" può essere anche riferito, in senso più restrittivo, al periodo musicale detto Classicismo, ma nel linguaggio comune l'espressione è intesa nel suo significato più esteso (in opposizione a musica leggera o a musica popolare). I confini della categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in genere assegnato dai posteri; dunque, ciò che oggi si definisce "classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto. In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica classica" può includere o no la musica colta contemporanea. L'indicazione di "musica classica" in riferimento alla musica colta europea appare agli inizi del XIX secolo, allo scopo di "canonizzare" il periodo che va da Bach a Beethoven, passando per Händel e Mozart, come l'epoca d'oro della musica e i primi riferimenti a tale utilizzo, secondo quanto riportato nell'Oxford English Dictionary, risalgono intorno al 1836.Una caratteristica importante della musica colta europea è l'abbandono della tradizione orale e l'introduzione di un sistema di notazione musicale, sviluppato gradualmente a partire dal IX secolo. Nel corso del tempo l'improvvisazione e l'ornamentazione estemporanea o ad libitum, di uso comune fino al XVII e XVIII secolo, hanno gradualmente perso spazio nell'esecuzione del repertorio scritto, nel quale la volontà del compositore, trasferita nella notazione, viene interpretata nei limiti della composizione stessa, senza più concedere spazio a modifiche arbitrarie della musica da parte degli esecutori.